Nel costante flusso di innovazione che definisce l’industria automobilistica, Ford segna un punto di svolta con la registrazione di un brevetto che potrebbe cambiare radicalmente l’interazione all’interno dell’abitacolo. Presso l’United States Patent and Trademark Office (USPTO), la casa dell’Ovale Blu ha depositato la documentazione per un’inedita tecnologia denominata Dual View Display. Si tratta di una soluzione tanto elegante quanto complessa: un unico schermo di infotainment capace di proiettare due immagini completamente diverse a seconda dell’angolo di visione. Questo significa che, mentre il conducente visualizza informazioni essenziali per la guida come la navigazione GPS, il passeggero al suo fianco può godersi un film o interagire con i social media, il tutto sullo stesso pannello fisico.
La fisica dietro la magia: come funziona il Dual View Display
Dal punto di vista tecnico, la soluzione proposta da Ford è un piccolo capolavoro di ingegneria ottica e meccanica quantistica applicata. L’idea, che a prima vista potrebbe sembrare fantascientifica, si basa su principi fisici ben consolidati. Il brevetto descrive un sistema che va ben oltre i semplici filtri privacy visti in passato. Il cuore della tecnologia risiede in una complessa architettura di LED e lenti. Il display è suddiviso in zone LED separate, ognuna dedicata a una delle due visualizzazioni.
Sopra questi LED sono posizionate due serie di microlenti, organizzate in due distinti “lens arrays”. Non si tratta di un’unica lente che copre l’intero schermo, ma di una matrice di lenti microscopiche, ognuna associata a un singolo diodo emettitore di luce (LED). Ciascuna di queste matrici di lenti è calibrata per focalizzare la luce emessa dai LED sottostanti in un angolo specifico: una verso gli occhi del guidatore, l’altra verso quelli del passeggero. Grazie al controllo separato e a livello di singolo pixel dei LED, è possibile generare e indirizzare due flussi di immagini distinti e indipendenti.
A completare il sistema interviene una barriera di parallasse, una tecnologia già nota per il suo impiego nei display 3D che non richiedono occhiali. Questo strato, posto di fronte allo schermo, è essenzialmente una griglia con sottili fessure verticali che “indirizza” i pixel corretti a ciascun occhio o, in questo caso, a ciascun occupante, garantendo che ogni angolo di visione riceva solo l’immagine a esso destinata.
Applicazioni pratiche e vantaggi: sicurezza e intrattenimento
Le implicazioni di questa tecnologia sono molteplici e significative. Il vantaggio più evidente è la capacità di conciliare due esigenze spesso in conflitto: la necessità di concentrazione del guidatore e il desiderio di intrattenimento del passeggero. In uno scenario tipico, il conducente potrebbe avere a schermo intero la mappa del navigatore, mentre il passeggero guarda un video su YouTube o gestisce la playlist musicale. Questo elimina una delle principali fonti di distrazione per chi è al volante, aumentando la sicurezza attiva del veicolo.
Inoltre, la tecnologia offre una flessibilità notevole. Quando il veicolo è fermo, ad esempio durante una sosta per la ricarica di un modello elettrico, il sistema può essere configurato per mostrare lo stesso contenuto su tutto lo schermo, permettendo a entrambi gli occupanti di guardare lo stesso film. Questa versatilità promette di rendere l’abitacolo un ambiente più pulito e minimalista, riducendo la necessità di installare schermi multipli e contribuendo a combattere quella che viene definita “screen fatigue”, ovvero la stanchezza da sovraccarico di display.
Ford Puma Gen-E 2025: il banco di prova designato
Il brevetto non è solo un esercizio teorico. Ford ha già individuato un potenziale candidato per l’implementazione di questa tecnologia: la futura Ford Puma Gen-E 2025. Questo SUV compatto 100% elettrico, che si preannuncia come un modello chiave nella strategia di elettrificazione del marchio, potrebbe essere il primo a beneficiare di questo innovativo sistema di infotainment. L’abitacolo della nuova Puma è già stato concepito per essere altamente digitale, con un quadro strumenti da 12,8 pollici e un touchscreen centrale da 12 pollici, rendendolo la piattaforma ideale per integrare il Dual View Display.
Le sfide e il contesto di mercato
Nonostante l’indubbio potenziale, la tecnologia presenta alcune sfide pratiche. Come evidenziato da alcuni media specializzati, una delle principali incognite riguarda la sua efficacia al variare della posizione dei sedili. La regolazione in altezza, profondità e inclinazione del sedile del guidatore potrebbe alterare l’angolo di visione ottimale, compromettendo la netta separazione delle due immagini. L’ergonomia reale e l’esperienza d’uso quotidiana saranno quindi fattori cruciali per decretare il successo di questa soluzione.
È interessante notare come l’innovazione di Ford si inserisca in un dibattito più ampio sul design degli interni automobilistici. Mentre alcuni costruttori, come BMW e Volkswagen, continuano a spingere sulla proliferazione di schermi, altri come Hyundai, Kia e Audi stanno facendo un parziale passo indietro, reintroducendo comandi fisici in risposta a una crescente richiesta da parte dei consumatori. Uno studio di WhatCar? ha rivelato che il 60% dei potenziali acquirenti è scoraggiato da interni dominati da touchscreen. La proposta di Ford, quindi, si colloca come una via di mezzo intelligente: non aggiunge schermi, ma ne ottimizza l’uso, cercando un compromesso tra innovazione digitale e funzionalità pratica.
