Milano – Dimenticate il minimalismo sussurrato, i colori neutri e la sobrietà quasi austera che hanno definito il concetto di quiet luxury nelle ultime stagioni. Per le festività 2025, la moda alza il volume e accende le luci, decretando un ritorno trionfale allo sfarzo, alla luminosità e a un’opulenza che non teme di essere esibita. Le passerelle dell’Autunno/Inverno 2025/26 e le anticipazioni delle collezioni Cruise parlano chiaro: il diktat per le celebrazioni di fine anno è uno solo, brillare. Una tendenza che si nutre di paillettes, cascate di cristalli, strass cangianti e piume svolazzanti, attingendo a piene mani dall’immaginario di un’epoca storica precisa: i ruggenti anni Venti.

Un’eco dai “Roaring Twenties”: la moda come specchio del desiderio di rinascita

La scelta di evocare i “Roaring Twenties” non è casuale. Quel decennio, sospeso tra la fine del primo conflitto mondiale e la Grande Depressione, fu un periodo di fermento culturale, prosperità economica e, soprattutto, di incontenibile voglia di vivere. Dopo gli anni bui della guerra e della pandemia di influenza spagnola, la società sentì il bisogno di scrollarsi di dosso il grigiore e abbracciare l’ottimismo. La moda divenne il riflesso di questa energia: abiti più corti, silhouette più libere e una profusione di decorazioni scintillanti che danzavano al ritmo del jazz e del charleston. Fu l’era delle flapper girls, donne emancipate che ridefinivano il loro ruolo, e la culla di maison che hanno fatto la storia, come Chanel, Gucci e Fendi.

Oggi, a seguito di una pandemia globale e in un contesto di incertezze, i direttori creativi sembrano aver intercettato un desiderio collettivo simile. La moda diventa così un potente antidoto, un invito a celebrare la vita con look che sono pura gioia visiva. L’opulenza non è più vista come eccesso, ma come espressione di speranza e positività.

Una pioggia di luce: il trionfo di paillettes e cristalli

Il cuore pulsante di questa tendenza è senza dubbio la luce, declinata in ogni sua forma. Le paillettes, sia micro che macro, diventano una seconda pelle, ricoprendo interamente abiti, gonne e persino capispalla. Un’eredità stilistica che ricorda le creazioni coloratissime di Enrico Coveri.

  • Ermanno Scervino eleva il concetto con tessuti a rete leggerissimi, quasi impalpabili, su cui intarsia fili di micro-perline e paillettes per un effetto di luce diffusa.
  • Fendi trasforma l’abito sottoveste in un capolavoro di artigianalità, ricamandolo con specchietti e cristalli che catturano e riflettono ogni bagliore, e propone il cardigan-gioiello come alternativa sofisticata.
  • Giorgio Armani, maestro di un’eleganza senza tempo, interpreta il trend con una casacca lunga in maglia luccicante, perfetta per chi cerca un lusso raffinato e non ostentato.
  • Da Carolina Herrera a Rabanne, i tubini al ginocchio si vestono di lustrini maxi, mentre Bally li applica a gonne a palloncino dal sapore contemporaneo e Sacai li fa brillare sui maglioni. Persino i cappotti, come visto dal brand tedesco Killian Kerner, non sfuggono a questa luminosa invasione.
  • Chanel decora le sue iconiche giacchine corte con bottoni-gioiello e pagliuzze cangianti, mentre la collezione Holiday di Alexander McQueen è un tripudio di ricami preziosi che trasformano gli abiti in opere d’arte da indossare.
  • Etro, infine, contamina il suo celebre motivo paisley con frange di maxi pagliuzze color senape o ruggine, creando un affascinante dialogo tra tradizione e glamour festivo.

La nuova ossessione: il dettaglio piumato

Accanto alla cascata di luce, emerge un altro dettaglio chiave preso in prestito dagli anni Venti: le piume. Leggere, sensuali e scenografiche, adornano i bordi di abiti e accessori, aggiungendo un tocco di dinamismo e di lusso eccentrico. È diventata la nuova ossessione di stile da sfoggiare durante le feste.

A lanciare definitivamente il trend è stato Alessandro Michele per la sua Cruise 2026 di Valentino. In una serie di scatti dall’atmosfera intima, ambientati in un hotel, le modelle indossano mini-abiti sottoveste ricoperti di cristalli il cui orlo è definito da una nuvola di piume, evocando un’allure da diva del cinema d’altri tempi in un mood pre o post-party.

L’idea ha immediatamente contagiato altri stilisti. Dolce & Gabbana, per la collezione Autunno/Inverno 25/26, ha presentato la quintessenza del glamour da Charleston: mini-abiti con piogge di cristalli, frange di perline e, soprattutto, vistosi e coloratissimi bordi piumati. Un tema ripreso anche da N21 e Courrèges, mentre Ungaro lo applica in modo originale al tailleur-pigiama di ispirazione retrò, dimostrando la versatilità di questo dettaglio. Che sia su un orlo, un polsino o una scollatura, la piuma è il tocco finale per un look indimenticabile, un sussurro di edonismo e leggerezza.

Di davinci

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