Foggia – Un’azione di stampo militare, rapida e violenta, ha scosso ancora una volta le strade della Capitanata. Nel pomeriggio di oggi, un furgone portavalori appartenente alla società di vigilanza Cosmopol di Avellino è stato oggetto di un audace assalto lungo la strada statale 655 “Bradanica”, un’arteria tristemente nota per episodi analoghi, nel tratto che conduce verso Candela, in provincia di Foggia.
Il bilancio dell’operazione criminale è di un bottino ingente, quantificato in una prima stima in circa 300mila euro. Fortunatamente, le due guardie giurate a bordo del veicolo blindato, pur sotto shock, non hanno riportato ferite.
La dinamica dell’assalto: una strategia pianificata
Secondo le prime ricostruzioni effettuate dagli inquirenti, la dinamica dell’agguato rivela un’accurata pianificazione. Il blindato della Cosmopol stava procedendo lungo la sua rotta quando è stato improvvisamente affiancato da almeno due automobili. I veicoli dei malviventi, con una manovra coordinata, hanno sbarrato la strada al furgone, costringendolo a una brusca frenata e a fermarsi sulla corsia di emergenza.
A quel punto, dal gruppo di fuoco, composto presumibilmente da circa otto individui, sono scesi uomini armati e con il volto coperto. Per neutralizzare ogni possibile reazione e seminare il terrore, i banditi hanno esploso diversi colpi di fucile in aria a scopo intimidatorio. Subito dopo, hanno messo in atto la fase cruciale del piano: utilizzando con ogni probabilità un ordigno esplosivo, hanno fatto saltare il portellone posteriore del portavalori, aprendosi un varco verso l’interno del vano di sicurezza.
Una volta divelto il portellone, il commando ha agito con estrema rapidità, prelevando i sacchi contenenti il denaro contante e dileguandosi a bordo delle auto usate per l’assalto, facendo perdere le proprie tracce.
Le indagini e il contesto criminale
L’allarme è scattato immediatamente. Sul luogo dell’assalto sono confluite diverse pattuglie della Polizia Stradale del distaccamento di San Severo e gli investigatori della Squadra Mobile di Foggia, che hanno avviato i rilievi tecnici e scientifici per raccogliere elementi utili alle indagini. La zona è stata setacciata alla ricerca di indizi, mentre sono stati istituiti posti di blocco in tutta la provincia nel tentativo di intercettare i fuggitivi.
Questo episodio si inserisce in una lunga scia di assalti a portavalori che caratterizza il territorio foggiano, una delle aree a più alta densità criminale d’Italia per questo tipo di reato. La cosiddetta “mafia foggiana” o “quarta mafia” ha spesso dimostrato una spiccata specializzazione in rapine di questo genere, caratterizzate da un’organizzazione paramilitare, l’uso di armi da guerra e tecniche sofisticate per bloccare le strade e neutralizzare i mezzi blindati.
Gli inquirenti analizzeranno ora le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti lungo il percorso del furgone e cercheranno eventuali collegamenti con altri colpi messi a segno in passato con lo stesso modus operandi. La violenza e la precisione dell’azione suggeriscono che ad agire sia stato un gruppo ben addestrato e non di certo composto da criminali improvvisati.
