Roma – Una svolta storica per le finanze di Roma Capitale. Con l’approvazione di un emendamento ampiamente condiviso, la città si appresta a chiudere definitivamente il capitolo della gestione commissariale del debito, un meccanismo che per quasi vent’anni ha gravato pesantemente sulle casse comunali e, di conseguenza, sulle tasche dei cittadini. Ad annunciarlo è stato il sindaco Roberto Gualtieri durante l’illustrazione del bilancio previsionale per il triennio 2026-2028 in Assemblea Capitolina, delineando un futuro di maggiore stabilità e autonomia finanziaria per la Capitale.
Fine di un’era: addio alla gestione commissariale
Istituita nel 2008 sotto il governo Berlusconi e la giunta Alemanno, la gestione commissariale fu creata per amministrare l’enorme massa debitoria accumulata dal Comune di Roma fino a quella data. Un “buco” che all’epoca superava i 22 miliardi di euro, poi ridotti nel tempo, ma che ha richiesto l’istituzione di una gestione separata dal bilancio ordinario dell’ente. Questa struttura, pensata per risanare i conti, si è rivelata negli anni un fardello, sottraendo ogni anno ingenti risorse alla città.
Il sindaco Gualtieri ha definito l’emendamento “molto positivo”, sottolineando come questo permetterà a Roma di uscire da un sistema “estremamente penalizzante”. La fine di questa lunga fase commissariale è il frutto di un’intensa collaborazione istituzionale tra Roma Capitale e il Governo, come riconosciuto dallo stesso primo cittadino che ha ringraziato la Premier Meloni e il Ministro Giorgetti. Questo passo consentirà di reintegrare la gestione del debito residuo nell’amministrazione ordinaria, garantendo maggiore efficienza e trasparenza.
La speranza di una riduzione dell’addizionale IRPEF
La notizia più attesa dai cittadini romani è senza dubbio legata alla possibile riduzione delle tasse locali. Per finanziare il piano di rientro del debito, infatti, è stata introdotta una maggiorazione dell’addizionale comunale IRPEF dello 0,4%. Queste risorse, insieme a una quota dei diritti di imbarco aeroportuale, confluivano direttamente nella cassa della gestione commissariale per un totale di circa 200 milioni di euro annui versati dal Comune, a cui si aggiungevano 300 milioni di contributo statale.
Con la chiusura della struttura commissariale, si apre concretamente la speranza di una “limatura” di questa addizionale. “Saremo ben felici di fare una riduzione dell’addizionale IRPEF“, ha dichiarato Gualtieri, pur con la dovuta cautela. “Vedremo se sarà possibile in base ai numeri che emergeranno nei prossimi mesi“, ha aggiunto, legando la decisione all’effettiva quantificazione delle risorse residue che si renderanno disponibili. La pressione per un taglio dell’imposta è arrivata da più parti, inclusi partiti politici e organizzazioni sindacali come la CGIL, che da anni chiedeva di eliminare le maggiorazioni fiscali introdotte per sanare i debiti delle gestioni passate.
Il nuovo bilancio previsionale 2026-2028
L’annuncio si inserisce nel contesto della presentazione del bilancio di previsione 2026-2028, una manovra che il sindaco ha definito a “forte vocazione sociale“. Nonostante uno scenario complesso, segnato dai tagli previsti dalle precedenti leggi di bilancio e dalla fine delle risorse straordinarie legate al PNRR e al Giubileo, l’amministrazione punta a mantenere alto il livello dei servizi essenziali.
Il bilancio programma 5,7 miliardi di euro di spesa corrente per il 2026 e 5,5 miliardi di investimenti per il triennio. Una quota significativa della spesa corrente, pari a circa 1,5 miliardi, sarà destinata a scuola e politiche sociali, a testimonianza dell’impegno a sostenere le fasce più fragili della popolazione. Il sindaco ha evidenziato come, nonostante le difficoltà, si sia riusciti a garantire la continuità dei servizi e a coprire gli aumenti dei costi, grazie anche a un’attenta opera di efficientamento della macchina amministrativa.
Un futuro di stabilità e crescita per la Capitale
L’uscita dalla gestione commissariale non è solo una questione contabile, ma rappresenta un passo fondamentale per restituire a Roma piena autonomia finanziaria e capacità di programmazione. “Dà stabilità e certezza e ci consente di mitigare l’impatto dei tagli“, ha affermato Gualtieri. Questo nuovo assetto permetterà di pianificare il futuro della città con maggiore serenità, concentrando le risorse liberate su investimenti strategici e, si spera, su un alleggerimento del carico fiscale per cittadini e imprese.
La chiusura di un percorso iniziato quasi vent’anni fa segna l’inizio di una nuova fase per la Capitale. Una fase in cui, messe alle spalle le zavorre del passato, Roma potrà guardare con rinnovata fiducia alle sfide future, forte di conti in ordine e di una ritrovata capacità di investimento per sostenere la sua crescita e migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti.
