RIYADH – Una notte da eroi, una lotteria dei rigori che premia il coraggio e la tenacia. Il Bologna scrive una pagina memorabile della sua storia recente, conquistando per la prima volta l’accesso alla finale di Supercoppa Italiana. A Riyadh, i felsinei hanno piegato l’Inter al termine di una battaglia sportiva conclusasi sull’1-1 nei 90 minuti e decisa solo dagli undici metri. L’uomo del destino è Ciro Immobile, l’attaccante a lungo atteso e tornato protagonista nel momento più cruciale, trasformando con freddezza glaciale il rigore che vale la sfida contro il Napoli di Antonio Conte.

La cronaca di una partita a due facce

L’avvio di gara è da incubo per i rossoblù. Dopo appena 70 secondi, l’Inter passa in vantaggio con Marcus Thuram, bravo a finalizzare al volo un cross di Bastoni. Una doccia fredda che avrebbe potuto tramortire chiunque, ma non questo Bologna forgiato nel carattere dal suo tecnico, Vincenzo Italiano. La reazione dei felsinei è veemente e, dopo aver aumentato l’intensità e alzato il baricentro, trovano il meritato pareggio al 35′. Un tocco di braccio in area di Bisseck porta l’arbitro Chiffi, dopo consulto con il VAR, a decretare il calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Riccardo Orsolini, che con una conclusione potente e centrale non lascia scampo a Martinez, ristabilendo l’equilibrio.

La ripresa vede un’Inter più propositiva, che alza la pressione e mette in difficoltà la manovra del Bologna. I nerazzurri, guidati in panchina da Cristian Chivu a causa del turnover, creano diverse occasioni, ma si scontrano con un attento Ravaglia, decisivo in più di un’occasione. Anche il Bologna ha la sua chance per il colpo del ko nel finale con Fabbian, ma Martinez si supera, blindando il risultato di parità fino al fischio finale. Si va così direttamente ai calci di rigore, come previsto dal regolamento del torneo.

La lotteria dei rigori: Immobile, l’uomo della provvidenza

La sequenza dal dischetto è un concentrato di emozioni e colpi di scena. Per l’Inter pesano gli errori di Bastoni (parato), Barella (alto) e Bonny (parato). Il Bologna sbaglia con Moro e Miranda, ma alla fine il pallone che scotta capita sui piedi di Ciro Immobile. L’attaccante, che ha vissuto un lungo periodo lontano dai campi, non trema e spiazza il portiere avversario, facendo esplodere la gioia dei suoi. Un gol che vale una finale e che ripaga la fiducia incondizionata del suo allenatore.

“Lo abbiamo preso per quello, per tirare quel calcio di rigore, è cascato a pennello, quinto rigorista,” ha dichiarato un visibilmente soddisfatto Vincenzo Italiano ai microfoni di Italia 1. “Ci ha ripagato di quella fiducia che abbiamo in lui. È rimasto fuori per tanto tempo, è tornato in squadra da un mesetto, gli è capitato questo pallone e bravissimo lui, perché forse c’era la maledizione su quella porta, dove hanno sbagliato in tanti”.

L’analisi lucida di Mister Italiano

Il tecnico del Bologna ha poi analizzato con lucidità l’andamento del match: “Iniziare così, con l’handicap di andare sotto, non è facile. In una partita in cui ti sei preparato ad essere pronto anche a livello mentale, è una bella mazzata”. Italiano ha sottolineato la grande reazione della sua squadra: “Siamo stati bravi a rimanere in partita, molto bene noi nel primo tempo, meglio l’Inter nel secondo. Un tempo a testa, poi è la lotteria dei rigori che ci premia. Non è stata facile, perché l’Inter è questa e se prende la partita in mano è difficile togliergli la palla”.

L’allenatore ha ammesso il calo nella ripresa, dovuto alla crescita degli avversari: “Nel secondo tempo abbiamo smesso un po’ di giocare, l’ho detto ai ragazzi. L’Inter ha alzato un po’ la pressione e abbiamo fatto fatica a venir fuori. Affrontavamo una squadra piena di campioni, che ti salta addosso. Invece nel primo tempo, noi dovevamo recuperare. La grande voglia di rimettere a posto la partita ci ha permesso di avere quel furore di metterli lì, nella loro area di rigore”. Una vittoria di carattere, di gruppo, che proietta ora il Bologna verso l’ultimo atto di una competizione prestigiosa, con la consapevolezza di potersela giocare fino in fondo.

Di nike

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