ROMA – Un avvertimento diretto, quasi un’intimazione, che ha fatto vibrare i banchi dell’opposizione e irrigidire quelli della maggioranza. “Dopo le firme irresponsabili messe senza passare da un voto degli italiani sul riarmo, stia attenta alle firme che mette a nome degli italiani sugli asset russi. È pericolosissimo”. Con queste parole, il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, si è rivolto direttamente alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il dibattito alla Camera dei Deputati in vista del cruciale Consiglio Europeo.

L’intervento di Conte ha trasformato quella che doveva essere una sessione di comunicazioni parlamentari in un vero e proprio atto d’accusa contro la linea di politica estera del governo, toccando due dei nervi più scoperti dell’attuale scenario geopolitico: la corsa al riarmo e la gestione dei beni russi congelati dopo l’invasione dell’Ucraina.

Il Contesto: Le Comunicazioni della Premier in Vista del Consiglio Europeo

Il confronto è avvenuto durante le comunicazioni della premier Meloni alle Camere, un passaggio istituzionale fondamentale prima di ogni vertice europeo. Sul tavolo dei leader a Bruxelles, infatti, vi sono dossier di enorme portata, tra cui la continuazione del sostegno a Kiev e, soprattutto, la discussa proposta di utilizzare i proventi degli asset sovrani russi immobilizzati in Europa per finanziare aiuti militari ed economici all’Ucraina. Una proposta che, secondo le stime, potrebbe generare miliardi di euro, ma che solleva complessi interrogativi di natura giuridica, finanziaria e politica, con il rischio concreto di ritorsioni da parte di Mosca.

La stessa premier Meloni, nel suo intervento, ha predicato cautela, sottolineando come l’Italia sia aperta a valutare ogni soluzione, ma solo a patto che questa poggi su una base giuridica inattaccabile. “Se la base giuridica di questa iniziativa non fosse solida, noi regaleremmo alla Russia la prima vittoria vera dall’inizio di questo conflitto”, ha affermato la Presidente del Consiglio, evidenziando la necessità di un equilibrio tra il sostegno a Kiev e il rispetto della legalità e della stabilità finanziaria internazionale.

L’Affondo di Conte: Dal Riarmo agli Asset Russi

Giuseppe Conte ha preso la parola per la dichiarazione di voto sulla risoluzione della maggioranza, trasformando il suo intervento in un attacco a tutto campo. Il riferimento alle “firme irresponsabili sul riarmo” allude alle decisioni prese dal governo in materia di aumento delle spese militari e di invio di armamenti all’Ucraina, decisioni che, secondo il leader M5S, non avrebbero ricevuto un adeguato mandato popolare né un sufficiente vaglio parlamentare. Conte ha accusato l’esecutivo di aver scelto una via che privilegia gli armamenti a scapito di salari e welfare.

Il cuore del suo monito si è però concentrato sugli asset russi. L’avvertimento “è pericolosissimo” mira a sottolineare i potenziali rischi per l’Italia. Questi includono:

  • Rischi legali: La confisca o l’utilizzo di beni sovrani di un altro Stato è un’azione senza precedenti su questa scala, che potrebbe innescare una valanga di contenziosi internazionali.
  • Rischi finanziari: L’Italia, come altri paesi europei, potrebbe essere chiamata a fornire garanzie finanziarie illimitate per coprire eventuali perdite o rimborsi, con un impatto potenziale sui bilanci nazionali.
  • Rischi di ritorsione: Mosca potrebbe rispondere con misure simmetriche, colpendo gli asset italiani e occidentali ancora presenti in Russia o attraverso altre forme di rappresaglia economica e politica.

Conte ha dipinto la premier come una leader pronta a impegnare il Paese in “scelte irreversibili senza un dibattito pubblico adeguato”, contestando l’intera impostazione del governo in politica estera.

Il Dibattito Politico e le Posizioni in Campo

L’attacco di Conte ha infiammato il dibattito parlamentare, evidenziando le profonde fratture non solo tra maggioranza e opposizione, ma anche all’interno dello stesso “campo largo”. Mentre il M5S ha presentato una risoluzione contraria sia all’invio di armi sia all’uso degli asset russi, il Partito Democratico ha mantenuto una linea di maggiore sostegno a Kiev. Elly Schlein, segretaria del PD, ha incalzato la premier sulle controverse dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini, chiedendo se agisca come membro del governo italiano o come “portavoce di Mosca”.

La maggioranza, pur presentando una risoluzione unitaria poi approvata da Camera e Senato, ha mostrato sfumature diverse. La premier Meloni ha rivendicato la coerenza e la chiarezza della linea del governo, che si basa sul pieno sostegno all’Ucraina nel rispetto del diritto internazionale. Tuttavia, le parole di Conte hanno messo in luce le preoccupazioni, condivise anche da alcuni settori della stessa maggioranza, riguardo alle implicazioni di decisioni così delicate e potenzialmente rischiose per la stabilità economica e la sicurezza nazionale.

Al termine della giornata parlamentare, l’Aula della Camera ha approvato la risoluzione del centrodestra con 177 voti favorevoli e 123 contrari, respingendo tutte le mozioni presentate dalle opposizioni.

Di veritas

🔍 Il vostro algoritmo per la verità, 👁️ oltre le apparenze, 💖 nel cuore dell’informazione 📰

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *