Verona – L’eco della musica che si leva dall’Arena di Verona risuona oggi con una forza nuova, una melodia che parla di inclusione e abbatte le barriere. Il progetto “Arena per Tutti”, fiore all’occhiello della Fondazione Arena di Verona, non è più una semplice iniziativa, ma un fenomeno culturale consolidato che guarda al 2026 con ambizione e un successo già scritto nelle cifre: in una sola settimana dall’apertura delle prenotazioni, sono state raccolte ben 150 iscrizioni per la quarta edizione. Un’onda di entusiasmo che ha spinto la Fondazione a incrementare il numero degli appuntamenti, trasformando una promessa in una realtà ancora più grande e partecipata.

Come curatore e storico dell’arte, ho visto come i grandi monumenti possano talvolta sembrare distanti, quasi cristallizzati nella loro maestosità. L’Arena di Verona, invece, sta compiendo un percorso inverso e straordinario: si apre, si rende permeabile, invita a un’esperienza che va oltre la semplice contemplazione. Diventa un luogo vivo, un cuore pulsante di umanità dove l’arte lirica si fa strumento di unione.

Un’Offerta Ampliata per un’Esperienza Universale

Per l’estate 2026, il tempio della lirica mondiale si prepara ad accogliere il pubblico con un cartellone ancora più ricco di opportunità. Saranno ben 26 le recite completamente accessibili e 19 le date dedicate ai percorsi multisensoriali. Queste iniziative, distribuite nei tre mesi del festival, accompagneranno la messa in scena di capolavori immortali come Nabucco, la nuova e attesa produzione de La Traviata, l’iconica Aida nell’allestimento di Zeffirelli e la maestosa Turandot.

Ma cosa significa, concretamente, “opera accessibile” all’Arena di Verona? Significa un’immersione totale, pensata per ogni tipo di sensibilità. Qualche ora prima che le luci si abbassino e la musica inizi, i partecipanti ai percorsi multisensoriali gratuiti vengono guidati in un viaggio esclusivo: possono camminare dietro le quinte e sul palcoscenico, toccare con mano le imponenti scenografie, ammirare la fattura dei costumi, scoprire gli attrezzi di scena e persino gli strumenti musicali. Un’esperienza tattile, visiva e sonora, condotta dagli stessi artigiani e dal personale di palcoscenico che, con la loro maestria, danno vita alla magia dello spettacolo.

L’accessibilità prosegue poi con un corredo tecnologico all’avanguardia, disponibile in tre lingue (italiano, inglese e tedesco):

  • Trailer accessibili con sottotitoli, voce, traduzione in lingua dei segni italiana (LIS), internazionale (IS) e tedesca (DGS), e descrizione delle immagini.
  • Libri di sala digitali e schede delle opere in linguaggio facile da leggere (Easy to Read).
  • Durante lo spettacolo: audiodescrizioni dal vivo per persone cieche e ipovedenti e sottotitoli per persone sorde e ipoudenti.

I Numeri di un Successo Esponenziale

Il progetto, nato grazie al fondamentale sostegno di Müller Italia come accessibility partner, ha dimostrato la sua validità con i dati straordinari della terza edizione (2025). Da giugno a settembre, l’Arena ha ospitato 3.993 persone con disabilità, di cui 1.426 hanno beneficiato delle tecnologie e dei percorsi multisensoriali. Si tratta di una crescita del +42% rispetto alle 1.002 presenze del 2024, un dato già di per sé notevole. Ma il numero che più colpisce è l’incredibile aumento del +296% di spettatori stranieri, provenienti da paesi come Germania, Gran Bretagna, Svizzera, Austria e Polonia. Questo testimonia come “Arena per Tutti” sia diventato un punto di riferimento internazionale per il turismo culturale accessibile.

Un Modello Riconosciuto a Livello Europeo

La risonanza del progetto ha recentemente varcato i confini nazionali. Lo scorso 5 dicembre, Fondazione Arena ha presentato “Arena per Tutti” al convegno internazionale “Shaping Tourism for Thriving Places and People” a Zagabria. In questa prestigiosa sede, la professoressa Elena Di Giovanni, referente scientifica del progetto e coordinatrice del Master in Accessibilità ai Media, Arti e Cultura dell’Università di Macerata, ha illustrato l’attività triennale e i risultati eccezionali, consolidando il ruolo dell’Arena come leader europeo nell’innovazione culturale e sociale.

Questa iniziativa si inserisce in un più ampio sforzo della città di Verona per migliorare la propria accessibilità, un percorso che vedrà un’ulteriore accelerazione in vista delle cerimonie delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, che si terranno proprio nell’anfiteatro. Sebbene non manchino le sfide per rendere un monumento antico pienamente fruibile, progetti come “Arena per Tutti” dimostrano una volontà chiara e un impegno concreto.

In conclusione, l’Arena di Verona sta scrivendo una nuova, emozionante pagina della sua storia millenaria. Non è più solo un monumento da ammirare, ma un’esperienza da vivere, un luogo dove la grandezza dell’arte si misura con la sua capacità di accogliere ogni singola persona. È la dimostrazione che la cultura, quando è veramente “per tutti”, non conosce confini e la sua bellezza risplende ancora più luminosa.

Di euterpe

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