ROMA – Ore di calcoli e trattative a Trigoria, con la Coppa d’Africa che proietta la sua ingombrante ombra sulla Serie A e, in particolare, sulla Roma di Gian Piero Gasperini. Il tecnico giallorosso, impegnato a preparare le prossime delicate sfide di campionato, deve fare i conti con un vero e proprio esodo che priverà la squadra di pedine fondamentali. La gestione delle convocazioni dei nazionali africani si è rivelata un puzzle complesso, con esiti differenti che ridisegnano le scelte dell’allenatore nell’immediato futuro.
Ndicka, un “sì” in extremis per la sfida con il Como
Una piccola vittoria diplomatica per il club capitolino è arrivata sul fronte Evan Ndicka. Il difensore ivoriano, pilastro della retroguardia giallorossa, è stato regolarmente inserito nella lista dei convocati per la partita contro il Como. La Federazione della Costa d’Avorio ha concesso il proprio benestare, permettendo al giocatore di posticipare di qualche ora la partenza per il ritiro della nazionale. Un sospiro di sollievo per Gasperini, che potrà contare sulla sua solidità difensiva in un match cruciale. Subito dopo il fischio finale, però, Ndicka si imbarcherà per raggiungere i compagni e preparare la difesa del titolo continentale conquistato nel 2023. La sua assenza si preannuncia pesante e si protrarrà per diverse settimane, costringendo Gasperini a ridisegnare l’assetto difensivo per le sfide di gennaio, a partire da quella contro la Juventus.
L’importanza di Ndicka per la Roma è testimoniata dai numeri: fino a questa sosta forzata, il difensore aveva collezionato una striscia di 59 presenze consecutive in Serie A, dimostrando una costanza di rendimento e un’affidabilità uniche. La sua partenza rappresenta una vera e propria tegola per la miglior difesa dei top 5 campionati europei.
Il Marocco non fa sconti: El Aynaoui costretto alla partenza anticipata
Se per Ndicka si è trovata una soluzione temporanea, lo stesso non si può dire per Neil El Aynaoui. La federazione del Marocco, paese ospitante della competizione, si è mostrata inflessibile. Nonostante le reiterate richieste della Roma di trattenere il centrocampista almeno per la gara con il Como, il Marocco ha preteso il rispetto delle scadenze internazionali per l’inizio del raduno, fissate inderogabilmente.
Di conseguenza, El Aynaoui ha già salutato i compagni ed è partito per raggiungere la propria nazionale, lasciando un vuoto importante nella mediana giallorossa. Il suo dinamismo e la sua qualità saranno difficili da sostituire in un periodo così denso di impegni. La Roma perde così un altro pezzo pregiato del suo scacchiere tattico, un’assenza che si sommerà a quella di Ndicka, complicando notevolmente le rotazioni a disposizione di Gasperini.
Infermeria e speranze: Dovbyk punta la Juventus
A completare un quadro già complesso, si aggiunge l’assenza per infortunio di Artem Dovbyk. L’attaccante ucraino, fermo a causa di una lesione al tendine del retto femorale rimediata a novembre, non è stato convocato per la sfida con il Como. Le buone notizie, però, arrivano dal suo percorso di recupero: il giocatore ha ripreso ad allenarsi con il gruppo e punta con decisione al rientro per il big match contro la Juventus. Il suo ritorno sarebbe ossigeno puro per un reparto offensivo che ha risentito della sua mancanza. Gasperini e i tifosi incrociano le dita, sperando di riavere a disposizione i suoi centimetri e la sua forza d’urto per una delle partite più importanti della stagione.
La Serie A e il rebus Coppa d’Africa
Il caso della Roma è emblematico di una situazione che coinvolge numerosi club della Serie A. Saranno infatti ben 21 i calciatori del massimo campionato a partire per il Marocco, con Atalanta e Roma tra le squadre più colpite in termini di valore tecnico dei giocatori assenti. L’Atalanta, ad esempio, dovrà rinunciare a due elementi chiave come Ademola Lookman (Nigeria) e Odilon Kossounou (Costa d’Avorio). Questa competizione continentale, che si svolgerà dal 21 dicembre al 18 gennaio, si conferma un fattore determinante negli equilibri del campionato, costringendo gli allenatori a trovare soluzioni alternative e a fare di necessità virtù per quasi un mese.
