ROMA – Una notte dalle due facce, quella vissuta da Daniele De Rossi allo Stadio Olimpico. Da un lato, l’amore incondizionato del suo pubblico, che lo ha accolto con cori, striscioni e un lungo applauso finale. Dall’altro, l’amarezza per una sconfitta netta, un 3-1 che non ammette repliche e che ha visto la sua Roma dominare il Genoa per larghi tratti del match. Una serata che, al di là del risultato sportivo, resterà impressa nella memoria per il carico emotivo del ritorno a casa di un’icona giallorossa.

La cronaca della partita: un primo tempo a senso unico

La Roma di Gian Piero Gasperini ha messo subito in chiaro le proprie intenzioni, aggredendo la partita fin dai primi minuti. Il vantaggio è arrivato al 14′ con Matías Soulé, abile a sfruttare un’incertezza della difesa genoana. Pochi minuti dopo, al 19′, è stato Manu Koné a raddoppiare, finalizzando una bella azione corale. Il Genoa ha accusato il colpo, faticando a reagire e subendo il predominio territoriale dei padroni di casa. Al 31′ Evan Ferguson ha chiuso virtualmente i conti, siglando il 3-0 dopo una respinta corta del portiere avversario. Un primo tempo quasi perfetto per i giallorossi, che sono andati al riposo con un vantaggio rassicurante.

Nella ripresa, il Genoa ha provato a riorganizzarsi, mostrando un atteggiamento più propositivo. La Roma, forte del triplo vantaggio, ha gestito il ritmo della gara, controllando senza affanni i tentativi di reazione degli ospiti. La rete della bandiera per il Grifone è arrivata solo all’87’ con Jeff Ekhator, un gol che ha reso meno pesante il passivo ma non ha cambiato l’inerzia di una partita già segnata.

L’omaggio dell’Olimpico a Daniele De Rossi

Il risultato del campo, però, è passato quasi in secondo piano di fronte all’evento emotivo della serata: il ritorno di Daniele De Rossi. Prima, durante e dopo la partita, l’Olimpico ha tributato al suo ex capitano un’accoglienza da brividi. Già nel pre-partita, un video celebrativo proiettato sui maxischermi ha ripercorso la sua carriera in giallorosso, scatenando cori e applausi. Sugli spalti sono comparsi striscioni emblematici: “Del romanismo rimarrai sempre il vanto, bentornato a casa Daniele” in Tribuna Tevere e “Questa sarà sempre casa tua” dalla Curva Sud.

Al triplice fischio finale, la scena è stata tutta per lui. Mentre i giocatori della Roma si fermavano ad applaudirlo, De Rossi ha compiuto un lento giro di campo, salutando uno per uno i suoi ex compagni e dirigendosi poi sotto la Curva Sud. Lì, l’abbraccio con i tifosi è stato intenso e commovente, un momento che ha suggellato un legame indissolubile. Un saluto che, come ha dichiarato lo stesso De Rossi, sentiva di dover dare: “Dovevo andare là sotto, quella Curva è sempre piena. Si è svuotata solo una volta quando sono stato mandato via io, quindi glielo dovevo”.

Le parole di De Rossi: tra emozione e rabbia

Nelle interviste post-partita, Daniele De Rossi non ha nascosto la sua duplice anima. Da una parte l’emozione per l’accoglienza ricevuta: “Ho assaporato vecchie emozioni, ma sarei voluto andarci meno arrabbiato. Era dovuto, il risultato non importava”. Ha ringraziato i giocatori della Roma per essere rimasti in campo a salutarlo, sottolineando il grande rapporto che ancora lo lega a loro.

Dall’altra parte, però, è emersa tutta la sua delusione per la prestazione della sua squadra. Un “volto scuro”, come lui stesso lo ha definito, che testimonia la sua professionalità e la sua fame di risultati. “C’è rabbia e fastidio perché non mi è piaciuta la prestazione che abbiamo fatto”, ha ammesso ai microfoni, criticando la leggerezza e la mancanza di aggressività del suo Genoa. Parole da allenatore vero, che dimostrano come, nonostante il cuore giallorosso, la sua priorità ora sia un’altra. “Mi ha dato fastidio un po’ di passività, un po’ di leggerezza nei duelli. Questa è una squadra che se gioca al 100% può mettere in difficoltà chiunque… se gioca al 99% con le squadre forti come la Roma prendi queste imbarcate”, ha concluso con lucidità.

Una serata, dunque, che ha mescolato passato e presente, amore e professionismo, in un vortice di emozioni che solo il calcio sa regalare. La Roma festeggia una vittoria importante, mentre De Rossi torna a Genova con una sconfitta da analizzare, ma con la certezza di avere un posto eterno nel cuore del suo popolo.

Di nike

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