Milano – Il mondo dell’intelligenza artificiale è a una svolta epocale. In una mossa che promette di plasmare il futuro della tecnologia, i principali protagonisti del settore, tra cui OpenAI, Anthropic e Block, hanno unito le forze per dare vita alla Agentic AI Foundation (AAIF). Questa nuova organizzazione, gestita dalla prestigiosa e neutrale Linux Foundation, si pone un obiettivo tanto ambizioso quanto necessario: sviluppare un linguaggio comune e standard aperti che permettano ai cosiddetti “agenti di IA” di comunicare e collaborare tra loro in modo fluido e sicuro. L’iniziativa ha ricevuto l’immediato appoggio di altri giganti del calibro di Google, Microsoft, Amazon Web Services (AWS), Bloomberg e Cloudflare, segnalando un impegno corale dell’industria verso un futuro più interoperabile e meno frammentato.

Cosa sono gli Agenti di IA e perché servono standard comuni?

Per comprendere la portata di questa iniziativa, è fondamentale chiarire il concetto di “agente di IA”. A differenza dei modelli di IA generativa a cui siamo abituati, come i chatbot che rispondono a specifiche richieste, gli agenti di intelligenza artificiale sono sistemi progettati per agire in autonomia. Possono prendere iniziative, pianificare azioni complesse, interagire con diversi software e servizi esterni per raggiungere obiettivi prefissati con una minima supervisione umana. Un esempio pratico potrebbe essere un agente capace di prenotare un intero viaggio – voli, hotel e attività – basandosi su semplici indicazioni, o un assistente aziendale in grado di analizzare dati da più fonti, preparare report e inviarli autonomamente ai reparti interessati.

Fino ad oggi, lo sviluppo di questi agenti è avvenuto in silos, con ogni azienda che creava i propri sistemi proprietari e incompatibili tra loro. Questa frammentazione rappresenta un ostacolo significativo all’adozione su larga scala e alla piena realizzazione del potenziale di questa tecnologia. Come ha sottolineato OpenAI in un post ufficiale, “man mano che un numero sempre maggiore di agenti inizia a gestire responsabilità reali, il costo della frammentazione aumenta”. La creazione di un “framework” comune e di protocolli condivisi è quindi essenziale per evitare il rischio di lock-in tecnologico e per permettere, ad esempio, a una funzionalità sviluppata da OpenAI di comunicare senza problemi con una creata da Anthropic o da un altro concorrente.

I pilastri fondanti della Agentic AI Foundation

La fondazione non parte da zero, ma si basa su tre contributi tecnologici fondamentali donati dai suoi promotori, che costituiranno la spina dorsale del nuovo ecosistema aperto:

  • Model Context Protocol (MCP) di Anthropic: Si tratta di un protocollo open source che si è rapidamente affermato come uno standard per connettere in modo uniforme i modelli di IA a fonti di dati esterne, API e strumenti. La sua donazione alla fondazione ne garantisce la neutralità e la governance comunitaria, accelerandone l’adozione.
  • AGENTS.md di OpenAI: Un formato semplice e aperto, basato su Markdown, che serve a fornire agli agenti di codifica istruzioni e contesto specifici per un determinato progetto. Funziona come una sorta di “README per agenti”, rendendo il loro comportamento più prevedibile e affidabile attraverso diversi repository e strumenti di sviluppo.
  • Goose di Block: Un framework open source progettato per costruire e orchestrare flussi di lavoro agentici complessi, facilitando l’integrazione di più passaggi e comportamenti.

Questi tre progetti, ora sotto la governance neutrale della Linux Foundation, rappresentano il punto di partenza per costruire un’infrastruttura condivisa che possa beneficiare l’intera comunità di sviluppatori e aziende.

L’importanza di un’infrastruttura aperta e collaborativa

La scelta di affidare la gestione dell’AAIF alla Linux Foundation non è casuale. L’organizzazione no-profit ha decenni di esperienza nel guidare progetti open source di successo globale, come il kernel Linux stesso, Kubernetes e PyTorch, garantendo trasparenza, stabilità e una governance guidata dalla comunità.

L’obiettivo è replicare questo modello di successo per l’intelligenza artificiale agentica. In un settore in rapidissima evoluzione, dove il rischio di creare monopoli o ecosistemi chiusi è concreto, la creazione di standard aperti è vista come una necessità strategica. “Riteniamo che la transizione da agenti sperimentali ai sistemi reali funzionerà al meglio su larga scala se saranno disponibili standard aperti“, ha dichiarato OpenAI. Questo approccio non solo accelera l’innovazione, evitando che ogni sviluppatore debba “reinventare le integrazioni da zero”, ma promuove anche una maggiore sicurezza e affidabilità.

L’elenco dei membri fondatori e sostenitori, che include quasi tutto il gotha del settore ICT, da Microsoft a IBM, da Oracle a SAP, fino a Shopify e Salesforce, dimostra un consenso quasi unanime sulla necessità di questa iniziativa. La Agentic AI Foundation si propone quindi come il luogo neutrale dove l’industria potrà collaborare per costruire le fondamenta della prossima generazione di intelligenza artificiale, un’IA capace non solo di conversare, ma di agire in modo intelligente e coordinato nel mondo digitale e fisico.

Di davinci

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