Sarezzo (Brescia) – Ha confessato, ma la sua versione dei fatti non convince gli inquirenti. Artenie Pirau, il 32enne di origine moldava arrestato per l’omicidio di Andrei Zakabluk, il barista di 55enne ucciso a coltellate lunedì sera a Sarezzo, nel Bresciano, ha ammesso le proprie responsabilità di fronte al pubblico ministero. Assistito dal suo legale, l’avvocato Nicola Mazzocca, Pirau ha ceduto di fronte all’evidenza schiacciante delle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza del bar “Bellavista”, luogo della tragedia.
Tuttavia, la sua confessione è parziale. L’uomo sostiene che il delitto non sia stato pianificato, ma che sia scaturito al culmine di una discussione improvvisa. Una ricostruzione che, secondo gli investigatori e la Procura di Brescia, cozza violentemente con quanto immortalato dai video. Per gli inquirenti, infatti, gli elementi raccolti delineano un quadro ben più grave: quello dell’omicidio premeditato.
La dinamica dell’aggressione: un agguato ripreso in video
I filmati delle telecamere di sicurezza del locale, di proprietà della moglie della vittima, sono stati un elemento chiave per le indagini. Le immagini, della durata di poco più di un minuto, mostrano Artenie Pirau seduto a un tavolino esterno del bar per oltre un’ora, apparentemente tranquillo e intento a guardare il suo cellulare. Un’attesa che per gli investigatori è un chiaro segno di premeditazione.
Quando Andrei Zakabluk, cittadino italiano di origini ucraine, esce dal locale, Pirau si alza di scatto e lo aggredisce alle spalle, colpendolo ripetutamente con un coltello. La vittima, colta di sorpresa, tenta una disperata difesa ma crolla a terra. L’aggressore infierisce con altri fendenti, di cui almeno due alle gambe. Una delle coltellate recide l’arteria femorale, causando un’emorragia che si rivelerà fatale. Trasportato d’urgenza in codice rosso all’ospedale di Gardone Val Trompia, Andrei Zakabluk morirà poco dopo il suo arrivo.
Le immagini mostrano anche Pirau che, dopo l’aggressione, si allontana per poi tornare con una tanica di benzina, versandone una parte all’interno del locale e tentando di dar fuoco all’auto della vittima. Un gesto che aggrava ulteriormente la sua posizione.
Il movente e i precedenti
Le indagini, coordinate dalla Procura e condotte dai Carabinieri della Compagnia di Gardone Val Trompia, si stanno concentrando sul movente dell’omicidio. Sembra che alla base del gesto ci sia un rancore covato da tempo. Secondo le prime ricostruzioni, alcuni mesi prima Pirau era stato coinvolto in una rissa proprio all’interno del “Bellavista” e denunciato dai titolari. Questo episodio potrebbe aver scatenato la sete di vendetta del 32enne, culminata nel brutale omicidio di lunedì sera.
La moglie della vittima ha raccontato ai microfoni della trasmissione “Ore 14” che l’aggressore non era un cliente abituale e che la sua lunga attesa fuori dal locale l’aveva insospettita, rafforzando in lei la convinzione della premeditazione. “È venuto qui apposta per ammazzarlo“, ha dichiarato la donna, distrutta dal dolore.
La confessione e il ritrovamento dell’arma
Dopo il delitto, Artenie Pirau si è presentato spontaneamente in caserma, accompagnato dalla fidanzata, dove è stato arrestato con l’accusa di omicidio aggravato. Durante l’interrogatorio, messo di fronte alle prove, ha ammesso di essere l’autore delle coltellate. L’arma del delitto, un coltello a scatto con una lama lunga e robusta, è stata ritrovata dai militari in un cassonetto dei rifiuti non lontano dal luogo dell’aggressione, su indicazione dello stesso Pirau.
Il Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) del Tribunale di Brescia, Federica Brugnara, ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per il 32enne. Pirau ha ribadito al Gip la sua versione, negando la premeditazione, ma la Procura resta ferma sulla propria tesi accusatoria, supportata dalle prove video e testimoniali.
La comunità di Sarezzo è sotto shock per un delitto di una violenza inaudita. Andrei Zakabluk era conosciuto e stimato in paese, descritto come una brava persona, sempre attento al suo lavoro e ai suoi clienti. La sua tragica morte lascia un vuoto incolmabile nella sua famiglia e in tutti coloro che lo conoscevano.
