Un Natale che preserva la tradizione, ma con un occhio, anzi due, al portafoglio. È questa la fotografia scattata dall’European Holiday Outlook 2025, l’annuale studio di Deloitte che analizza le intenzioni di spesa dei consumatori europei durante le festività. Per l’Italia emerge un quadro a due facce: da un lato la volontà di non rinunciare alla magia delle feste, dall’altro la necessità di fare i conti con un contesto economico percepito come instabile e complesso. Se infatti un italiano su due (il 50,5%) prevede di mantenere per i regali e le celebrazioni un budget in linea con quello del 2024, una fetta significativa della popolazione, pari al 26,4%, si prepara a stringere la cinghia, dichiarando l’intenzione di spendere meno. Una percentuale, quest’ultima, decisamente superiore alla media europea, che si attesta al 19,9%, segnalando una cautela più marcata nel nostro Paese.

Il carovita, primo freno ai consumi natalizi

Alla base di questa prudenza diffusa ci sono motivazioni concrete e condivise a livello continentale, ma che in Italia assumono contorni più netti. Il principale fattore che spinge a ridurre le spese è l’aumento del costo della vita, indicato come preoccupazione primaria dal 52,9% degli italiani, contro una media europea del 47,2%. A questo dato si affianca una percezione più pessimistica della propria condizione finanziaria: il 38,4% dei consumatori italiani dichiara infatti che la situazione economica personale è peggiorata nell’ultimo anno, rispetto al 33% registrato nel resto d’Europa.

Come spiega Andrea Laurenza, Consumer Industry Leader di Deloitte Central Mediterranean, “molti consumatori italiani puntano a mantenere livelli di spesa simili all’anno precedente. Tuttavia, lo fanno in un contesto percepito come più incerto e con un coinvolgimento emotivo più intenso, che si traduce in scelte più caute e in un approccio più selettivo agli acquisti“. Questa cautela, comune a tutti i consumatori europei, si traduce in qualche rinuncia in più e una maggiore attenzione al risparmio.

Dove si taglia? Regali e decorazioni nel mirino

Ma dove si concentreranno i tagli di chi ha deciso di ridurre il budget? A differenza di altri Paesi europei dove si tende a risparmiare su viaggi ed esperienze fuori casa, in Italia le rinunce colpiscono il cuore simbolico della festa. Le principali voci di spesa a essere ridimensionate saranno:

  • I regali: indicati dal 14,6% degli italiani che intendono spendere meno (contro il 9,9% in Europa).
  • L’atmosfera festiva: decorazioni, addobbi e articoli natalizi subiranno tagli per il 13,2% dei consumatori (rispetto al 9% europeo).

Questa tendenza evidenzia una strategia difensiva, mirata a preservare l’equilibrio finanziario familiare piuttosto che a rinunciare a momenti di convivialità. Non si tratta di tagli drastici, ma di piccoli e mirati aggiustamenti per far quadrare i conti.

Non solo crisi: cresce il desiderio di un consumo consapevole

Accanto alle preoccupazioni economiche, l’indagine Deloitte rivela un cambiamento di mentalità interessante. Un quarto degli italiani (il 25,1%) esprime un desiderio generale di ridurre i propri consumi, una percentuale superiore alla media europea del 19,8%. Questo dato suggerisce una crescente attenzione verso un approccio più sostenibile e meno materialista, dove la riduzione degli acquisti non è vista solo come una necessità, ma anche come una scelta valoriale.

Lo shopping si fa digitale, ma con cautela: l’IA come consulente per gli acquisti

In questo scenario di spesa ponderata, la tecnologia diventa un’alleata preziosa. Per orientarsi nella giungla degli acquisti, un numero crescente di italiani si affida a strumenti digitali. In particolare:

  • Il 33% utilizza app e portali online per i propri acquisti.
  • Un sorprendente 12% si fa aiutare dalla Generative AI (Intelligenza Artificiale Generativa) per trovare idee regalo e confrontare le offerte.
  • Solo il 7%, invece, si lascia guidare dai consigli degli influencer, una quota inferiore alla media europea dell’11%.

L’uso della tecnologia, e in particolare dell’IA, non sembra quindi finalizzato a stimolare nuovi acquisti, quanto piuttosto a ottimizzare le scelte e a rendere il processo di acquisto più efficiente e informato, un vero e proprio strumento al servizio del risparmio.

Di atlante

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