Un fiume di pace a Palermo
Un migliaio di manifestanti ha sfilato per le strade di Palermo in segno di protesta contro la guerra e a sostegno della pace, unendo la voce a quella di altre sei città italiane in una giornata di mobilitazione nazionale. Il corteo, partito da piazza Croci, ha raggiunto piazza Verdi davanti al teatro Massimo, un percorso scandito da striscioni e slogan contro la guerra.
Tra i partecipanti, esponenti politici e sindacali, uomini, donne e studenti, uniti da un comune appello alla pace. La manifestazione ha visto l’adesione di diverse organizzazioni, tra cui Europe for Peace, Rete Italiana Pace Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, Sbilanciamoci e Coalizione AssisiPaceGiusta.
Le richieste dei manifestanti
Il manifesto che accompagna la mobilitazione chiede una conferenza di pace Onu, per il rispetto e l’attuazione del diritto internazionale, dei diritti umani, del diritto dei popoli all’autodeterminazione, per il riconoscimento dello stato di Palestina, per risolvere le guerre con il diritto e la giustizia.
I manifestanti hanno chiesto una risoluzione nonviolenta delle guerre e una politica estera italiana ed europea di pace, di cooperazione e di sicurezza comune. Da qui, il no al riarmo, all’aumento delle spese militari, alla produzione e diffusione delle armi nucleari e all’invio di armi ai paesi in guerra.
Un messaggio di speranza
La mobilitazione di Palermo, come quelle in altre città italiane, rappresenta un importante messaggio di speranza e di impegno per la pace. In un contesto internazionale segnato da conflitti e tensioni, la voce di chi si batte per la risoluzione pacifica delle controversie è fondamentale. La richiesta di una conferenza di pace ONU, di una politica estera di pace e di una maggiore attenzione al rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani sono temi cruciali per costruire un futuro più sicuro e pacifico.