La chiave d’oro di Pompei al centro di un nuovo scandalo
Un’inchiesta di “Le Iene” rivela un nuovo capitolo nel caso Sangiuliano, con la chiave d’oro di Pompei al centro del dibattito. Il programma svela un documento inedito dell’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ammette di aver sottostimato il valore del dono, stimato intorno ai 12.000 euro, e di non averlo più in suo possesso. Il documento, firmato di suo pugno e indirizzato al gabinetto del ministero della Cultura, svela che Sangiuliano riteneva la chiave di “un valore di gran lunga inferiore agli euro 300”, limite per l’obbligo del conferimento al ministero.
Secondo il programma, la chiave, realizzata da un’orafa di Pompei, sarebbe stata donata a Sangiuliano dal sindaco della città, Carmine Lo Sapio. Il servizio rivela che anche il predecessore di Sangiuliano, Dario Franceschini, aveva ricevuto la stessa chiave, ma l’aveva restituita al ministero solo dopo lo scandalo che ha coinvolto Sangiuliano.
Il programma evidenzia un’incongruenza nelle dichiarazioni di Sangiuliano, che aveva affermato di aver consegnato e protocollato la chiave al ministero. Nel documento inedito, l’ex ministro ammette di non averla più in suo possesso e di non sapere dove si trovi. Sangiuliano indica come possibile detentrice della chiave Maria Rosaria Boccia, consulente del ministero, affermando che “risulterebbe essere nella disponibilità della signora Boccia Maria Rosaria, residente in Pompei, sulla base di fotografia postata dalla medesima sui social”.
La versione di Franceschini e le accuse all’orafa
Nel servizio, Franceschini sostiene di non essersi mai accorto del valore della chiave, che aveva conservato insieme ad altre pergamene e oggetti ricevuti durante il suo mandato. “Quando ho letto la storia di Sangiuliano che aveva ricevuto una chiave di quel valore lì l’ho restituita”, afferma Franceschini.
L’orafa che ha realizzato la chiave, però, contesta la versione di Franceschini, sostenendo che era impossibile non accorgersene del valore dell’oggetto. “Se poteva sembrare una patacca? Ma per l’amor di Dio lei mi offende! Era certificata e tutto era scritto. Franceschini pensava fosse una patacca? E io posso pure pensare che lui tiene una laurea finta. La gioielleria Vitiello faceva uscire una patacca? L’ultima di Sangiuliano addirittura l’abbiamo perfezionata con smeraldi, zaffiri e rubini”, dichiara l’orafa.
Le indagini in corso e il futuro del caso
La Procura di Roma e la Corte dei conti stanno indagando sul caso, con i dipendenti del comune di Pompei interrogati dai Carabinieri. Il programma rivela che ci sarebbe un nuovo fascicolo aperto proprio a proposito della chiave d’oro.
La vicenda della chiave d’oro di Pompei si aggiunge ad altri scandali che hanno coinvolto l’ex ministro Sangiuliano, tra cui la vicenda della consulente Maria Rosaria Boccia. Le Iene hanno raggiunto la Boccia, che ha chiesto di spegnere la telecamera e ha diffidato il programma dall'”astenersi dal diffondere servizi che contengano notizie destituite di fondamento”.
Le nuove inchieste della Procura e della Corte dei conti faranno chiarezza sulla vicenda, che continua a tenere banco nel mondo della politica e della cultura.
Un caso che solleva dubbi e interrogativi
Il caso della chiave d’oro di Pompei solleva diversi dubbi e interrogativi. Le dichiarazioni contrastanti di Sangiuliano e Franceschini, l’accusa di Sangiuliano nei confronti della Boccia e la possibile esistenza di un nuovo fascicolo aperto dalla Procura e dalla Corte dei conti, lasciano presagire un’indagine complessa e intricata. Sarà interessante vedere come si svilupperà la vicenda e se le indagini riusciranno a fare luce su quanto accaduto.