Un’era si chiude, un’altra si apre nel segno della continuità e della vittoria. Elia Viviani, uno dei più grandi ciclisti italiani di sempre, ha ufficialmente concluso la sua straordinaria carriera agonistica per abbracciare un nuovo, prestigioso incarico. La Federazione Ciclistica Italiana (FCI) gli ha affidato il ruolo di Team Manager delle Nazionali su pista e su strada, un compito di grande responsabilità che proietta il campione veronese al centro del progetto olimpico verso Los Angeles 2028.

Una decisione maturata nel tempo e annunciata al termine di una stagione che lo ha visto ancora protagonista, con la conquista dell’argento nella Madison a Parigi 2024. “Per me quella azzurra è come una seconda maglia, non le ho mai mancato di rispetto e questo è un ruolo che sa di ringraziamento da parte della federazione. Ma lo è anche da parte mia per portare avanti un qualcosa che ho iniziato da atleta e che ora voglio continuare”, ha dichiarato Viviani, sottolineando il legame indissolubile con i colori nazionali.

Un Palmarès da Leggenda al Servizio del Futuro

Alle spalle, Viviani lascia un’eredità pesantissima e un palmarès che lo consacra nell’Olimpo del ciclismo mondiale. La sua bacheca vanta ben tre medaglie olimpiche: l’indimenticabile oro nell’Omnium a Rio 2016, il bronzo nella stessa specialità a Tokyo 2020 e l’argento nella Madison a Parigi 2024. A questi si aggiungono titoli mondiali ed europei sia su pista che su strada, e la capacità, riservata a pochi eletti, di vincere tappe in tutti e tre i Grandi Giri: Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta a España. Un bagaglio di esperienza, tattica e conoscenza che ora metterà a disposizione delle nuove generazioni.

“Negli ultimi anni, a partire dall’oro di Rio, ho cercato di essere un riferimento per i ragazzi e voglio che continui ad essere così”, ha spiegato il neo Team Manager. “Non sarò più in bici, ma gli obiettivi non cambiano. Non devo più pedalare ma devo fare in modo che i ragazzi si esprimano al meglio per portare più atleti possibili alle prossime Olimpiadi. E portarli con ambizioni di medaglia”.

La “Nidiata d’Oro” del Ciclismo Italiano: Sguardo a LA 2028

Il lavoro di Viviani parte da una base solida e promettente. Il movimento ciclistico italiano sta vivendo un momento di grande fermento, con una “nidiata” di talenti pronti a sbocciare definitivamente. Viviani stesso ha elencato alcuni dei nomi su cui puntare per il futuro, dimostrando di avere le idee molto chiare:

  • Filippo Ganna: “È l’atleta che può vincere la Milano-Sanremo, vuole riprendersi il trono della crono e sappiamo quanto lavora quando si mette in testa una cosa”. Ganna, già pluricampione del mondo a cronometro e su pista, ha messo nel mirino le grandi Classiche Monumento come la Sanremo e la Roubaix.
  • Jonathan Milan: Definito da Viviani “il velocista più forte al mondo”, Milan è atteso da un ritorno al Giro d’Italia dove potrà dare spettacolo nelle volate.
  • I giovani talenti: Nomi come Giulio Pellizzari, Antonio Tiberi e Lorenzo Mark Finn rappresentano il futuro per le corse a tappe e le gare più impegnative, atleti su cui costruire i successi di domani.

L’obiettivo è chiaro: continuare il ciclo vincente inaugurato proprio da Viviani a Rio e proseguito a Tokyo, dove l’Italia del ciclismo ha sempre conquistato almeno una medaglia d’oro. “La sfida sarà sempre più ardua perché da Rio in poi si è sempre vinto un oro e sempre più medaglie. Le nazionali hanno un ciclo, ma siamo là e proviamo a starci il più possibile”, ha ammesso con realismo.

Un Nuovo Assetto Federale per Vincere Ancora

La nomina di Viviani si inserisce in una più ampia riorganizzazione dei quadri tecnici della Federazione Ciclistica Italiana, voluta dal presidente Cordiano Dagnoni. Questo nuovo assetto vede anche Roberto Amadio come Commissario Tecnico della nazionale élite su strada, mentre Marco Villa si concentrerà sui settori strategici della cronometro e della pista femminile. Una squadra di altissimo profilo, pensata per ottimizzare le risorse e specializzare le competenze in vista degli appuntamenti cruciali del quadriennio.

Per Elia Viviani, sceso dalla sella ma non dalla trincea, la missione è appena iniziata. Non dovrà più spingere sui pedali, ma dovrà trasmettere mentalità, esperienza e fame di vittoria. E, come ha scherzato in chiusura, magari chiedere a Babbo Natale un unico, grande regalo valido fino al 2028: “che ci porti più medaglie possibili, magari d’oro”. Perché per un campione come lui, l’obiettivo non cambia mai: vincere.

Di nike

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