L’annuncio delle shortlist per la 98ª edizione degli Academy Awards ha disegnato un quadro agrodolce per il cinema italiano. Se da un lato l’amarezza per l’esclusione di Familia di Francesco Costabile dalla rosa dei 15 film in lizza per la statuetta al Miglior Film Internazionale è palpabile, dall’altro una luce potente e inattesa si accende sul mondo dell’animazione. L’Italia, infatti, celebra un risultato storico e prestigioso: la presenza di ben due opere nella shortlist per il Miglior Cortometraggio d’Animazione. Si tratta di Playing God di Matteo Burani e di Eirù di Giovanna Ferrari, due gioielli creativi che hanno superato una selezione durissima tra 113 opere provenienti da tutto il mondo.
L’animazione italiana che conquista Hollywood: da Bologna all’Irlanda
Il successo dei due corti rappresenta un segnale vibrante della vitalità e del talento che permeano il settore dell’animazione d’autore nel nostro Paese, un ambito forse meno sotto i riflettori ma capace di esprimere un’eccellenza riconosciuta a livello globale. Entrambe le opere, peraltro, hanno un forte legame con Bologna, confermando la città emiliana come culla di creatività.
Playing God, diretto da Matteo Burani e prodotto dallo Studio Croma di Bologna, è un’opera in stop-motion di sette minuti che sonda le profondità della creazione e dell’imperfezione. Il corto narra la vicenda di un artista tormentato che, nel tentativo di plasmare una figura umana ideale, finisce per abbandonare le sue creature imperfette. Queste, realizzate in terracotta e ispirate alla potenza scultorea di Niccolò dell’Arca, prendono vita per cercare il loro creatore, in una struggente metafora sulla fragilità, l’emarginazione e il bisogno di appartenenza. Un lavoro complesso, durato sette anni, che dopo una première alla Settimana Internazionale della Critica di Venezia e un percorso costellato da 92 premi internazionali, segna la prima volta in assoluto per un corto d’animazione italiano a raggiungere questo stadio della competizione Oscar.
Eirù è invece l’opera prima di Giovanna Ferrari, regista e sceneggiatrice bolognese classe 1979, trasferitasi dal 2015 a Kilkenny, in Irlanda. Qui lavora come head of story per il prestigioso studio d’animazione Cartoon Saloon, già autore di capolavori candidati all’Oscar come Song of the Sea e The Breadwinner. Proprio la produttrice di quest’ultimo, Nora Twomey, ha prodotto Eirù, una favola ambientata nell’Irlanda celtica che racconta la storia di una bambina dai capelli color fiamma, la più piccola del suo clan, che sogna di diventare una guerriera. Quando il pozzo del villaggio si prosciuga, sarà lei l’unica in grado di scendere nelle profondità della terra per salvare la sua gente, in un racconto di formazione che intreccia mito e coraggio.
La delusione per il Miglior Film Internazionale
La gioia per l’animazione fa da contraltare all’esclusione del candidato ufficiale italiano, Familia di Francesco Costabile, dalla shortlist per il Miglior Film Internazionale. Il film, ispirato a una storia vera, non è riuscito a superare lo sbarramento in una categoria estremamente competitiva, che vedrà sfidarsi opere di grande peso. Tra i 15 titoli che proseguono la corsa, selezionati tra i contributi di 86 Paesi, figurano infatti film acclamati come Sentimental Value del norvegese Joachim Trier e Un Semplice Incidente del maestro iraniano Jafar Panahi (presentato dalla Francia). La lista include inoltre rappresentanti di Argentina (Belén), Brasile (L’Agente Segreto), Germania (Sound of Falling), India (Homebound), Spagna (Sirât) e Corea del Sud (No Other Choice), tra gli altri.
Un tocco d’Italia anche nella musica e nei documentari
Nonostante tutto, un’eco italiana risuona anche in altre categorie. Nella shortlist per la Miglior Canzone Originale, tra i 15 brani selezionati, troviamo Sweet Dreams of Joy, composta da Nicholas Pike e interpretata dalla soprano Ana María Martinez. La canzone è tratta dal documentario Viva Verdi di Yvonne Russo, un’opera che offre uno sguardo intimo sulla vita degli ospiti della Casa di Riposo per Musicisti di Milano, la celebre Casa Verdi fondata dal grande compositore.
L’Academy ha inoltre svelato le shortlist per altre categorie, tra cui quella per il Miglior Documentario, dove da una rosa di 201 titoli ne sono stati scelti 15, tra cui The Alabama Solution e Apocalypse in the Tropics. In generale, produzioni come Sinners e Wicked: For Good hanno ottenuto numerosi piazzamenti nelle categorie tecniche, dal trucco al sonoro, posizionandosi come favoriti.
Ora l’attesa è tutta per il 22 gennaio, quando verranno annunciate le cinquine finali delle nomination. La cerimonia di premiazione si terrà invece il 15 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles, una notte in cui l’Italia intera tiferà per i suoi talenti dell’animazione.
