Brescia – Rischia conseguenze severe, tra cui la sospensione della licenza di volo, l’imprenditore bresciano Bortolo Giorgio Oliva, 66 anni, per essere atterrato con il suo elicottero privato direttamente sulle piste da sci del Passo del Maniva. L’episodio, avvenuto sabato 13 dicembre, ha spinto l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) ad avviare, in coordinamento con i Carabinieri, un’approfondita verifica sull’accaduto.
Secondo quanto comunicato dall’ENAC, all’esito dei primi riscontri è in valutazione l’adozione di un provvedimento cautelativo di sospensione della licenza di volo. La manovra, infatti, avrebbe comportato “per varie infrazioni, un grave pregiudizio per la sicurezza della navigazione aerea e per l’incolumità delle persone che si trovavano sia nell’area sorvolata, sia nella zona utilizzata per atterrare con l’elicottero”.
La cronaca di una “bravata” recidiva
Non è la prima volta che l’imprenditore, presidente del gruppo siderurgico Industrie Riunite Odolesi (Iro), si rende protagonista di un simile gesto. Già nell’aprile dello stesso anno, Oliva era atterrato senza autorizzazione sulle nevi di Madonna di Campiglio, in Trentino. In quell’occasione, l’industriale aveva giustificato il suo comportamento ai militari dichiarando: “Sono molto impegnato al lavoro ma mi è venuta una gran voglia di sciare”. Per quell’infrazione gli era stata comminata una sanzione di 2.000 euro.
La scena si è ripetuta sulle montagne bresciane. L’imprenditore ha pilotato il suo elicottero, un Robinson R66, fino al comprensorio Maniva Ski, atterrando direttamente sulla neve, a poca distanza dagli impianti di risalita. Dopo aver “parcheggiato” il velivolo, ha indossato sci e scarponi e ha iniziato una discesa, prima di essere raggiunto e identificato dai Carabinieri sciatori della Compagnia di Salò. Ai militari che gli contestavano l’azione, avrebbe nuovamente addotto la fretta come motivazione: “Non ho tempo a disposizione, ero di fretta e volevo sciare”. Dopo i controlli, che hanno evidenziato la mancanza del nulla osta per il volo e l’atterraggio, l’uomo è ripartito con il suo elicottero.
Le implicazioni legali e i precedenti
La recidività del comportamento di Oliva potrebbe ora costargli cara. L’atterraggio di elicotteri in aree non designate, specialmente in zone montane e affollate come le piste da sci, è severamente vietato dalla normativa per evidenti ragioni di sicurezza e ambientali. In regioni come la Lombardia e il Trentino-Alto Adige, l’atterraggio oltre i 1.600 metri di quota è permesso solo con specifiche autorizzazioni, mentre le manovre in prossimità delle piste sono riservate esclusivamente alle operazioni di elisoccorso.
La condotta dell’imprenditore solleva interrogativi non solo sulla sicurezza, ma anche sul senso di responsabilità individuale. Il nome di Bortolo Giorgio Oliva è legato anche a un tragico precedente: nel 2020, fu coinvolto in un incidente in elicottero sulle Alpi valdostane in cui perse la vita un suo passeggero, il manager Alfredo Buda. Per quella vicenda, Oliva ha patteggiato una pena di otto mesi di reclusione per omicidio colposo, con sospensione condizionale.
La reazione delle autorità e il procedimento in corso
L’ENAC ha agito con tempestività, avviando il procedimento per la sospensione cautelare della licenza. Questa misura, se confermata, impedirà a Oliva di pilotare in attesa della conclusione dell’iter amministrativo, che valuterà tutte le infrazioni commesse. La vicenda ha suscitato un ampio dibattito sull’adeguatezza delle sanzioni pecuniarie per chi, disponendo di ingenti risorse economiche, potrebbe considerarle un costo accettabile per aggirare le regole.
La comunità locale e gli operatori del settore turistico montano guardano con preoccupazione a questi episodi, che non solo mettono a repentaglio la sicurezza, ma rischiano anche di creare un precedente pericoloso. La decisione finale dell’ENAC sarà cruciale per ribadire che le regole del volo e della sicurezza valgono per tutti, senza eccezioni.
