Nel solco tracciato da una delle figure più luminose e influenti dell’editoria internazionale, Inge Schönthal Feltrinelli, sono state annunciate le opere finaliste della quarta edizione del premio a lei intitolato. Un riconoscimento che, anno dopo anno, si conferma come un faro puntato su quelle narrazioni coraggiose, portate avanti da donne e giovani talenti, che scelgono la parola scritta e l’inchiesta come strumenti per “raccontare il mondo, difendere i diritti”. L’edizione di quest’anno, intitolata “Scrivere per (r)esistere”, trae ispirazione dalle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della Resistenza, sottolineando il valore della scrittura come atto di impegno civile contro ingiustizie, censure e violenze.

Il premio, promosso dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e dal Gruppo Feltrinelli, si articola in quattro categorie principali – Libri (fiction e non fiction), Libri Kids, Inchieste e Reportage, e Podcast – abbracciando così una molteplicità di linguaggi e prospettive. La cerimonia di premiazione è prevista per il 24 marzo 2026, una data dal forte valore simbolico, in quanto coincide con la Giornata internazionale per il diritto alla verità sulle gravi violazioni dei diritti umani e per la dignità delle vittime.

La cinquina della categoria Libri: sguardi sulla complessità del presente

La selezione per la categoria principale riflette una straordinaria ricchezza tematica, esplorando le pieghe più intime e le fratture più esposte della nostra contemporaneità. Le opere finaliste sono un mosaico di voci che affrontano con sensibilità e forza questioni cruciali come l’identità, la violenza, la diaspora e la testimonianza.

  • “Tutti i nostri segreti” di Fatma Aydemir (Fazi Editore): un’immersione nelle dinamiche familiari e nelle questioni di identità all’interno della diaspora.
  • “La Cecilia” di Michela Panichi (Edizioni Nottetempo): un racconto delicato che esplora l’adolescenza e la scoperta dell’identità di genere.
  • “E ho smesso di chiamarti papà” di Caroline Darian (De Agostini): una testimonianza potente e necessaria sulla violenza domestica.
  • “Nati fuori binario. Infanzie e adolescenze transgender nell’Italia di oggi” di Sabrina Pignataro (Il Margine): un saggio che fa luce su un tema di grande attualità, quello delle infanzie transgender.
  • “Hanno ucciso habibi” di Shrouq Aila (wetlands afterwords): una testimonianza diretta e toccante sulla guerra a Gaza.

Libri Kids: narrare il mondo ai più piccoli

Anche la letteratura per l’infanzia si dimostra un terreno fertile per affrontare temi complessi con linguaggi accessibili e poetici. Le opere in cinquina guidano i giovani lettori attraverso storie di migrazione, identità, lavoro e scoperta, stimolando la riflessione e l’empatia.

  • “Non sono una fata” di Ji Hyeon Lee (Orecchio acerbo): un libro che, attraverso l’immaginario, tocca il delicato tema del lavoro minorile.
  • “Un posto chiamato casa” di Victoria Turnbull (Terre di mezzo editore): una narrazione che affronta le migrazioni e il bisogno di ricostruire le proprie radici.
  • “Italiana con permesso” di Tokoua Ben Mohamed (Rizzoli): un’esplorazione dell’identità, dell’integrazione e delle sfide dell’adolescenza.
  • “Al lago! Al lago!” di Alterales (Hopi edizioni): un invito alla scoperta e all’esplorazione dell’ambiente urbano.
  • “Jeanne” di Paolina Baruchello, con illustrazioni di Manuela Mapelli (Sinnos): un’avventura che celebra la storia delle donne.

Inchieste e Reportage: voci dal mondo per la giustizia globale

Questa categoria premia il giornalismo d’inchiesta che getta luce su violazioni dei diritti umani in diverse parti del globo. I lavori finalisti provengono da una vasta area geografica e affrontano con coraggio temi come la guerra, il colonialismo, la giustizia di genere e la difesa delle comunità minacciate.

  • “No rules” di Hoda Osman, Farh Jallad, Annie Kelly (Arij): un’inchiesta sulla guerra a Gaza.
  • “Greenland’s painful legacy of forced Inuit contraception” di Linda Koponen e Juliette Pavy (Neue Zurcher Zeitung): un’indagine sulla discriminazione e il colonialismo medico.
  • “Why the Conflict in Congo Is an African Feminist Struggle” di Feza Lugoma (The Republic): un’analisi sulla giustizia di genere e i diritti in Congo.
  • “Morococha, el pueblo que resiste a morir por el cobre” di Yoselin Alfaro Carhuamaca (servindi.org): un reportage sull’estrattivismo e la resistenza delle comunità locali.
  • “Europe trans community reckons with decades of sterilizations requirements” di Ella Joyner (New Lines Magazine): un approfondimento sui diritti della comunità LGBTQ+ in Europa.

Podcast: le nuove generazioni raccontano i territori

La categoria dedicata ai podcast, rivolta alle scuole secondarie di secondo grado, ha visto una grande partecipazione da tutta Italia. I progetti selezionati dimostrano la capacità dei giovani di analizzare e narrare le complessità dei loro territori, portando alla luce storie di immigrazione, diritti negati e desiderio di futuro.

  • “Cutro, tre anni dopo. Voci dal mare, voci di terra” – Liceo Classico D. Borrelli, Crotone.
  • “Voci liberate. Storie di un’altra Palermo” – IMS Regina Margherita, Palermo.
  • “I Nebrodi: il lavoro nei monti che abbracciano e scalciano controvoglia” – Liceo Lucio Piccolo, Capo d’Orlando (ME).
  • “Chi abita la città?” – ISIS Casanova, Napoli.
  • “Caivano 2090: passato & futuro” – Liceo N. Braucci, Caivano (NA).

Con la definizione delle cinquine finaliste, si apre ora la seconda fase del premio. Un’ampia e variegata partecipazione ha caratterizzato anche questa quarta edizione, a testimonianza del bisogno diffuso di dare voce a storie di riscatto e di immaginare nuove possibilità di futuro. Dai diritti delle donne e delle comunità LGBTQ+ alla denuncia della violenza di genere, dalle guerre contemporanee alle sfide ambientali, le opere in concorso tracciano una mappa fedele e profonda delle urgenze del nostro tempo, onorando l’eredità di una donna, Inge Feltrinelli, che ha dedicato la sua vita ai libri e alla cultura come veicoli di libertà.

Di euterpe

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