In un’epoca in cui le certezze sembrano vacillare sotto il peso di guerre, sconvolgimenti politici e tensioni sociali, i libri si confermano strumenti indispensabili per comprendere la realtà che ci circonda. Come Euterpe, musa ispiratrice che trova nella cultura il filo per tessere la comprensione del mondo, vi propongo un viaggio attraverso otto volumi – sette saggi e una satira – che rappresentano altrettante chiavi di lettura per decifrare il nostro complesso presente e prepararci alle sfide del 2026. Un percorso che spazia dall’analisi geopolitica all’inchiesta sociale, dalla riflessione storica all’indagine psicologica, pensato per chi desidera non solo informarsi, ma anche e soprattutto comprendere in profondità.

Gaza: oltre la cronaca, la profondità della storia

L’immagine di Gaza è oggi tristemente associata a macerie e dolore. Tuttavia, per cogliere la vera essenza di questa terra martoriata, è necessario andare oltre la cronaca. ‘Storia di Gaza. Terra, politica, conflitti’ (Il Mulino) di Arturo Marzano ci guida in questo percorso. L’autore, con rigore storico e sensibilità, ricostruisce la vicenda della Striscia dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri, svelando una realtà poliedrica. Marzano ci ricorda che Gaza non è solo il teatro di un conflitto perenne, ma anche un luogo dove sono nate esperienze di non violenza, di dialogo e di resistenza culturale. Un saggio fondamentale per restituire a Gaza la sua complessità e per comprendere le radici di una delle questioni più delicate del nostro tempo.

Le nuove mappe del potere: Cina e Stati Uniti

Il XXI secolo è segnato da un riassetto degli equilibri globali. Due libri ci aiutano a leggere questa transizione. Con ‘La Cina ha vinto’ (Feltrinelli), Alessandro Aresu offre una prospettiva provocatoria e acuta sulla sfida cinese. L’autore ci invita a superare una visione miope dell’ascesa di Pechino, non interpretandola come un mero scontro ideologico, ma come un conflitto sistemico tra diversi modelli di potenza. Aresu analizza la strategia cinese che integra industria, innovazione e potere politico, svelandone le contraddizioni ma anche l’impressionante capacità di proiezione globale.

Sull’altro versante, Mario Del Pero, con ‘Buio Americano. Gli Stati Uniti e il mondo nell’era Trump’ (Il Mulino), analizza la profonda crisi identitaria che attraversa la democrazia americana. Il ritorno di Donald Trump non è visto come un incidente di percorso, ma come il sintomo di una malattia che affligge il sistema politico statunitense, caratterizzato da polarizzazione, disuguaglianze e fratture razziali. Un’analisi lucida e a tratti spietata per comprendere le trasformazioni di una superpotenza e le loro ripercussioni sul resto del mondo.

Le inquietudini europee e le reti criminali globali

Anche il Vecchio Continente è attraversato da profonde inquietudini. Tonia Mastrobuoni, corrispondente da Berlino per “la Repubblica”, con ‘La peste. Indagine sulla destra in Germania’ (Feltrinelli) ci porta nel cuore di un fenomeno allarmante. Il suo libro è un’inchiesta su idee che sembravano sepolte dalla storia: razzismo, antisemitismo e culto della purezza, che oggi riemergono in forme nuove e insidiose, come quelle delle comunità völkisch e dei neonazisti “ecologisti”. Un racconto che è un monito per tutta l’Europa sulla fragilità delle nostre democrazie.

Parallelamente, le reti criminali tessono le loro trame su scala planetaria. In ‘Cartelli di sangue’ (Mondadori), il procuratore Nicola Gratteri e lo storico Antonio Nicaso ci conducono lungo le rotte del narcotraffico. Partendo dai principali paesi produttori di cocaina, Colombia, Perù e Bolivia, gli autori svelano il funzionamento di un sistema invisibile ma potentissimo, in cui la ‘ndrangheta gioca un ruolo di primo piano come partner dei cartelli sudamericani. Un’indagine sul campo che mostra come il crimine organizzato influenzi l’economia e la politica a livello globale.

Riflessioni sull’identità e le sfide sociali

Chi sono gli italiani? Da questa domanda apparentemente semplice prende le mosse Francesco Filippi nel suo ‘Prima gli Italiani! (Sì, ma quali?)’ (Laterza). L’autore ci invita a una riflessione critica su uno slogan politico tanto diffuso quanto ambiguo, ripercorrendo i tentativi, da Dante a oggi, di definire un’identità nazionale. Un libro che, attingendo alla storia, smonta luoghi comuni e stimola un dibattito quanto mai attuale.

Un’altra sfida cruciale del nostro tempo è la violenza di genere. Costanza Jesurum, psicologa e analista, affronta questo tema in ‘Violenze di genere. Prevenire, comprendere, curare’ (Ponte alle Grazie). Il saggio esplora il fenomeno su tre livelli: il contesto socioculturale, i meccanismi psicologici e le possibili soluzioni. Un’analisi approfondita che fornisce strumenti di consapevolezza per riconoscere e contrastare una piaga sociale che richiede un impegno collettivo.

Uno sguardo satirico sul giornalismo di guerra

Infine, un cambio di registro con ‘Avvoltoi’ di Phoebe Greenwood (E/O), una satira caustica e potente sul mondo del giornalismo di guerra. Ambientato a Gaza nel 2012, il romanzo segue le vicende di una giovane e ambiziosa reporter disposta a tutto per lo scoop che potrebbe lanciarle la carriera. Greenwood, che è stata corrispondente dal Medio Oriente, offre uno sguardo disincantato e a tratti crudele sulla complicità dei media nelle tragedie di cui si nutrono, interrogando il lettore sul nostro modo di guardare e raccontare i conflitti.

Queste otto opere, nella loro diversità, compongono un mosaico ricco e stimolante. Sono un invito a non fermarsi alla superficie degli eventi, ma a scavare in profondità, ad ascoltare voci diverse e a coltivare quel pensiero critico che è il vero antidoto alla complessità e all’incertezza del nostro tempo.

Di euterpe

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