Dalle sabbie dorate di Doha, dove il futuro dello sport televisivo prende forma, arriva una voce che per i tifosi della Juventus è più di un semplice ricordo: è una leggenda, un simbolo, un’ispirazione. Alessandro Del Piero, l’eterno capitano bianconero, ha preso la parola durante la presentazione dei palinsesti del periodo natalizio di Sky Sport, e le sue dichiarazioni hanno avuto l’effetto di una scossa, un richiamo potente a quell’essenza juventina che non conosce la parola “impossibile”.
Un messaggio per la Juve di Spalletti: “L’aspetto mentale è fondamentale”
Il contesto è quello di un evento di gala, ma il cuore di Del Piero batte sempre per i colori che ha difeso per diciannove anni. Intervenendo in collegamento, “Pinturicchio” ha analizzato la stagione attuale della Juventus, definendola “un anno non semplice con il cambio dell’allenatore”. Una fase di transizione, quella guidata da Luciano Spalletti, che richiede un elemento cruciale per il successo: la forza mentale. “L’aspetto mentale è difficile da costruire ma è fondamentale”, ha sottolineato l’ex numero 10, evidenziando come la solidità psicologica sia il vero pilastro su cui edificare le vittorie.
Le sue parole non sono solo un’analisi da esperto commentatore, ma un augurio sincero da chi quella maglia l’ha sudata e onorata come pochi altri. “Mi auguro, da tifoso della Juventus, che possa esserci questo seguito”, ha aggiunto, auspicando che la squadra possa trovare la continuità e la determinazione necessarie per perseguire l’obiettivo che per lui è sempre stato un mantra: “Vincere è sempre stata la mia priorità”.
Il ricordo del ’96: quella notte a Dortmund come lezione di vita e di sport
Per dare concretezza al suo messaggio, Del Piero ha riavvolto il nastro della memoria, tornando a una delle notti più iconiche della sua carriera e della storia juventina: la vittoria contro il Borussia Dortmund nella stagione che culminò con la vittoria della Champions League e della Coppa Intercontinentale. Un ricordo non casuale, ma scelto come paradigma perfetto per la situazione attuale.
“In quella gara ci mancavano Vialli e Ravanelli che era il nostro attacco titolare”, ha raccontato Del Piero. Una Juventus in piena emergenza, priva dei suoi due bomber principali, che si presentava sul temibile palcoscenico del Westfalenstadion. In campo, un tridente inedito: “giocavamo io, Padovano e Di Livio che avevamo complessivamente una cinquantina di presenze nella Juve”. Giovani, con meno esperienza internazionale, ma con una fame e una determinazione che sopperirono a tutto. “Siamo riusciti a vincere contro una grande squadra. È la dimostrazione che nulla è impossibile”. Un gol memorabile del giovane Del Piero, un’impresa che spianò la strada verso la coppa. Quella partita, per l’ex capitano, deve essere una lezione per la Juventus di oggi: credere sempre nelle proprie forze, superare le avversità con il collettivo e non porsi limiti.
“1996, l’anno di Del Piero”: il racconto di una stagione magica su Sky
L’intervento di Del Piero è avvenuto anche in occasione della presentazione di una produzione originale di Sky che lo vedrà protagonista: “1996, l’anno di Del Piero”. Un documentario in due episodi, in onda il 6 e il 12 gennaio, che ripercorrerà quella stagione straordinaria che lo consacrò a livello mondiale, culminata con la vittoria della Champions League e della Coppa Intercontinentale a Tokyo. Un anno che ha segnato l’inizio di una leggenda, un racconto che promette di emozionare non solo i tifosi bianconeri ma tutti gli amanti del calcio.
Alla presentazione degli eventi e delle produzioni, a testimoniare l’importanza dell’occasione, erano presenti figure di spicco dell’emittente satellitare, tra cui il direttore di Sky Sport, Federico Ferri, e Giuseppe De Bellis, executive vice president sport, news and entertainment di Sky Italia. Un segnale di come le storie dei grandi campioni continuino ad essere un patrimonio inestimabile per narrare lo sport e i suoi valori.
