CARNAGO (Varese) – Un atto di vandalismo che unisce la profanazione di un simbolo natalizio alla sfrontata ostentazione sui social network ha scosso profondamente la comunità di Carnago, in provincia di Varese. Nella notte tra venerdì 19 e sabato 20 dicembre, un gruppo di almeno sette giovani ha preso di mira il presepe allestito con cura dai volontari nella piazza centrale del paese. I ragazzi non si sono limitati a danneggiare alcune delle statue che compongono la sacra rappresentazione, ma hanno voluto aggiungere un gesto di scherno, posizionando una bottiglia di gin nella mangiatoia destinata ad accogliere la statuetta di Gesù Bambino.

L’episodio, già di per sé grave, ha assunto contorni ancora più amari quando i responsabili hanno deciso di immortalare la loro “bravata”. Si sono scattati una foto di gruppo all’interno della capanna, con bottiglie di liquore in mano e il dito medio alzato, per poi pubblicarla con orgoglio sui propri profili social. Un gesto che, nella loro intenzione, doveva essere una dimostrazione di spavalderia, ma che si è trasformato in un boomerang, fornendo un elemento cruciale per la loro identificazione.

La reazione dell’amministrazione e l’appello della sindaca

L’immagine ha iniziato a circolare rapidamente online, venendo intercettata dalla pagina Facebook “Vivere Carnago e Rovate”, la lista civica che amministra il Comune. L’amministrazione ha prontamente ripubblicato lo scatto, oscurando i volti dei giovani, e lanciando un appello pubblico per raccogliere informazioni utili a identificarli. Nel post, i ragazzi sono stati definiti “ignoranti”, un termine forte che la sindaca Barbara Carabelli ha voluto spiegare e motivare con fermezza.

“Ignoranti, nel senso che davvero ignorano le regole del vivere civile, del rispetto per tutta una comunità”, ha dichiarato la prima cittadina. “L’atto vandalico mortifica il lavoro di tanti volontari che hanno dedicato tempo e fatica per realizzare qualcosa per tutta la collettività. Un gesto di cui poi si sono vantati sui social come se fossero chissà chi, mentre hanno semplicemente fornito un elemento utilissimo alla loro identificazione”. La sindaca ha quindi invitato chiunque riconosca i giovani a contattare il comando di Polizia Locale, che si è immediatamente attivato per avviare le indagini. Carabelli ha concluso con un appello alla responsabilità genitoriale: “Io voglio sperare nei genitori. In ogni caso noi andremo avanti con gli accertamenti per individuare i responsabili”.

Un episodio non isolato

L’indignazione nella comunità di Carnago è palpabile, non solo per la gravità del gesto in sé, ma anche perché non si tratta di un caso isolato. Già lo scorso 8 dicembre, il paese aveva subito un altro atto vandalico a tema natalizio: ignoti avevano tagliato i fili della corrente elettrica dell’albero di Natale, poco prima della sua cerimonia di accensione. Questi episodi segnalano una tendenza preoccupante che, come sottolineato da più parti, richiede una riflessione collettiva e un’azione congiunta da parte di istituzioni, famiglie e società civile per promuovere l’educazione al rispetto e alla legalità.

Le indagini e le possibili conseguenze

La Polizia Locale è ora al lavoro per dare un nome e un volto ai responsabili, utilizzando come prova principale proprio la fotografia diffusa con tanta leggerezza dai giovani vandali. L’analisi dei profili social e le eventuali testimonianze raccolte a seguito dell’appello del Comune saranno fondamentali per chiudere il cerchio. Una volta identificati, i ragazzi dovranno rispondere del loro gesto, che potrebbe configurare reati come il danneggiamento aggravato e l’offesa a una confessione religiosa mediante vilipendio. L’intera vicenda funge da monito sull’uso incosciente dei social media e sulla necessità di riscoprire un senso di comunità e rispetto per i beni comuni e i simboli culturali e religiosi che ne fanno parte.

Di veritas

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