Un velo di magia si posa sulla realtà, svelandone le inquietudini più profonde e la bellezza più cruda. È questo il cuore pulsante della pittura di Fausto Pirandello (Roma, 1899-1975), artista complesso e figura di spicco del Novecento italiano, a cui l’Accademia Nazionale di San Luca di Roma dedica un’importante mostra antologica in occasione del cinquantesimo anniversario della sua morte. Intitolata “Fausto Pirandello. La magia del quotidiano“, l’esposizione, aperta al pubblico dal 19 dicembre 2025 al 28 febbraio 2026, rappresenta un’occasione preziosa per riscoprire un autore che ha saputo dialogare con le correnti artistiche europee mantenendo sempre una voce inconfondibile e profondamente autonoma.
Curata con acume critico da Fabio Benzi e Flavia Matitti, la mostra riunisce nelle sale di Palazzo Carpegna circa trenta dipinti, selezionati tra i maggiori capolavori della sua produzione, affiancati da un nucleo significativo di opere su carta. Un’attenzione particolare è dedicata ai pastelli, tecnica prediletta dall’artista soprattutto nel secondo dopoguerra, capaci di rivelare con immediatezza la sua febbrile indagine sulla realtà e sulla condizione umana. “Fausto Pirandello è stato un personaggio unico e grandioso nell’arte italiana del Novecento”, spiega Fabio Benzi, sottolineando come l’artista abbia interpretato in modo autonomo le novità italiane ed europee, dalla Scuola Romana al Surrealismo, anticipando per certi versi “l’impietosa oggettività” di un gigante come Lucian Freud.
Un percorso attraverso una vita d’artista
L’allestimento, distribuito in quattro sale tra il piano terra e il primo piano dell’Accademia, segue un percorso cronologico che permette di apprezzare l’evoluzione stilistica di Pirandello. Si parte dagli esordi negli anni Venti, caratterizzati da un realismo crudo e quasi brutale, per poi passare al cruciale soggiorno parigino (1927-1930), dove l’artista assorbì le influenze del Cubismo di Picasso e Braque e frequentò il gruppo degli Italiens de Paris, come Giorgio De Chirico e Filippo de Pisis. Tornato a Roma, divenne uno dei protagonisti della Scuola Romana, distinguendosi per un linguaggio che coniugava un realismo esistenziale a suggestioni surrealiste e stranianti.
Il dopoguerra segna una nuova fase creativa, in cui Pirandello elabora un linguaggio definito dal critico Lionello Venturi “astratto-concreto”, caratterizzato da una sperimentazione cromatica tesa a ottenere la massima intensità luminosa. Le sue composizioni, pur muovendo da un dato reale, trasfigurano la materia in una visione pittorica potente e inquieta, dove l’intimità e il mistero prevalgono sulla narrazione psicologica.
Un ritorno atteso nella Capitale
La mostra segna un importante ritorno di Fausto Pirandello a Roma, città dove l’ultima esposizione pubblica a lui dedicata risaliva al 2010, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna. La scelta dell’Accademia Nazionale di San Luca non è casuale, ma sottolinea un legame storico profondo: Pirandello fu infatti eletto Accademico di merito residente nel 1947 e Accademico nazionale nel 1948, a testimonianza del riconoscimento ottenuto in vita.
L’iniziativa è il frutto di una prestigiosa collaborazione tra l’Accademia, il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento e l’Associazione Fausto Pirandello. Proprio a sottolineare il legame indissolubile con le origini familiari – era figlio del celebre drammaturgo e Premio Nobel Luigi Pirandello – la mostra si trasferirà, in una seconda tappa, ad Agrigento. Dal 20 marzo al 2 giugno 2026, le opere saranno ospitate nella suggestiva cornice di Villa Aurea, nel cuore della Valle dei Templi, creando un ponte ideale tra la capitale e la Sicilia che tanto nutrì l’immaginario dell’artista.
Informazioni utili
- Titolo: Fausto Pirandello. La magia del quotidiano
- Sede di Roma: Accademia Nazionale di San Luca, Palazzo Carpegna, Piazza dell’Accademia di San Luca 77
- Date di Roma: 19 dicembre 2025 – 28 febbraio 2026
- Sede di Agrigento: Villa Aurea, Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi
- Date di Agrigento: 20 marzo – 2 giugno 2026
- Curatori: Fabio Benzi e Flavia Matitti
Questa esposizione non è solo un omaggio a un maestro del Novecento, ma un invito a immergersi in un universo pittorico che trasforma la realtà di ogni giorno in una visione potente e indimenticabile, confermando la capacità dell’arte di svelare la magia nascosta nel quotidiano.
