Come una melodia che raggiunge il suo culmine in un crescendo emozionante, il Teatro Stabile di Torino (TST) conclude il 2025 inanellando una serie di successi che ne confermano lo status di eccellenza nel firmamento culturale italiano. Un anno, il settantesimo dalla sua fondazione, che non è stato solo una celebrazione del passato, ma un potente slancio verso il futuro, segnato da record storici, importanti riconoscimenti e una visione strategica che abbraccia innovazione e nuove generazioni.
Un’Annata di Primati: Numeri e Riconoscimenti
I dati parlano un linguaggio eloquente, dipingendo il ritratto di un’istituzione in piena salute e in continua ascesa. Il 2025 ha visto un numero senza precedenti di 866 alzate di sipario tra le sedi storiche del Carignano, del Gobetti e gli spazi industriali riconvertiti delle Fonderie Limone. Un’attività produttiva febbrile, che ha portato alla realizzazione di 602 recite di produzione propria, un altro dato mai raggiunto prima, con un impatto significativo anche sul fronte occupazionale.
Il pubblico ha risposto con un entusiasmo travolgente: sono stati oltre 250.000 gli spettatori che hanno affollato le sale del TST e seguito le produzioni in tournée, generando ricavi al botteghino che si prevedono superiori ai 3 milioni di euro. Un dato particolarmente significativo, che testimonia la capacità del Teatro di attrarre un pubblico eterogeneo, è la conferma che il 40% degli abbonati è under 35. Questo successo è il frutto di politiche mirate di audience engagement, pensate per abbattere le barriere e rendere il teatro un luogo inclusivo e accessibile a tutti.
A coronare un’annata straordinaria, è arrivata la conferma del primato a livello nazionale. Per il nuovo triennio ministeriale, il Teatro Stabile di Torino si è classificato al primo posto tra i Teatri Nazionali, sia per il contributo assegnato dal Fondo Nazionale Spettacolo dal Vivo, sia per il punteggio artistico (32/35). Il punteggio totale di 91,94/100 rappresenta il massimo mai raggiunto nella storia dell’ente. Un’eccellenza che si estende anche al Torinodanza festival, che ha ottenuto il massimo punteggio per la qualità artistica (35/35) e il contributo più elevato tra i festival di danza italiani.
La Visione Strategica: Giovani Talenti e Nuovi Spazi
Dietro questi numeri si cela una visione chiara e una leadership coesa, guidata dal presidente Alessandro Bianchi, dal direttore generale Filippo Fonsatti e dal direttore artistico Valerio Binasco. “Abbiamo raggiunto tanti obiettivi, sul fronte istituzionale e dei premi della critica, per la capacità produttiva e la partecipazione del pubblico,” ha dichiarato il presidente Bianchi. “Continuiamo a rivolgere grande attenzione alle nuove generazioni che da sempre sono una nostra priorità, ma anche a promuovere pratiche responsabili e sostenibili”.
L’impegno verso i giovani si è concretizzato in una novità di grande rilievo nell’organigramma dirigenziale. Ad affiancare Valerio Binasco è stato nominato Diego Pleuteri, classe 1998, come direttore artistico junior. Già autore e drammaturgo residente del TST, Pleuteri avrà il compito di sviluppare la programmazione dedicata alla ricerca di nuovi artisti nazionali e internazionali, con un focus sui talenti emergenti e i nuovi linguaggi delle arti performative. Una scelta che inietta linfa nuova nella direzione artistica, garantendo un ricambio generazionale e un dialogo costante con la scena contemporanea.
Lo sguardo del Teatro Stabile è proiettato anche verso il futuro degli spazi. Il presidente Bianchi ha ribadito l’esigenza di nuovi luoghi per espandere l’attività, con un’attenzione particolare al progetto della Cavallerizza Reale. “Siamo stati coinvolti nel progetto esecutivo che verrà consegnato a gennaio, mentre il cantiere sarà completato tra fine 2027 e 2028,” ha spiegato Bianchi. Il progetto, ancora in fase di definizione, prevede la creazione di un teatro da circa 350 posti, concepito come un polo di coesistenza per diverse energie creative.
Un Mosaico di Eccellenze
Il successo del Teatro Stabile di Torino è il risultato di un lavoro corale, un mosaico composto da molteplici tessere di eccellenza. Dalla qualità delle produzioni, firmate da registi di fama come lo stesso Binasco, Leonardo Lidi e Kriszta Székely, alla capacità di attrarre e formare talenti attraverso la Scuola per Attori fondata da Luca Ronconi. Un ruolo cruciale è svolto anche dal Centro Studi, un punto di riferimento per la ricerca e la documentazione teatrale. L’impegno del TST si manifesta inoltre nella pubblicazione del suo primo Report di Sostenibilità, testimoniando un’attenzione crescente verso pratiche responsabili in campo ambientale, sociale ed economico.
In un panorama culturale in continua evoluzione, il Teatro Stabile di Torino si erge come un faro, un modello di gestione virtuosa che sa coniugare la solidità della tradizione con la spinta propulsiva dell’innovazione. Il 2025 non è solo un punto d’arrivo, ma la solida base da cui partire per costruire nuovi capitoli di una storia di successo, confermando Torino come una delle capitali indiscusse del teatro italiano ed europeo.
