Cremona – C’è un gigante buono che presidia la difesa della Cremonese, un baluardo di muscoli e determinazione che risponde al nome di Federico Baschiero. A 29 anni, il difensore veneto sta vivendo una seconda giovinezza calcistica, imponendosi come uno dei leader tecnici ed emotivi della squadra grigiorossa. Ma dietro la solidità del presente si cela un’ambizione che non conosce confini: vestire la maglia azzurra della Nazionale. “È un sogno e un obiettivo”, ha dichiarato senza mezzi termini, svelando il motore che alimenta la sua fame di miglioramento quotidiano.
UNA CARRIERA IN ASCESA: DAL BASSO FINO ALLA SERIE A
La storia di Federico Baschirotto è un inno alla perseveranza. Partito dai campi della Promozione, ha scalato le categorie del calcio italiano con sudore e sacrificio, senza mai perdere di vista l’obiettivo. Un percorso fatto di “tante bastonate”, come lui stesso ammette, che però ne hanno temprato il carattere e rafforzato la volontà. Il suo ritorno a Cremona, dove aveva già militato nelle giovanili, non è un punto d’arrivo, ma una nuova partenza. “Non mi accontento”, ripete come un mantra, a testimonianza di una mentalità da atleta di altissimo livello.
Questa stagione lo sta consacrando come un difensore completo: roccioso in marcatura, affidabile nell’impostazione e sorprendentemente decisivo anche in area avversaria. Lo dimostrano i due gol pesantissimi segnati contro avversari del calibro di Milan e Como, reti che hanno acceso l’entusiasmo dei tifosi e acceso i riflettori sulle sue prestazioni.
L’EPISODIO DI TORINO E LO SGUARDO AL FUTURO
Anche nei momenti di tensione, Baschirotto mantiene un equilibrio invidiabile. Ripensando alla recente e discussa partita contro il Torino, segnata da un controverso rigore non concesso alla Cremonese nel finale, il difensore preferisce non alimentare polemiche. “È stata una partita combattuta, con un gol nato da un rimpallo. Mister e società hanno già preso posizione sull’episodio del rigore”, ha commentato con grande professionalità. Una dimostrazione di maturità che si riflette anche nell’analisi del gol subito, definito frutto di una “casualità”: “A volte il rimpallo ti premia, altre no. Il campionato è molto equilibrato, ogni partita fa storia a sé”.
Archiviata la sfida con i granata, la mente è già proiettata al prossimo impegno contro la Lazio, un’altra prova di maturità per la Cremonese. “Dobbiamo concentrarci sulla prossima partita, contro una squadra solida”, sottolinea Baschirotto, evidenziando la necessità di guardare sempre avanti.
IL SOGNO AZZURRO NEL CASSETTO
La convocazione in Nazionale, ricevuta in passato dall’allora CT Roberto Mancini, non è stata un episodio isolato, ma la conferma che il suo valore è riconosciuto ai massimi livelli. Quel sogno, oggi, è più vivo che mai e si alimenta delle prestazioni eccellenti con la maglia grigiorossa. “Sono in un posto eccezionale, ma voglio migliorare ogni giorno”, afferma, consapevole che la strada per Coverciano passa inevitabilmente dal campo e dal lavoro quotidiano. La sua è la storia di un “cacciatore di sogni”, come si è definito in passato, un ragazzo del popolo arrivato nell’olimpo del calcio con la forza della volontà.
La sua dedizione è totale: “Dedico il 90% della mia vita al calcio, cercando di curare anche a casa ogni minimo particolare”, aveva raccontato in un’intervista, svelando anche il suo lato più personale, legato alla famiglia e agli studi universitari. Un esempio di professionalità e umiltà, un gigante buono che con i suoi muscoli e il suo cuore grande, continua a far sognare i tifosi della Cremonese e, perché no, un’intera nazione.
