Regime forfetario: soglia massima a 85.000 euro
Il Consiglio dei Ministri italiano ha approvato la direttiva (Ue) 2020/285, che fissa in via definitiva la soglia massima di volume d’affari per il regime forfetario a 85.000 euro per tutti i Paesi europei. Il regime forfetario, noto in Italia come “regime agevolativo di esonero dall’Iva per le piccole imprese”, consente alle piccole imprese di non applicare l’Iva e di semplificare il sistema di contabilità. La nuova direttiva introduce una soglia unica per tutti gli Stati membri, garantendo maggiore armonizzazione e chiarezza per le imprese che operano in ambito transfrontaliero.
Regime transfrontaliero per le piccole imprese
La direttiva introduce anche un regime transfrontaliero, che permette alle piccole imprese di non applicare l’Iva fino a un volume d’affari di 100.000 euro, a condizione che svolgano operazioni all’interno dell’Unione Europea. Questo regime faciliterà l’espansione delle piccole imprese in altri Paesi dell’UE, aprendo nuove opportunità di crescita e di mercato.
Semplificazione del sistema fiscale italiano
Oltre alla direttiva sul regime forfetario, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva i primi tre testi unici: giustizia tributaria, tributi erariali minori e sanzioni tributarie amministrative e penali. Questi testi unici rappresentano un passo importante verso una maggiore chiarezza e semplificazione del sistema fiscale italiano. L’obiettivo è quello di rendere più agevole la comprensione e l’adempimento delle norme per cittadini e imprese, riducendo la frammentazione normativa e semplificando la vita dei contribuenti.
Un passo avanti per le piccole imprese e per il sistema fiscale italiano
La semplificazione del sistema fiscale e l’introduzione di un regime forfetario più armonizzato a livello europeo sono misure positive che possono contribuire a migliorare la competitività delle piccole imprese italiane e a favorire la crescita economica. L’armonizzazione delle norme a livello europeo è fondamentale per facilitare il commercio transfrontaliero e per creare un mercato unico più competitivo. Tuttavia, è importante monitorare l’impatto di queste misure sulle entrate fiscali e sulle condizioni di lavoro dei lavoratori autonomi, assicurando che la semplificazione non vada a discapito della tutela dei diritti dei lavoratori.