Bologna, culla natale di Guglielmo Marconi, celebra il 150° anniversario della nascita del suo illustre cittadino con un evento che intreccia mirabilmente storia della scienza e arte contemporanea. Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna ha presentato “Interval Signals”, una nuova installazione sonora permanente concepita dall’artista di fama internazionale Susan Philipsz. L’opera, che entra a far parte delle collezioni permanenti del museo, rappresenta il culmine di un vasto progetto scientifico-culturale ed educativo dedicato al padre del wireless, patrocinato e sostenuto dal Comitato nazionale per le celebrazioni marconiane.

Curata da Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo, e realizzata in stretta collaborazione con NEU Radio – Nuova Emittente Urbana, l’installazione si pone come un ponte ideale tra l’intuizione rivoluzionaria di Marconi e la sensibilità artistica odierna, trasformando la memoria in un monumento sonoro, immateriale e capace di propagarsi oltre i confini fisici del museo.

L’artista: Susan Philipsz, scultrice del suono

Nata a Glasgow nel 1965 e oggi residente a Berlino, Susan Philipsz è una delle figure più autorevoli nel panorama dell’arte sonora. Vincitrice del prestigioso Turner Prize nel 2010, prima artista a ricevere tale riconoscimento per un’opera sonora, Philipsz ha costruito la sua ricerca esplorando le dimensioni psicologiche e scultoree del suono. Sebbene la sua formazione sia da scultrice, l’artista utilizza la propria voce e composizioni musicali rielaborate come materia prima per creare installazioni immersive che dialogano con l’architettura e la storia dei luoghi in cui vengono allestite, stimolando nello spettatore un’introspezione profonda su temi come la memoria, la perdita e il desiderio.

“Interval Signals”: la musica dell’etere

Il cuore dell’opera “Interval Signals” è costituito dalla rielaborazione di un elemento affascinante e quasi dimenticato della storia della radiofonia: i segnali di intervallo. Si tratta di brevi sequenze musicali, sviluppatesi tra gli anni ’20 e ’30 del Novecento, che le stazioni radiofoniche trasmettevano prima dell’inizio dei programmi o durante le pause. Queste “firme sonore” avevano la funzione pratica di aiutare gli ascoltatori a identificare l’emittente sintonizzata.

Susan Philipsz ha recuperato 24 di questi segnali storici, appartenenti a emittenti internazionali diverse – da Radio Normandie nel 1939 alla radio clandestina Mother Vietnam nel 1971 – e li ha registrati suonandoli personalmente su un vibrafono. La scelta di questo strumento non è casuale: le sue vibrazioni metalliche e risonanti conferiscono ai segnali un’aura eterea e malinconica, quasi spettrale, evocando la natura invisibile delle onde radio che solcano l’etere. Il risultato è un paesaggio sonoro essenziale ma denso di storia, che riattiva il gesto pionieristico di Marconi, trasfigurandolo in un linguaggio poetico e riflessivo.

Un’opera senza confini: lo streaming globale

In pieno spirito marconiano, “Interval Signals” non è un’opera confinata tra le mura del museo. A partire dal 16 dicembre 2025, l’installazione viene trasmessa in streaming continuo, 24 ore su 24, attraverso il sito web dedicato www.intervalsignals.it. Questa scelta curatoriale, come sottolineato da Lorenzo Balbi, permette all’opera di “nascere dalla città natale di Guglielmo Marconi, un suono destinato a non spegnersi mai”. Chiunque, in qualsiasi parte del mondo, può connettersi e condividere l’ascolto dello stesso segnale nello stesso istante, rinnovando simbolicamente l’idea di una comunità globale fondata sulla trasmissione e la condivisione, proprio come sognato da Marconi.

A corredo dell’esperienza sonora, sul sito è fruibile anche un breve film in pellicola 16 mm, girato dalla stessa Philipsz, che offre una veduta aerea di Bologna dalla Torre Prendiparte, catturando l’atmosfera della città da cui si irradiano le onde sonore dell’opera.

Le celebrazioni per i 150 anni di Marconi

L’installazione di Susan Philipsz si inserisce in un ricco calendario di celebrazioni per il 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi (Bologna, 25 aprile 1874), che ha visto un susseguirsi di mostre, convegni ed eventi in tutta Italia per tutto il 2024. Tra le iniziative più significative, la grande mostra “Guglielmo Marconi. Vedere l’invisibile” al VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia a Roma, e i “Marconi Days” che hanno animato Bologna e Sasso Marconi. Il progetto del MAMbo, come evidenziato da Giorgia Boldrini, direttrice del Settore Musei Civici, lega la figura di Marconi alla ricerca artistica internazionale, riconoscendone “l’attualità e la dimensione sovraterritoriale”.

La collaborazione con NEU Radio, web radio indipendente che ha uno dei suoi studi proprio all’interno del MAMbo, rafforza ulteriormente il legame tra l’opera, il museo e il mondo della comunicazione radiofonica contemporanea, creando un dialogo fecondo tra passato, presente e futuro.

Di euterpe

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