Una decisione destinata a ridisegnare la fruizione del patrimonio artistico e culturale della Capitale. A partire dal primo febbraio 2026, i turisti dovranno pagare un biglietto per visitare sei luoghi simbolo di Roma, fino ad oggi ad accesso libero. La novità più clamorosa riguarda senza dubbio la Fontana di Trevi, per la quale è stato istituito un ticket di due euro. La misura, annunciata dal sindaco Roberto Gualtieri durante una conferenza stampa, si inserisce in un più ampio piano di riorganizzazione del sistema tariffario museale e monumentale di Roma Capitale, che mira a conciliare la tutela dei beni culturali con una gestione più sostenibile dei flussi turistici e a valorizzare il rapporto tra la città e i suoi abitanti.

I siti coinvolti e le nuove tariffe

Oltre alla Fontana di Trevi, capolavoro tardo-barocco di Nicola Salvi, la nuova disposizione riguarda altri cinque importanti siti culturali. L’elenco completo dei luoghi che diventeranno a pagamento per i non residenti include:

  • Fontana di Trevi: biglietto di 2 euro per l’accesso all’area del catino, la zona più vicina alla vasca. L’accesso sarà a pagamento dalle 9:00 alle 22:00.
  • Villa di Massenzio: complesso archeologico sull’Appia Antica.
  • Museo Napoleonico: raccolta di memorie napoleoniche.
  • Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco: collezione di arte antica.
  • Museo Carlo Bilotti: arte contemporanea nell’Aranciera di Villa Borghese.
  • Museo Pietro Canonica: casa-studio dello scultore a Villa Borghese.

Per questi ultimi cinque musei, il costo del biglietto per i turisti sarà di cinque euro. La scelta di questi specifici siti, come spiegato dall’amministrazione, è ricaduta su quelli che hanno registrato il maggior numero di visitatori nel corso dell’ultimo anno.

Gratuità per i romani: una città da riscoprire

La vera e propria “rivoluzione”, come è stata definita, risiede nella contropartita per i cittadini: dal primo febbraio, infatti, tutti i musei e i siti monumentali di Roma Capitale diventeranno completamente gratuiti per i residenti a Roma e nell’intera Città Metropolitana. Questa misura rappresenta un forte segnale di apertura e di incentivo per i romani a riappropriarsi del loro immenso patrimonio culturale. L’accesso gratuito per i residenti, che potranno usufruire di questa opportunità semplicemente esibendo un documento di riconoscimento, è stato salutato con favore come un atto di giustizia sociale.

Obiettivi e motivazioni della manovra

Le ragioni alla base di questa importante modifica sono molteplici. In primo luogo, vi è la necessità di governare i flussi turistici, in particolare in luoghi come Fontana di Trevi, che registrano un sovraffollamento costante con una media di 30.000 accessi giornalieri e picchi che possono raggiungere le 70.000 persone. L’introduzione di un biglietto, secondo il Campidoglio, dovrebbe contribuire a decongestionare l’area e a migliorare la qualità dell’esperienza di visita.

In secondo luogo, le risorse economiche generate dai biglietti saranno fondamentali per la tutela e la manutenzione del patrimonio. Le stime del Campidoglio indicano che solo dal ticket per la Fontana di Trevi si potrebbero incassare circa 6,5 milioni di euro all’anno. Questi fondi, come assicurato dal sindaco Gualtieri, saranno reinvestiti nella conservazione dei monumenti e nel potenziamento dei servizi culturali, anche in sinergia con i fondi del PNRR destinati al programma Caput Mundi.

Infine, la manovra mira a promuovere un modello più equo e sostenibile, in cui il contributo richiesto ai visitatori diventa uno strumento di corresponsabilità per la salvaguardia di un’eredità universale.

Dettagli operativi e siti che restano gratuiti per tutti

Per quanto riguarda Fontana di Trevi, l’accesso a pagamento sarà regolamentato da un nuovo sistema di contenimento sul lato di via della Stamperia, che sostituirà le attuali barriere e impedirà di scavalcare, senza tuttavia coprire la visuale del monumento. Verranno inoltre organizzate due corsie distinte, una per i turisti e una per i residenti, con la possibilità di pagare il biglietto anche con carta di credito.

È importante sottolineare che non tutti i musei civici minori diventeranno a pagamento. Resteranno infatti ad accesso gratuito per tutti, turisti inclusi, i seguenti siti:

  • Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina
  • Museo di Casal De’ Pazzi
  • Museo delle Mura
  • Casa Museo di Alberto Moravia

Questa scelta preserva l’accessibilità a luoghi di grande valore storico e culturale, ma con un afflusso di pubblico differente rispetto ai siti interessati dalla nuova tariffazione.

Le reazioni: tra consenso e polemiche

La decisione dell’amministrazione Gualtieri ha inevitabilmente acceso il dibattito. Da un lato, l’assessore al Turismo, Alessandro Onorato, ha difeso la scelta, affermando che un prezzo di due euro è “più che onesto” e che se la fontana fosse stata in America, il biglietto sarebbe costato 50 dollari. L’assessore alla Cultura, Massimiliano Smeriglio, ha parlato di “misura di giustizia sociale” che permette di finanziare la gratuità per i romani. Dall’altro lato, non sono mancate le voci critiche, come quella di Giuseppe Roscioli, vicepresidente vicario di Federalberghi, che ha definito “fuori luogo” il pagamento per un monumento in una piazza pubblica, ricordando che i turisti pagano già una tassa di soggiorno tra le più alte d’Europa. La discussione, dunque, è aperta e riflette la complessità di bilanciare accoglienza, tutela e sostenibilità nella città più visitata al mondo.

Di veritas

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