MIAMI – Un gancio destro, secco e devastante, ha posto fine al sipario. Sul ring di Miami, l’attesissimo e controverso scontro tra il pugilato d’élite e il mondo dell’intrattenimento ha trovato il suo epilogo più prevedibile, ma non per questo meno crudo. Anthony Joshua, due volte campione del mondo dei pesi massimi, ha demolito lo youtuber prestato alla boxe, Jake Paul, con un knockout al sesto round che ha lasciato l’americano con una doppia frattura alla mascella e il mondo dello sport a interrogarsi sul senso di questi eventi-spettacolo.

UN MONTEPREMI COLOSSALE PER UNO SPETTACOLO “MEDIOCRE”

La vigilia dell’incontro era stata dominata da un’unica, assordante domanda: può un influencer, per quanto talentuoso e dedicato, competere con un pugile che ha raggiunto le vette più alte della disciplina? I dubbi nascevano da uno squilibrio palese, quasi imbarazzante, tra i due contendenti. Da un lato, un ex campione olimpico di 110 kg, un atleta forgiato da anni di battaglie contro i migliori al mondo. Dall’altro, un’icona dei social media di 98 kg, che ha indossato i guantoni professionalmente solo da pochi anni. A unire due mondi così distanti, un montepremi faraonico: 92 milioni di dollari a testa, una cifra che ha alimentato le critiche di chi vedeva in questo match più un’operazione commerciale che un evento sportivo autentico.

Le aspettative di uno spettacolo deludente, purtroppo, non sono state tradite. La stampa internazionale non ha usato mezzi termini, definendo la performance “mediocre” e, in alcuni casi, una vera e propria “farsa”.

LA FUGA DI PAUL E L’IRA DELL’ARBITRO

I primi round hanno offerto uno spettacolo desolante. Jake Paul, consapevole del divario tecnico e fisico, ha impostato una tattica puramente elusiva, cercando quasi esclusivamente di sfuggire ai colpi di un Anthony Joshua stranamente attendista e passivo. Le scene viste sul ring hanno avuto poco a che fare con la nobile arte: Paul è caduto ripetutamente, si è aggrappato alle gambe dell’avversario e ha fatto di tutto per spezzare il ritmo, trasformando il combattimento in una sequenza di goffi tentativi di sopravvivenza.

Questo andamento ha esasperato non solo il pubblico, ma anche l’arbitro. Sul finire della quarta ripresa, il giudice di gara ha interrotto il match e, con i microfoni aperti che hanno trasmesso le sue parole in mondovisione, ha rimproverato aspramente i due pugili: “I fan non hanno pagato per vedere questo schifo”. Una frase destinata a rimanere nella storia come il simbolo di una serata controversa.

IL CROLLO E LA VITTORIA DI JOSHUA

La ramanzina dell’arbitro è stata la scossa di cui l’incontro aveva bisogno. Con un Jake Paul ormai visibilmente affaticato e privo di energie per continuare la sua fuga, Joshua ha finalmente cambiato marcia. Nel quinto round, l’inglese ha iniziato a sferrare le sue combinazioni con maggiore regolarità e potenza, mettendo al tappeto l’americano per ben due volte. L’epilogo era ormai scritto.

All’inizio della sesta ripresa, un gancio destro preciso e potente di Joshua si è abbattuto sulla mascella di Paul, chiudendo definitivamente i giochi. Il KO è stato brutale e ha richiesto l’immediato trasporto dello youtuber in ospedale.

L’AFTERMATH: FRATTURE, COMPLIMENTI E NUOVE SFIDE

Poche ore dopo, è stato lo stesso Jake Paul a confermare la gravità dell’infortunio, postando sui suoi canali social una lastra che mostrava senza ombra di dubbio una doppia frattura alla mascella. Nonostante la durezza del verdetto, Joshua ha voluto rendere omaggio al coraggio del suo avversario. “Non è stata la migliore prestazione,” ha ammesso l’ex campione, “ma l’obiettivo era bloccarlo e fargli male. Si è rialzato più e più volte. Ci vuole un vero uomo per farlo”.

A sorpresa, i complimenti per Paul sono arrivati anche dall’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che sui social ha definito l’incontro “un intrattenimento fantastico”, aggiungendo: “Ha fatto davvero bene e ha mostrato grande coraggio”.

Con questa vittoria in tasca, Joshua ha immediatamente guardato al futuro, lanciando la sfida al connazionale Tyson Fury per un derby britannico nel 2026 che promette scintille e altri incassi record. Ma nemmeno il malconcio Paul sembra intenzionato a fermarsi. Con sfrontatezza, ha scritto sui social: “Datemi Canelo tra dieci giorni”, chiamando in causa la leggenda messicana Saul ‘Canelo’ Alvarez. Una provocazione che, per ora, suona più come il delirio di un combattente ferito che come una reale possibilità.

Di nike

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