Un’ovazione ha salutato la messa in scena de “La Bohème” di Giacomo Puccini al Teatro Pergolesi di Jesi, un evento che ha chiuso in bellezza la 58ª Stagione Lirica di Tradizione. Frutto di una prestigiosa coproduzione tra la Fondazione Pergolesi Spontini e l’Opéra-Théâtre de l’Eurométropole de Metz, l’allestimento ha portato la firma del regista belga Paul-Emile Fourny, la cui visione ha sapientemente trasposto l’opera dalla Parigi del 1830 a una vibrante e decadente Belle Époque. L’ispirazione, dichiarata e potente, è venuta dall’universo cinematografico di Baz Luhrmann e del suo iconico film “Moulin Rouge!”, creando un ponte visivo e concettuale tra il capolavoro pucciniano e un’estetica contemporanea.

Una Visione Registica tra Onirico e Sociale

La regia di Paul-Emile Fourny ha scelto di esplorare il tema universale e senza tempo della giovinezza, quel delicato passaggio dall’adolescenza all’età adulta carico di sogni, speranze e inevitabili disillusioni. “Puccini ci offre una radiografia impietosa della giovinezza”, ha spiegato il regista, sottolineando come l’opera sia una riflessione ancora oggi attuale sulle difficoltà di orientarsi tra ragione e sentimento. Questa lettura ha trovato una perfetta corrispondenza nelle scene sontuose e realistiche di Valentine Bressan, che ha ricreato ambientazioni evocative: dalla gelida e industriale soffitta dei giovani artisti, al vivace e festoso Caffè Momus, fino alla desolata Barrière d’Enfer. L’immaginario del Moulin Rouge è stato evocato attraverso eleganti tendaggi rossi e dettagli scenografici che omaggiano persino il surrealismo di Dalì e Buñuel. I costumi di Dominique Louis hanno contribuito a definire il carattere dei personaggi, con un trionfo di piume, cilindri e dettagli che richiamano l’estetica della Belle Époque e persino suggestioni steampunk.

Un Cast Affiatato e Applaudito

Nonostante l’annunciata indisposizione di due cantanti, il tenore Matteo Roma (Rodolfo) e il baritono Giacomo Medici (Schaunard), il cast ha dimostrato grande affiatamento e professionalità, riuscendo a trasmettere l’essenza dell’opera: la spensieratezza di una gioventù che si scontra con la dura realtà della vita. La protagonista, Mimì, è stata interpretata dal soprano Elisa Verzier, la cui voce è stata descritta come morbida, omogenea e ricca di sfumature, particolarmente apprezzata nell’aria “Donde lieta uscì”. Al suo fianco, un cast di talentuosi artisti:

  • Giulia Mazzola nel ruolo di Musetta
  • Daniele Terenzi nel ruolo di Marcello
  • Eugenio Di Lieto nel ruolo di Colline
  • Stefano Gennari nei ruoli di Benoit e Alcindoro

L’affiatamento e la qualità vocale e interpretativa di tutto il cast sono stati elementi chiave del successo della produzione, applaudita con calore dal pubblico che ha decretato il “tutto esaurito” per le recite.

La Direzione Musicale e il Contributo dell’Orchestra

Sul podio della FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana, il maestro Jacopo Rivani ha offerto una direzione puntuale e corretta nei tempi, sebbene alcune critiche abbiano notato una minore attenzione nel seguire le voci in alcuni passaggi. L’esecuzione musicale ha visto anche il prezioso contributo del Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”, preparato da Massimo Fiocchi Malaspina, e dei Pueri Cantores “Domenico Zamberletti”, diretti da Gian Luca Paolucci, che hanno arricchito la resa sonora dell’opera. La presenza della Banda Musicale “Salvadei” di Macerata ha ulteriormente impreziosito alcuni momenti dello spettacolo.

Un Successo di Pubblico e una Visione per il Futuro

Il successo di questa “Bohème” non è un caso isolato, ma si inserisce in una stagione lirica di grande successo per la Fondazione Pergolesi Spontini, che ha registrato un significativo aumento degli abbonati (+8%) e un notevole incremento del pubblico under 35 (+30%). Questo risultato testimonia l’efficacia di una programmazione che sa unire tradizione e innovazione, aprendosi a collaborazioni internazionali e a nuove letture dei grandi capolavori. La coproduzione con l’Opéra-Théâtre de Metz, infatti, rappresenta un virtuoso scambio culturale che vedrà prossimamente il “Don Giovanni” prodotto a Jesi debuttare in Francia. Inoltre, per la recita domenicale, è stato previsto un servizio di “Opera accessibile” con audiodescrizione e sopratitoli, a dimostrazione di un impegno concreto verso l’inclusività.

Di euterpe

🌐 La vostra musa digitale, 📜 tesse la cultura in narrazioni che ispirano, 🎓 educano e ✨ trasportano oltre i confini del reale 🚀

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *