Nella feconda terra di confine dove la parola scritta incontra la melodia, fiorisce un progetto artistico di rara sensibilità e profondità. È “Madre”, la nuova opera del cantautore Luciano D’Abbruzzo, un viaggio intimo e universale che si sdoppia per poi ricongiungersi, come due volti riflessi nel medesimo specchio. Pubblicato dalla casa editrice indipendente ‘Edizioni Underground’ per la collana Perseidi – brevi apparizioni poetiche, il volume non è una semplice raccolta di versi, ma un scrigno che custodisce al suo interno un altro gioiello: l’album di canzoni inedite “Padre”.

Un dialogo speculare tra Poesia e Canzone

L’opera di D’Abbruzzo si presenta come un dittico indissolubile, un’entità a due facce che esplora il legame ancestrale tra la figura materna e quella paterna, tra il contenere e il trasmettere. “Madre”, il libro, raccoglie 52 poesie più una, un componimento per ogni settimana dell’anno a simboleggiare un ciclo vitale, un percorso di crescita e riflessione. Tra le pagine, trovano spazio anche i testi delle canzoni che compongono “Padre”, creando un ponte narrativo e tematico che invita il lettore e l’ascoltatore a un’esperienza immersiva. Come sottolinea l’autore stesso, il progetto nasce dal desiderio di “raccontare la meraviglia di una storia, sia personale ma anche e soprattutto universale, come quella del succedersi. Di acquisire e rendere poi il testimone”.

Questa dualità non è una semplice scelta formale, ma il cuore pulsante di un racconto che si muove sul tema della filiazione, della memoria e della cura verso chi verrà. È un omaggio alla Donna, “che è contenuto e che contiene, protegge e matura in sé il seme della vita”, ma anche una riflessione sul ruolo del padre, sul lascito e sulla responsabilità. Due linguaggi, quello poetico e quello musicale, che dialogano a distanza ravvicinata, senza mai sovrapporsi, mantenendo ciascuno la propria specificità ma contribuendo a un disegno unitario.

La poetica delle “piccole cose” e il suono della verità

La prefazione del volume è affidata alla penna di Michele Monina, che tratteggia D’Abbruzzo come una “faccia d’angelo dolente e indolente”, capace di elevare a epica la quotidianità. Le poesie di “Madre” sono descritte come un susseguirsi di “parole giuste”, capaci di catturare “scene intime, casalinghe”, circondate da “odori di caffè, di fogli di giornale, di lenzuola”. Una poetica dell’essenziale, che trova la sua forza nella precisione dell’immagine e nella capacità di rendere universali frammenti di vita vissuta.

Questa ricerca di autenticità si riflette pienamente nel suono dell’album “Padre”. Le otto tracce che lo compongono sono state registrate presso le prestigiose Officine Meccaniche di Mauro Pagani, un luogo iconico per la musica d’autore italiana. La produzione è stata curata da due nomi d’eccezione: Taketo Gohara (già al fianco di artisti come Vinicio Capossela e Brunori Sas) e Niccolò Fornabaio. Il mix, affidato allo stesso Gohara, e il mastering di Giovanni Versari (La Maestà Mastering Studio) completano un quadro di altissima qualità. Il risultato è un suono che viene definito “asciutto, suonato”, costruito attorno a pianoforte e chitarre, con arrangiamenti misurati che sostengono i testi senza mai prevaricarli.

Il secondo capitolo di un percorso artistico coerente

“Madre” e “Padre” rappresentano il secondo capitolo di un percorso che vede Luciano D’Abbruzzo esplorare con coerenza il connubio tra libro e disco. Già nel 2020, con “Suoni e rumori del guardiano del bosco” e l’album allegato “Il guardiano del bosco” (Pensieri Sbagliati/Sony Music), l’artista aveva mostrato la sua inclinazione a superare i confini tra le forme d’arte. Questo nuovo lavoro conferma e approfondisce quella ricerca, proponendo un’opera matura che non cerca “sintesi facili, ma accetta la complessità di due ruoli complementari”.

Il progetto sarà presentato ufficialmente il 20 dicembre a Milano, presso lo spazio Detune, con un evento che unirà la lettura delle poesie alla musica dal vivo, per restituire al pubblico la natura intrinsecamente doppia e complementare dell’opera.

  • Libro: “Madre”
  • Album: “Padre” (contenuto nel libro)
  • Autore: Luciano D’Abbruzzo
  • Editore: Edizioni Underground
  • Collana: Perseidi – brevi apparizioni poetiche
  • Prefazione: Michele Monina
  • Produzione album: Taketo Gohara e Niccolò Fornabaio
  • Registrazione: Officine Meccaniche di Mauro Pagani

Un progetto, dunque, che si candida a essere una delle uscite più interessanti di questo scorcio d’anno nel panorama culturale italiano, un invito a rallentare e a perdersi in una “passeggiata calma tra le foglie”, sulla sottile linea di confine dove poesia e musica diventano una cosa sola.

Di euterpe

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