UGGIATE CON RONAGO (CO) – Una tranquilla comunità al confine con la Svizzera è stata scossa da una tragedia che ha lasciato un’intera cittadina attonita e in lutto. In una villetta di via Borgonovo, nella frazione di Ronago, due coniugi anziani, Roberto Bianchi, 78 anni, e Graziella Botta, 77 anni, sono stati trovati morti nella serata di sabato 20 dicembre. Accanto a loro, senza vita, anche il loro amato cane. La macabra scoperta è stata fatta da uno dei figli dell’uomo, preoccupato perché non riusciva a contattare il padre da un paio di giorni.

La scoperta e le prime indagini

L’allarme è scattato intorno all’ora di cena di sabato, quando il figlio di Roberto Bianchi, nato da un precedente matrimonio, si è recato presso l’abitazione dei coniugi. Non ricevendo risposta, è entrato in casa trovandosi di fronte a una scena drammatica. Immediatamente sono intervenuti i Carabinieri della stazione di Gaggino Faloppio e del reparto operativo di Como, coordinati dal sostituto procuratore Simone Pizzotti. L’abitazione è stata posta sotto sequestro per consentire tutti i rilievi del caso. Il corpo di Graziella Botta giaceva sul letto, apparentemente senza ferite evidenti, mentre quello del marito era a terra in un’altra stanza, con profonde lesioni ai polsi che fanno pensare a un gesto autoinflitto con un coltello, ritrovato sulla scena. Anche il cane della coppia è stato trovato morto, adagiato sul letto accanto alla donna.

Le ipotesi al vaglio: omicidio-suicidio o un gesto di disperazione?

Gli investigatori mantengono il massimo riserbo, ma l’ipotesi più accreditata è quella dell’omicidio-suicidio. A rafforzare questa pista contribuisce il ritrovamento di un biglietto, scritto a mano da Roberto Bianchi, con un breve e toccante messaggio: «Scusatemi tutti». Questo elemento, ora al vaglio degli inquirenti, suggerisce un gesto premeditato.

Tuttavia, non si esclude un’altra straziante possibilità. Graziella Botta, infatti, era da tempo affetta da gravi problemi di salute che la costringevano a uscire di casa raramente. Non essendo state trovate ferite evidenti sul suo corpo, gli inquirenti non escludono che la donna possa essere deceduta per un malore fatale. In questo scenario, il marito, sopraffatto dal dolore e dalla disperazione per la perdita della consorte, potrebbe aver deciso di togliersi la vita, dopo aver ucciso anche il loro cane per non lasciarlo solo. Sarà l’autopsia, già disposta sui corpi di entrambi, a fare chiarezza sulle esatte cause dei decessi e a stabilire se la donna sia stata uccisa, magari per soffocamento, o se sia morta per cause naturali.

Il dolore di una comunità

La notizia ha profondamente scosso la comunità di Uggiate con Ronago, un paese di circa 1.600 abitanti noto per la sua tranquillità. Roberto Bianchi, ex lavoratore frontaliero in pensione, era una figura conosciuta e apprezzata. Il sindaco, Ermes Tettamanti, lo ha ricordato come una persona “molto solare”, che vedeva quasi ogni mattina al bar e che girava sempre sorridente per il paese con il suo cagnolino. Anche la moglie, seppur più riservata a causa della malattia, era attiva in passato nella vita parrocchiale.

In segno di lutto e di vicinanza alla famiglia, il sindaco ha chiesto ai cittadini di spegnere le luminarie natalizie. Un gesto simbolico per riflettere su una tragedia che ha spento le luci della festa in un’intera comunità, lasciando spazio a interrogativi e a un profondo dolore.

Di veritas

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