Roma – Un nuovo asse politico si consolida nel cuore dell’Europa, con l’ambizione di imprimere una decisa sterzata alle politiche industriali del continente. Dal prestigioso palco di Atreju 2025, la kermesse politica organizzata da Fratelli d’Italia, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato la nascita di un’alleanza strategica tra il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) e il Partito Popolare Europeo (PPE). Un’intesa che, secondo le parole del ministro, “può incidere concretamente sul futuro dell’Europa”.
Revisione dei Dossier Strategici: Auto e CBAM nel Mirino
Al centro di questa nuova sinergia politica vi sono temi di cruciale importanza per il tessuto produttivo europeo, in particolare la revisione di due dossier ad alto impatto: quello sul settore automobilistico e il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM). Su questi temi, ha anticipato Urso, la Commissione Europea presenterà le proprie proposte già martedì prossimo, segnando un’accelerazione impressa dalla nuova maggioranza politica. La richiesta è netta: “Non accetteremo misure tampone: serve una svolta chiara, fatta di riforme profonde, efficaci e strutturali”.
Il settore dell’automotive, in particolare, è da tempo al centro di un acceso dibattito a Bruxelles. La transizione verso l’elettrico, con lo stop alla vendita di nuovi veicoli a benzina e diesel fissato per il 2035, ha sollevato preoccupazioni in diversi Stati membri, Italia e Germania in primis, per le possibili ricadute sull’industria e sull’occupazione. L’alleanza ECR-PPE punta a rinegoziare i termini di questa transizione, promuovendo un approccio basato sulla “neutralità tecnologica”, che possa includere e valorizzare anche soluzioni come i biocarburanti, gli e-fuel e l’ibrido di nuova generazione.
Parallelamente, la revisione del CBAM è vista come uno strumento essenziale per proteggere l’industria europea dalla concorrenza di Paesi con standard ambientali meno stringenti, garantendo condizioni di parità sul mercato globale.
L’Asse Roma-Berlino e il Consenso Europeo
Questa iniziativa non è isolata, ma si inserisce in un quadro di dialogo e collaborazione già avviato. Il ministro Urso ha infatti sottolineato l’esistenza di una “piattaforma comune con la Germania”, un asse Roma-Berlino che ha già raccolto il consenso di una “larga maggioranza di Stati membri”. Questa convergenza tra le due maggiori potenze manifatturiere dell’Unione Europea rappresenta un segnale forte per Bruxelles e pone le basi per un riorientamento delle politiche industriali che tenga maggiormente in conto le esigenze delle filiere produttive continentali. Già in passato, Italia e Germania avevano collaborato su temi legati all’Industria 4.0, dimostrando la capacità di creare modelli di sviluppo comuni.
Un Nuovo Ruolo per l’Italia in Europa
Nelle dichiarazioni del ministro, emerge con forza anche una rivendicazione del ruolo recuperato dall’Italia sullo scacchiere europeo. “In questi tre anni di governo – ha affermato Urso – abbiamo cambiato l’Italia, rendendola nuovamente credibile, affidabile e autorevole”. Un ritrovato protagonismo che, secondo il governo, ora può essere messo a frutto per guidare un cambiamento anche a livello comunitario. “Ora, con la leadership di Giorgia, possiamo cambiare anche l’Europa”, ha concluso il ministro, sottolineando l’ambizione di esportare il modello italiano per una nuova fase politica ed economica dell’Unione.
L’edizione di Atreju 2025, intitolata “Sei diventata forte. L’Italia a testa alta”, si conferma quindi non solo un appuntamento centrale del dibattito politico nazionale, ma anche una vetrina per le strategie e le alleanze che l’Italia intende promuovere in ambito internazionale, con l’obiettivo di plasmare un’Europa più attenta alla propria competitività industriale e alla sostenibilità economica della transizione ecologica.
