Un fulmine a ciel sereno, o forse la prevedibile conclusione di un’eco mediatica durata giorni. La Rai ha ufficialmente chiuso le porte a un possibile ritorno di Amadeus. Con una nota tanto concisa quanto perentoria, Viale Mazzini ha spento le speranze e le speculazioni che si erano rincorse su un rientro del conduttore, protagonista di un clamoroso passaggio a Warner Bros. Discovery dopo cinque edizioni di straordinario successo del Festival di Sanremo. “In merito ad alcuni articoli di stampa usciti in questi giorni – pur ribadendo la stima professionale nei confronti del conduttore – Rai precisa che il suo ritorno non rientra nei piani editoriali dell’azienda“, recita il comunicato che pone, almeno per ora, la parola fine a un capitolo denso di ipotesi.
Le origini delle indiscrezioni e il ruolo di Fiorello
A gettare benzina sul fuoco del “toto-Amadeus” era stato, come spesso accade, l’amico e collega Fiorello. Con la sua consueta ironia, durante la sua trasmissione radiofonica, aveva lanciato l’idea di un ritorno in Rai del conduttore, una battuta che nel mondo iper-connesso dell’informazione si è rapidamente trasformata in una “notizia”. Le voci, riprese da diverse testate, ipotizzavano non solo un nuovo programma, ma addirittura un clamoroso ritorno sul palco dell’Ariston per l’edizione 2027, magari proprio in coppia con lo showman siciliano. Queste speculazioni erano state alimentate anche da presunti risultati d’ascolto non del tutto soddisfacenti dei nuovi programmi di Amadeus sul Nove, che avrebbero reso Warner Bros. Discovery meno restia a rinegoziare un oneroso contratto quadriennale.
Il contesto: l’addio alla Rai e la nuova avventura su Discovery
Per comprendere appieno la portata della smentita odierna, è necessario fare un passo indietro all’aprile del 2024. Dopo 25 anni di carriera in Rai, culminati con la rinascita e i record d’ascolti del Festival di Sanremo, Amadeus annunciava la sua decisione di non rinnovare il contratto in scadenza ad agosto. Una scelta motivata dalla ricerca di “nuove sfide professionali e personali“, che lo ha portato a firmare un importante accordo con Warner Bros. Discovery. L’accordo, della durata di quattro anni, prevedeva la conduzione di un programma in access prime time e due in prima serata sul canale Nove, oltre a una collaborazione attiva nello sviluppo di nuovi format. Un passaggio che si inseriva in una strategia più ampia del gruppo americano, volta a rafforzare la propria offerta generalista con volti di grande richiamo per il pubblico italiano.
La fredda realtà dei numeri e il futuro professionale
Tuttavia, secondo diverse analisi giornalistiche, la nuova avventura di Amadeus non avrebbe ancora prodotto i risultati sperati in termini di share. Programmi come il ‘Suzuki Music Party’, ‘Chissà chi è’ (riadattamento dei ‘Soliti Ignoti’) e ‘La Corrida’ avrebbero registrato ascolti inferiori alle aspettative, alimentando le voci su un possibile malcontento e, di conseguenza, su un’eventuale risoluzione anticipata del contratto. La secca smentita della Rai, però, cambia radicalmente lo scenario. Se da un lato conferma la stima professionale per il conduttore, dall’altro traccia una linea netta, indicando che la direzione editoriale dell’azienda ha intrapreso un percorso diverso.
A questo punto, gli scenari futuri per Amadeus si complicano. Con le porte di Viale Mazzini ufficialmente chiuse, e un contratto in essere con Discovery, le opzioni sembrano limitate. Anche l’ipotesi di un approdo a Mediaset era stata definita “fantatelevisione” dall’amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi, il quale, pur lasciando le porte “sempre aperte per un professionista”, aveva sottolineato la solidità dei contratti in essere. Il futuro di Amedeo Sebastiani, dunque, appare legato al progetto con Warner Bros. Discovery, con la necessità di trovare la formula giusta per replicare il successo ottenuto in Rai. La sfida, ora più che mai, è dimostrare che il suo talento può brillare anche al di fuori del contesto del servizio pubblico che lo ha consacrato.
