Una decisione che sa di continuità, ma che porta con sé gli echi di una contesa familiare degna delle grandi dinastie industriali. Il gruppo famigliare Peugeot, attraverso la sua holding, ha sciolto le riserve, confermando Robert Peugeot come proprio rappresentante nel consiglio di amministrazione di Stellantis. Una scelta che mette fine, almeno per ora, a una competizione interna che vedeva contrapposto il settantacinquenne veterano al cugino Xavier Peugeot, attuale CEO di DS Automobiles. Robert Peugeot si appresta quindi a esercitare, a partire dalla primavera del 2026, un ultimo mandato di due anni, durante il quale manterrà anche la prestigiosa carica di vicepresidente del gruppo.
La nomina, che sarà formalizzata durante l’assemblea generale di Stellantis in primavera, segna un cambiamento rispetto al passato. Se nel 2021, all’indomani della storica fusione tra FCA e PSA che diede vita a Stellantis, a Robert Peugeot fu assegnato un mandato eccezionale di cinque anni, ora si passa a un ciclo biennale. Una mossa che, secondo gli analisti, potrebbe riflettere la volontà di mantenere una maggiore flessibilità e vigilanza sulla governance del gruppo in un settore, quello dell’automotive, che affronta sfide epocali.
Le dinamiche di una scelta complessa
La riconferma di Robert Peugeot non è stata una mera formalità. Dietro le quinte, si è assistito a un vero e proprio dibattito strategico all’interno della famiglia, che detiene circa il 7,6% del capitale di Stellantis, posizionandosi come secondo azionista dopo Exor della famiglia Agnelli-Elkann (con oltre il 15%). Da un lato, la fazione che appoggiava Robert Peugeot, considerato l’artefice della fusione e garante di una linea moderata e di dialogo con gli altri grandi azionisti, in primis Exor. La sua figura rappresenta la stabilità e la continuità con una gestione che ha portato a dividendi elevati e a una governance finora fluida.
Dall’altro lato, emergeva la figura di Xavier Peugeot, 61 anni, manager di lungo corso con una solida esperienza industriale, attualmente alla guida del marchio premium DS. I suoi sostenitori auspicavano una linea più “offensiva”, orientata a riaffermare il peso industriale e strategico della componente francese all’interno di un gruppo il cui baricentro, secondo alcuni, si starebbe spostando sempre più verso un asse italo-americano, specialmente dopo la nomina del nuovo CEO Antonio Filosa. Parte della famiglia, infatti, temeva che Robert Peugeot avesse avuto un ruolo troppo defilato nel confronto con il presidente John Elkann, specialmente nella delicata fase di successione a Carlos Tavares.
Gli equilibri di potere in Stellantis
La decisione della famiglia Peugeot si inserisce in un contesto di equilibri di potere molto delicati all’interno del quarto gruppo automobilistico mondiale. Con questa scelta, la dinastia francese ha optato per la stabilità, evitando scossoni che avrebbero potuto minare la coesione del gruppo in un momento di profonda trasformazione. Tuttavia, la questione della rappresentanza familiare è tutt’altro che chiusa. La riduzione del mandato a due anni è vista come una sorta di “tregua”, che lascia aperte le porte a futuri cambiamenti.
La posizione di Peugeot Invest all’interno di Stellantis rimane centrale ma al tempo stesso complessa. Nonostante sia il secondo azionista, il suo potere è limitato rispetto a quello di Exor, che grazie a un sistema di diritti di voto maggiorati, detiene una posizione di netto vantaggio in assemblea. La sfida per la famiglia Peugeot sarà quindi quella di mantenere una voce forte e coesa per influenzare le strategie future del gruppo, che si trova ad affrontare le sfide cruciali della transizione ecologica, della digitalizzazione e della crescente concorrenza globale.
Il futuro della dinastia e del Leone
La scelta di Robert Peugeot chiude un capitolo di una “telenovela” familiare che ha animato per mesi le cronache finanziarie. La sua esperienza e la sua visione, orientata al dialogo e alla stabilità, sono state ritenute le più adatte a navigare le complesse acque dell’industria automobilistica attuale. Resta da vedere come si evolveranno le dinamiche interne alla famiglia e quale sarà il ruolo di figure ambiziose come Xavier Peugeot nei prossimi anni. Quello che è certo è che la dinastia del Leone ha ribadito il suo impegno a lungo termine in Stellantis, confermando la volontà di rimanere un protagonista chiave nel futuro della mobilità globale.
