Roma – Una svolta epocale per la tutela ambientale in Italia è stata siglata oggi presso la Sala Polifunzionale di Palazzo Chigi. Con una mossa strategica di altissimo livello istituzionale, l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha formalizzato un accordo quadro con i Commissari straordinari per le bonifiche dell’area vasta di Taranto e della cosiddetta “Terra dei Fuochi”. L’intesa mira a impiegare l’eccellenza tecnologica delle costellazioni satellitari italiane per un’azione di monitoraggio e controllo senza precedenti su due dei territori nazionali più martoriati dall’inquinamento.
All’importante presentazione sono intervenuti il Presidente dell’ASI, Professor Teodoro Valente, il Commissario straordinario per la bonifica di Taranto, Professor Vito Felice Uricchio, e il Subcommissario per la Terra dei Fuochi, Colonnello Nino Tarantino. La collaborazione si prefigge di avviare un processo virtuoso di risanamento, mettendo le più sofisticate tecnologie di Osservazione della Terra al servizio diretto della resilienza e della riparazione ambientale.
Le Tecnologie in Campo: Occhi Elettronici dallo Spazio
Il cuore dell’accordo risiede nell’utilizzo integrato di asset strategici di valore inestimabile per il nostro Paese. Saranno infatti impiegate le capacità uniche di tre sistemi satellitari:
- COSMO-SkyMed: Questa costellazione di satelliti radar, già pienamente operativa, è in grado di scrutare la superficie terrestre giorno e notte e in qualsiasi condizione meteorologica. I suoi dati ad altissima risoluzione sono fondamentali per rilevare movimenti del terreno, variazioni strutturali e individuare la presenza di discariche abusive, garantendo un monitoraggio continuo e sistematico.
- PRISMA: È un satellite iperspettrale, un vero e proprio “laboratorio chimico” in orbita. La sua strumentazione avanzata può analizzare la firma chimica dei materiali sulla superficie terrestre, permettendo di identificare con precisione la composizione del suolo e delle acque e di individuare specifici agenti inquinanti.
- IRIDE: La nuova e rivoluzionaria costellazione per l’osservazione della Terra, finanziata con i fondi del PNRR e prevista pienamente operativa entro il 2026. IRIDE sarà composta da una flotta di piccoli e medi satelliti dotati di diversi sensori (ottici, radar, iperspettrali) che forniranno dati ad altissima frequenza per una vasta gamma di servizi, dal monitoraggio del dissesto idrogeologico alla qualità dell’aria, diventando uno strumento cruciale a supporto delle attività di bonifica.
Questa sinergia tecnologica offrirà una “visione d’insieme” (visione sinottica) e acquisizioni su larga scala, complementari alle tradizionali indagini sul campo, facilitando una comprensione dettagliata della distribuzione spaziale della contaminazione.
Un Nuovo Paradigma per le Bonifiche
Le dichiarazioni dei protagonisti sottolineano la portata innovativa dell’accordo. Il presidente dell’ASI, Teodoro Valente, ha affermato: “Oggi più che mai il supporto dei dati provenienti dai satelliti di osservazione della Terra rappresenta un fattore essenziale per la tutela dell’ambiente”, ricordando il ruolo di leadership globale dell’Italia in questo settore. L’ampia mole di informazioni, ha aggiunto, permetterà di definire misure mirate contro l’inquinamento e strategie di risanamento puntuali.
Per il commissario di Taranto, Vito Felice Uricchio, l’intesa “eleva l’ASI a fulcro tra scienza di frontiera e necessità di governo del territorio”. Grazie a questa collaborazione, si potrà disporre di una “capacità diagnostica senza precedenti”, che consentirà interventi di bonifica “più mirati e meno invasivi”, ottimizzando l’efficacia e riducendo i costi operativi.
Il subcommissario per la Terra dei Fuochi, Nino Tarantino, ha parlato di un “atto di funzionale e fattiva operatività”. Ha evidenziato come l’unione delle forze e delle professionalità dell’ASI e della struttura commissariale sia cruciale per agire meglio e in modo più funzionale contro contaminazioni e abbandoni illeciti di rifiuti.
Il Contesto e le Prospettive Future
L’accordo si inserisce in un contesto di grande attenzione verso le tematiche ambientali, anche a seguito di richiami internazionali, come la condanna della Corte europea dei diritti umani (CEDU) all’Italia per la gestione della Terra dei Fuochi. L’iniziativa rappresenta una risposta concreta e tecnologicamente avanzata a problematiche che affliggono questi territori da decenni.
Anche l’assessora regionale all’Ambiente della Puglia, Serena Triggiani, ha definito l’intesa “un passaggio cruciale”. Ha sottolineato come l’uso combinato di tecnologie satellitari e intelligenza artificiale rafforzi il modello di contrasto alle discariche abusive e sostenga il complesso percorso delle bonifiche, una delle sfide più delicate per la regione. Per l’area di Taranto, questo accordo non rappresenta solo un potenziamento delle politiche ambientali, ma si profila anche come un potenziale motore per una nuova economia basata sulla rigenerazione e lo sviluppo sostenibile.
La collaborazione con Prefetture e Forze dell’Ordine sarà fondamentale per tradurre i dati satellitari in azioni concrete di controllo e deterrenza, a tutela della salute pubblica e dell’ecosistema. Con questo accordo, l’Italia non solo conferma la sua eccellenza nel settore spaziale, ma la mette al servizio delle sue comunità più vulnerabili, tracciando una nuova rotta verso un futuro di risanamento e sostenibilità.
