Roma – In un mondo trasformato dalle recenti crisi internazionali, l’Italia ridefinisce la propria strategia energetica e il proprio ruolo nello scacchiere geopolitico. A margine della XVIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori in corso alla Farnesina, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha tracciato un quadro lucido delle sfide e delle opportunità che attendono il Paese. L’invasione russa dell’Ucraina, iniziata quasi quattro anni fa, ha segnato una cesura storica, costringendo l’Europa a ripensare radicalmente il proprio sistema di approvvigionamento energetico e, di conseguenza, i propri equilibri politici.
Un Nuovo Ordine Energetico e Geopolitico
“Ciò che è successo negli ultimi quattro anni, a partire dall’invasione russa dell’Ucraina, ha creato un quadro completamente diverso per quanto riguarda il sistema di approvvigionamento energetico”, ha dichiarato il Ministro Pichetto. Le sue parole riecheggiano una realtà con cui l’Italia e l’intera Unione Europea hanno dovuto fare i conti: la drastica riduzione della dipendenza dal gas russo, che per l’Italia rappresentava circa il 40% del fabbisogno prima del conflitto. Questa transizione forzata ha avuto un impatto profondo non solo sui grandi clienti della Russia, come il nostro Paese, ma ha ridisegnato gli equilibri mondiali, portando a una nuova suddivisione “a blocchi” anche sui grandi temi globali.
La risposta italiana è stata un’attiva diversificazione delle fonti, puntando su fornitori alternativi come l’Algeria e incrementando la capacità di rigassificazione per il Gas Naturale Liquefatto (GNL) proveniente da Egitto, Qatar, Congo e altre nazioni. Una strategia che, secondo i dati, ha permesso di ridurre la dipendenza da Mosca a circa il 4,6% nel corso del 2023. Questo sforzo si inserisce in un contesto europeo più ampio, definito dal piano REPowerEU, che mira a rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi ben prima del 2030.
La Battaglia Italiana sui Biocarburanti
Al centro della strategia energetica nazionale, come ribadito con forza dal Ministro, vi è la “battaglia sui biocarburanti”, considerati fondamentali per il processo di decarbonizzazione. “Siamo il primo produttore al mondo e vogliamo che siano un grande contributo per la decarbonizzazione”, ha affermato Pichetto. Questa posizione riflette una visione che non si limita a una transizione esclusivamente elettrica, ma abbraccia il principio della neutralità tecnologica, valorizzando tutte le soluzioni a basso impatto ambientale.
L’Italia, infatti, si posiziona come quarto produttore di biocarburanti nell’Unione Europea, con una produzione stabile e un potenziale di crescita significativo. Il Governo punta a innalzare il target di rinnovabili nei trasporti al 34,2% entro il 2030, ben oltre il minimo del 29% fissato dalla direttiva europea RED III. Per raggiungere questo obiettivo, sono previsti investimenti per la conversione delle raffinerie tradizionali in bioraffinerie, sostenuti anche da fondi del PNRR destinati al biometano.
La sfida, come sottolineato dal Ministro, si gioca anche e soprattutto a Bruxelles. L’auspicio è che la nuova Commissione Europea riconosca formalmente il ruolo dei biocarburanti nella tassonomia delle attività sostenibili, superando le attuali limitazioni che ne vedono l’impiego privilegiato solo nei settori aereo e navale. Si tratta di un “confronto quotidiano” con le istituzioni europee per far valere gli interessi nazionali, che in questo caso coincidono con la difesa di un’industria strategica e la promozione di un modello di decarbonizzazione più pragmatico e inclusivo.
Le Sfide Future e il Ruolo della Diplomazia
La Conferenza degli Ambasciatori, aperta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, rappresenta una piattaforma cruciale per riflettere sulle priorità dell’azione internazionale dell’Italia. In un contesto globale caratterizzato da “molteplici crisi”, come evidenziato dal Capo dello Stato, dalla guerra in Ucraina alla tragedia di Gaza, il ruolo della diplomazia diventa fondamentale per tutelare l’interesse nazionale. La sicurezza energetica è intrinsecamente legata alla sicurezza nazionale e alla stabilità geopolitica. L’Italia, posizionata strategicamente nel Mediterraneo, ambisce a diventare un hub energetico, un ponte tra l’Europa e le aree di produzione, come dimostrano le sessioni della conferenza dedicate proprio a questo tema.
La visione del governo, espressa dalle parole del Ministro Pichetto, è chiara: affrontare la transizione energetica senza fughe in avanti ideologiche, ma con un approccio realistico che valorizzi l’innovazione e le eccellenze nazionali. La partita sui biocarburanti è un tassello fondamentale di questo mosaico, una sfida che l’Italia è determinata a vincere per garantire un futuro energetico più sicuro, sostenibile e in linea con i propri interessi strategici.
