Milano – La passione per i motori può essere un incredibile veicolo di inclusione sociale. Lo dimostra, ancora una volta, la consolidata partnership tra BMW Motorrad Italia e l’impresa sociale “I Bambini delle Fate”, che hanno celebrato il sesto capitolo dei viaggi di Franco e Andrea Antonello con un evento speciale tenutosi presso la prestigiosa House of BMW Italia a San Donato Milanese. Al centro della serata, la presentazione di un emozionante cortometraggio che trasforma un’avventura su due ruote in una potente narrazione di crescita, dialogo e superamento delle barriere.

“Make Life An Inclusive Ride”: un’avventura indonesiana lunga 3.000 km

Il progetto, che si inserisce nell’iniziativa “Make Life An Inclusive Ride”, ha visto padre e figlio, Franco e Andrea Antonello, affrontare un viaggio di 30 giorni attraverso le meraviglie e le sfide dell’Indonesia. Un percorso di circa 3.000 chilometri che, nell’estate del 2025, li ha portati da Giacarta fino alle isole di Bali e Sumba, in sella alla nuova BMW R 1300 GS, un modello iconico per il mototurismo d’avventura. L’impresa è stata resa possibile anche grazie al fondamentale supporto dell’importatore locale di BMW Motorrad e di BMW Indonesia, a testimonianza di una rete di solidarietà che travalica i confini nazionali.

Questa iniziativa rappresenta un pilastro del programma di responsabilità sociale SpecialMente (#drivenbypeople) di BMW Group Italia, attivo dal 2001 e dedicato a promuovere cultura, inclusione e dialogo interculturale. “Siamo estremamente orgogliosi di aver supportato Franco e Andrea per il loro sesto viaggio”, ha dichiarato Alessandro Salimbeni, Direttore di BMW Motorrad Italia. “La moto è simbolo di comunità e avventura e incarna perfettamente lo spirito di inclusione che guida il nostro impegno nella responsabilità sociale d’impresa”.

La voce di Andrea e il potere del viaggio

Il cortometraggio, curato dalla rinomata Scuola Holden, non è un semplice diario di viaggio, ma un’immersione profonda nel legame tra un padre e un figlio e nella scoperta di sé. Le immagini, girate direttamente dai protagonisti, mettono in luce il valore inestimabile dell’esperienza diretta, specialmente per i ragazzi nello spettro autistico che spesso affrontano difficoltà comunicative.

È attraverso la scrittura facilitata per l’autismo che Andrea Antonello ha potuto esprimere il significato profondo di questa avventura: “Sono molto più consapevole del mio ruolo e tengo molto a dire che l’Indonesia mi ha aiutato a esplorare nuove possibilità dentro di me. La meraviglia mi pervade a ogni viaggio e voglio ringraziare BMW e la mia grande famiglia di follower“. Le sue parole demoliscono gli stereotipi legati all’isolamento, sottolineando come la vera sfida sia la comunicazione, non la capacità di provare emozioni. Il viaggio diventa così una chiave per aprire porte interiori, un linguaggio universale che permette di esprimere ciò che le parole faticano a raccontare.

Un futuro scritto insieme: il nuovo progetto letterario per il 2026

L’impegno a favore dell’inclusione non si ferma. Durante l’evento è stato annunciato un ambizioso progetto per il 2026: un’iniziativa letteraria rivolta ai ragazzi autistici, promossa da “I Bambini delle Fate” in collaborazione con la casa editrice La Nave di Teseo e le associazioni “Io sono una persona per bene” e “Sull’isola che non c’era”.

Il progetto mira a dare voce ai giovani autori attraverso i loro scritti, trasformando le loro narrazioni in preziose occasioni di incontro e dialogo. Saranno selezionati circa trenta lavori, e due di questi avranno l’onore di essere pubblicati e presentati ufficialmente al Salone del Libro di Torino 2026. BMW Motorrad e SpecialMente si sono impegnate a dare massima visibilità ai migliori contributi, amplificando ulteriormente il messaggio di inclusione attraverso i loro canali di comunicazione.

L’impatto di una community

Il successo dei viaggi di Franco e Andrea è amplificato da una vasta community online che segue le loro avventure sui social network, raggiungendo oltre un milione e mezzo di persone. Questa “grande famiglia di follower”, come la definisce Andrea, non è una spettatrice passiva, ma una parte attiva del progetto. Ogni condivisione e interazione contribuisce a diffondere il messaggio de “I Bambini delle Fate”, trasformando un’esperienza personale in un patrimonio collettivo di ispirazione e consapevolezza.

In un mondo sempre più interconnesso, la sinergia tra la potenza meccanica di una moto, la forza di un legame familiare e la portata dei media digitali dimostra come sia possibile “rendere la vita una corsa inclusiva” per tutti. Un viaggio che, chilometro dopo chilometro, costruisce ponti e abbatte barriere, in sella alla libertà.

Di davinci

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