Un’istituzione che ha attraversato i secoli, un compagno fedele per generazioni di italiani, un vero e proprio “fiore dei tempi e la saggezza della Nazione”, come lo definì Gabriele D’Annunzio. L’Almanacco Barbanera, stampato ininterrottamente dal 1762, torna a scandire il tempo nelle case, nelle edicole e nelle librerie con la sua edizione 2026, confermandosi un faro di saggezza che coniuga tradizione e modernità.

Quest’anno, il celebre almanacco nato a Foligno invita i suoi lettori a un viaggio inaspettato: l’esplorazione dell’“animalopoli nascosta agli sguardi distratti”. Un invito a osservare con “occhi nuovi” la sorprendente fauna selvatica che popola le nostre città. Gheppi che nidificano sui cornicioni, volpi che si avventurano tra le strade notturne, istrici, cinghiali e scoiattoli che hanno eletto a loro dimora i parchi urbani. Un ecosistema brulicante di vita che l’almanacco svela mese dopo mese, offrendo storie, curiosità e consigli pratici per una convivenza armoniosa.

Un Patrimonio dell’Umanità: il Riconoscimento UNESCO

La longevità e l’influenza culturale del Barbanera non sono passate inosservate. Nel 2015, la collezione di almanacchi Barbanera, conservata presso la Fondazione Barbanera 1762 a Spello, è stata inserita nel prestigioso registro Memory of the World dell’UNESCO. Questo programma censisce e tutela i patrimoni documentari più significativi dell’umanità. L’UNESCO ha riconosciuto all’almanacco un valore universale, definendolo “simbolo di un genere letterario che ha contribuito a creare la cultura di massa e l’identità di intere nazioni”. La collezione della Fondazione, composta da 356 esemplari pubblicati tra il 1762 e il 1962, si trova così al fianco di tesori come la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, la Nona Sinfonia di Beethoven e il Diario di Anna Frank.

La Filosofia del Barbanera: Riconnettersi con la Natura e con Sé Stessi

Come spiega Luca Baldini, direttore editoriale della pubblicazione, l’almanacco è “un luogo dove riconoscersi”, un ponte che ci riconnette con la natura e con i ritmi che la governano. In un’epoca dominata dalla velocità e dall’intelligenza artificiale, Barbanera propone una “empatica intelligenza umanistica”. Un ritorno alla semplicità, alla cura della quotidianità, al rispetto dei cicli stagionali. Gesti semplici come coltivare un piccolo orto, preparare un dolce tradizionale o semplicemente “ascoltare” le stagioni diventano strumenti per “riallinearsi al respiro del mondo”.

Questa filosofia si riflette in ogni pagina dell’almanacco, che offre un ricco ventaglio di contenuti:

  • Consigli per l’orto, il giardino e il balcone, seguendo le fasi lunari.
  • Previsioni meteorologiche e indicazioni astrologiche.
  • Rubriche dedicate al benessere, alla casa e alla cucina, con ricette che valorizzano i prodotti di stagione.
  • Proverbi, curiosità e aneddoti che attingono a un sapere popolare secolare.

L’edizione 2026, composta da 224 pagine, è arricchita dalle originali illustrazioni firmate quest’anno da Valeria Biasin, talentuosa artista veneta, che con il suo tratto contribuisce a rendere l’almanacco un oggetto prezioso da conservare.

La Fondazione Barbanera 1762: la Casa della Memoria

Per gli appassionati di storia e cultura, la Fondazione Barbanera 1762, nata nel 2002 dal sogno dell’editore Feliciano Campi, rappresenta una tappa imperdibile. Situata a Spello, in provincia di Perugia, la Fondazione custodisce la più ricca e importante collezione di lunari e almanacchi al mondo, con esemplari che datano a partire dal XVI secolo. Un patrimonio inestimabile che oggi è anche liberamente consultabile online, permettendo a chiunque di immergersi in questa affascinante storia editoriale. La Fondazione non è solo un archivio, ma un luogo vivo, con un orto-giardino che mette in pratica gli insegnamenti del saggio Barbanera, coltivando erbe medicinali, fiori antichi e varietà ortofrutticole a rischio di estinzione.

Un Successo Editoriale che Sfida il Tempo

Dalle sue origini, quando veniva venduto per le strade da ambulanti e cantastorie, il Barbanera è diventato un fenomeno editoriale. Oggi, con una tiratura annua che si aggira intorno ai 2.500.000 di copie tra almanacco e calendari, continua a essere un punto di riferimento per un pubblico vasto ed eterogeneo. Il suo successo risiede nella capacità di aver saputo evolvere, affiancando ai contenuti tradizionali nuove rubriche e sensibilità, senza mai tradire la sua anima. Un’anima che parla di lentezza, di osservazione, di un legame profondo e rispettoso con la Terra. In un mondo che corre veloce, la saggezza del Barbanera è un invito a fermarsi, a respirare e a ritrovare il piacere nelle piccole cose, riscoprendo quella bellezza che, spesso, si nasconde proprio sotto i nostri occhi.

Di euterpe

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