Benidorm, Spagna – Un tuono a ciel sereno nel cuore di dicembre. Tadej Pogacar ha ufficialmente lanciato il guanto di sfida per la stagione ciclistica 2026, e lo ha fatto nel suo stile: senza mezzi termini, con l’ambizione stampata sul volto e un programma di gare da far tremare i polsi a chiunque. Durante una conferenza stampa tenuta nel ritiro spagnolo della sua UAE Team Emirates, il 27enne fuoriclasse sloveno, due volte campione del mondo in carica, ha messo in chiaro gli obiettivi: conquistare le due Classiche Monumento che ancora sfuggono alla sua collezione, la Milano-Sanremo e la mitologica Parigi-Roubaix, per poi dare l’assalto a quello che sarebbe il suo quinto Tour de France. Una dichiarazione d’intenti che ridisegna le gerarchie e accende già da ora l’entusiasmo di tifosi e addetti ai lavori.

Un Calendario da Cannibale: dalle Strade Bianche all’Inferno del Nord

La stagione di Pogacar inizierà l’8 marzo sulle iconiche crete senesi della Strade Bianche, una corsa che ben si adatta alle sue caratteristiche esplosive. Da lì, il focus si sposterà immediatamente sulla “Classicissima” di primavera, la Milano-Sanremo (21 marzo), un rebus tattico che lo sloveno è determinato a risolvere. Ma è il mese di aprile a rappresentare il cuore della sua sfida alle pietre: prima il Giro delle Fiandre (5 aprile) e poi, una settimana dopo, l’appuntamento con la storia alla Parigi-Roubaix (12 aprile). L’Inferno del Nord è più di un semplice obiettivo; è una vera e propria ossessione, come confermato dalle sue stesse parole: “Se potessi scegliere tra una vittoria alla Roubaix e al Tour, sceglierei la Roubaix perché ho già vinto il Tour quattro volte. C’è una differenza maggiore tra zero e uno che tra 4 e 5”. Una frase che la dice lunga sulla fame di un campione che non si accontenta mai.

Il suo programma di primavera si concluderà con un’altra delle sue prede preferite, la Liegi-Bastogne-Liegi (26 aprile), per poi affrontare un percorso di avvicinamento al Tour de France inedito per le sue abitudini. Pogacar, infatti, prenderà parte a due corse a tappe in terra elvetica: il Giro di Romandia (28 aprile-3 maggio) e il Giro di Svizzera (17-21 giugno), due competizioni che, curiosamente, non ha ancora iscritto nel suo palmarès. Una scelta strategica per affinare la condizione in vista della Grande Boucle (4-26 luglio).

Strategie di Squadra: Del Toro al Fianco del Capitano, Almeida per Giro e Vuelta

Le ambizioni di Pogacar saranno supportate da una UAE Team Emirates strutturata per dominare su più fronti. La novità più significativa riguarda il ruolo del giovane e promettente messicano Isaac del Toro. Il 22enne, secondo classificato al Giro d’Italia 2025 dove ha mostrato lampi di classe purissima, farà il suo debutto assoluto al Tour de France proprio in appoggio al capitano sloveno. “L’idea della squadra è che io impari il più possibile insieme a Tadej, il cui livello voglio raggiungere un giorno”, ha dichiarato Del Toro, consapevole della grande opportunità di crescita. Sarà un apprendistato di lusso, con il messicano che avrà comunque le sue occasioni in altre corse di prestigio come Strade Bianche, Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo.

Questo nuovo assetto tattico comporta un cambio di programma per il portoghese João Almeida. Il solido corridore lusitano, secondo all’ultima Vuelta, non sarà al via del Tour de France ma assumerà i gradi di capitano unico sia al Giro d’Italia che alla Vuelta a España. Una scelta condivisa e ponderata, come spiegato dallo stesso Almeida: “È bello avere un cambiamento, e comunque Tadej non ha bisogno di me per vincere il Tour”. Almeida aprirà la sua stagione alla Volta a la Comunitat Valenciana e si preparerà alla Corsa Rosa attraverso Parigi-Nizza e Volta a Catalunya.

Oltre il Tour: Mondiale e un Futuro da Scrivere

Dopo il Tour de France, l’orizzonte di Tadej Pogacar si tingerà nuovamente d’iride. È infatti altamente probabile un suo assalto al terzo titolo mondiale consecutivo, che si disputerà a settembre a Montreal, in Canada. Resta invece avvolta nel mistero una sua eventuale partecipazione alla Vuelta, una decisione che verrà presa solo più avanti nel corso della stagione. Ciò che è certo è che il programma presentato è già di per sé monumentale, un manifesto della volontà di un corridore che vuole continuare a scrivere pagine leggendarie di questo sport, inseguendo il sogno di vincere tutte e cinque le Classiche Monumento e di eguagliare i più grandi di sempre nella storia del Tour.

Di nike

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