Una giornata storica per Roma, che dopo oltre tredici anni di lavori e attese, vede finalmente l’apertura al pubblico delle stazioni Colosseo e Porta Metronia della Metro C. Il taglio del nastro, avvenuto martedì 16 dicembre 2025, segna una svolta epocale per la mobilità della Capitale, connettendo per la prima volta in modo diretto le periferie orientali con il cuore monumentale della città. Alla cerimonia inaugurale hanno presenziato il sindaco Roberto Gualtieri, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e il ministro della Cultura Alessandro Giuli, a testimonianza della rilevanza strategica dell’opera. Le stazioni sono state aperte al pubblico a partire dalle ore 16 dello stesso giorno.

Un’Ingegneria al Servizio della Storia: Nascono le “Archeostazioni”

Le nuove fermate non sono semplici punti di transito, ma veri e propri spazi espositivi, definite “archeostazioni” o “stazioni-museo”. La loro realizzazione ha rappresentato una sfida ingegneristica e archeologica senza precedenti, un modello di come infrastrutture complesse possano convivere e valorizzare l’inestimabile patrimonio storico di Roma. I lavori, commissionati da Roma Metropolitane per conto di Roma Capitale e realizzati dal consorzio Metro C (guidato da Webuild e Vianini Lavori), hanno attraversato uno dei contesti archeologici più importanti al mondo, riportando alla luce tesori inaspettati.

Il sindaco Gualtieri ha sottolineato come queste stazioni rappresentino “l’orgoglio del saper fare italiano”, capaci di integrare opere complesse con la straordinaria stratificazione storica della città, trasformandole in vere e proprie attrazioni culturali e turistiche. “Connettiamo un pezzo grandissimo di Roma, dalle sue periferie più lontane fino al centro della città e, al tempo stesso, regaliamo al mondo e ai romani dei meravigliosi luoghi di cultura”, ha dichiarato il primo cittadino.

La Stazione Colosseo: un Dialogo con l’Anfiteatro Flavio

Situata a circa 20 metri di profondità sotto via dei Fori Imperiali, tra l’Anfiteatro Flavio e la Basilica di Massenzio, la stazione Colosseo è un capolavoro di architettura e musealizzazione. Si sviluppa su quattro livelli interrati, raggiungendo una profondità di 32 metri, e consente finalmente il fondamentale interscambio tra la linea C e la linea B. I passeggeri, scendendo verso le banchine, compiono un viaggio a ritroso nel tempo.

  • Reperti in Mostra: L’allestimento museale, curato e finanziato dal Parco Archeologico del Colosseo in collaborazione con l’Università La Sapienza, espone in teche e ambienti dedicati i reperti recuperati durante gli scavi. Tra questi, spiccano i resti di una sontuosa domus tardo-repubblicana, databile tra il I e il II secolo a.C., con un balneum (una sorta di sauna privata), e le fondazioni della Domus Aurea di Nerone.
  • L’Oculus sul Colosseo: Una delle attrazioni più suggestive è l'”Oculus”, una grande finestra circolare posta nel corridoio di collegamento tra le due linee metropolitane, che offre una prospettiva inedita e mozzafiato sul Colosseo dal basso.
  • Accessibilità e Struttura: La stazione è dotata di due ingressi, su Clivo di Acilio e Clivo di Venere Felice, con scale fisse e mobili per facilitare il flusso dei passeggeri.

Porta Metronia: la Sorpresa della Caserma Romana

La stazione di Porta Metronia, situata in piazzale Ipponio, si è rivelata una scoperta archeologica di eccezionale valore. Durante gli scavi, a una profondità tra i 7 e i 12 metri, è emerso un intero complesso militare di 1.300 metri quadrati risalente alla prima metà del II secolo d.C., in piena età adrianea. Si tratta di una caserma perfettamente conservata, che ha richiesto una riprogettazione in corso d’opera per preservare e valorizzare il ritrovamento.

  • La “Domus del Comandante”: Il cuore del complesso è la cosiddetta “Domus del Comandante”, un’abitazione di circa 300 mq con 14 ambienti disposti attorno a un cortile centrale con fontana, pavimenti a mosaico e in opus sectile, pareti affrescate e persino un sistema di riscaldamento.
  • Un Museo nel Museo: Le strutture della caserma sono state smontate, catalogate e meticolosamente ricollocate nella loro posizione originaria all’interno del volume della stazione, creando un museo la cui apertura è prevista per febbraio, una volta terminati gli allestimenti multimediali. Questo intervento ha trasformato la stazione in un unicum a livello mondiale, attirando l’attenzione di studiosi da ogni parte del globo.

Impatto sulla Mobilità e Prospettive Future

Con l’apertura di queste due fermate, la Metro C raggiunge 24 stazioni su un tracciato di 22 chilometri, da Monte Compatri/Pantano fino al centro storico. Questo nuovo tratto non solo accorcia drasticamente i tempi di percorrenza tra la periferia est e il cuore di Roma, ma potenzia l’intera rete del trasporto pubblico, creando un nuovo nodo di scambio cruciale con la linea B. L’orario di servizio rimane invariato: dalle 5:30 alle 23:30 dalla domenica al giovedì, e fino all’1:30 di notte il venerdì e il sabato. La frequenza dei treni resta quella già in vigore.

Il percorso della linea C non si ferma qui. Il prossimo, attesissimo traguardo sarà la stazione di Piazza Venezia, un cantiere che si preannuncia altrettanto complesso e la cui realizzazione richiederà circa 10 anni. Successivamente, la linea proseguirà verso nord-ovest con le fermate di Chiesa Nuova, Mazzini e Clodio, completando un’arteria fondamentale per la mobilità sostenibile della Capitale.

Di veritas

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