Un gesto di vicinanza istituzionale che va oltre la formalità, per riaffermare un principio cardine della democrazia: la tutela della libertà di stampa. È questo il significato profondo della visita che il Capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, ha compiuto presso la redazione torinese de “La Stampa”. Un incontro voluto per manifestare solidarietà concreta al direttore Andrea Malaguti e a tutta la redazione dopo il violento assalto del 28 novembre scorso, quando un gruppo di manifestanti ha fatto irruzione nei locali del giornale.

L’annuncio della visita era stato dato dallo stesso Pisani durante il tradizionale incontro per gli auguri di Natale con i giornalisti, tenutosi eccezionalmente in Prefettura a Milano. “Nel pomeriggio sarò a La Stampa per esprimere solidarietà ai suoi giornalisti e al direttore Andrea Malaguti”, aveva dichiarato il prefetto, sottolineando l’importanza di un segnale forte da parte delle istituzioni. All’incontro milanese erano presenti anche il prefetto del capoluogo lombardo, Claudio Sgaraglia, il questore Bruno Megale e il Direttore dell’ufficio comunicazione istituzionale della Polizia di Stato, Domenico Cerbone.

Il contesto: l’assalto del 28 novembre

Per comprendere appieno la portata del gesto del Capo della Polizia, è necessario fare un passo indietro al 28 novembre. Quel giorno, durante una giornata di sciopero generale che vedeva anche la mobilitazione dei giornalisti per il rinnovo del contratto, un centinaio di manifestanti si è staccato dal corteo principale a Torino per fare irruzione nella sede de “La Stampa” in via Ernesto Lugaro.

Gli assalitori, alcuni a volto coperto, hanno agito con violenza, imbrattando i muri con vernice spray, lanciando letame contro i cancelli e mettendo a soqquadro gli uffici, buttando a terra pile di giornali e libri. Le loro azioni erano accompagnate da slogan intimidatori come “Giornalista terrorista, sei il primo della lista” e “Giornalista ti uccido”, oltre a cori “Free Palestine”. L’attacco era legato anche alla vicenda di un imam di Torino, Mohamed Shahin, destinatario di un decreto di espulsione, con i manifestanti che accusavano il quotidiano di averlo descritto come un terrorista. Le indagini successive hanno portato all’identificazione e alla denuncia di almeno trentaquattro persone.

Le parole di Pisani: “Libertà di stampa da tutelare più di ogni altra cosa”

Durante la sua visita a Torino, alla quale sono stati invitati anche i responsabili di altre testate giornalistiche cittadine, il prefetto Pisani ha ribadito l’importanza cruciale della libertà di informazione. “Lavoriamo con il fine comune di garantire le libertà democratiche. In un momento difficile per lo scenario internazionale come questo, la libertà di stampa va tutelata più di ogni altra cosa”, ha sottolineato Pisani. Un concetto rafforzato dalla scelta simbolica di parlare accanto alla fotografia di Carlo Casalegno, il vicedirettore de “La Stampa” assassinato dalle Brigate Rosse nel 1977, a testimonianza dei rischi che il mestiere del giornalista comporta.

Il Capo della Polizia ha offerto una lettura lucida del fenomeno della violenza, evidenziando come spesso chi compie gesti simili non ne percepisca la reale gravità e le conseguenze. Ha inoltre messo in luce come la conflittualità odierna sia spesso “fluida e talvolta non organizzata”, alimentata dalle dinamiche dei social media.

Una condanna unanime e la solidarietà del mondo politico e civile

L’assalto alla redazione de “La Stampa” ha suscitato un’ondata di sdegno e una condanna unanime da parte di tutto il mondo politico e istituzionale. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso la sua solidarietà al direttore Malaguti, parlando di “ferma condanna” per l’accaduto. Anche la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha definito il fatto “gravissimo”, auspicando una risposta corale contro ogni forma di intimidazione.

Numerose sono state le voci che si sono levate in difesa del quotidiano e della libertà di informazione, da esponenti di tutti i partiti politici a rappresentanti delle associazioni di categoria e della società civile. L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia (ANFP) ha espresso pieno apprezzamento per le parole del prefetto Pisani, sottolineando come ogni attacco a una sede giornalistica rappresenti “un vulnus al pluralismo, al confronto democratico e al principio – irrinunciabile – che la libertà di manifestare non può mai trasformarsi in violenza o intimidazione”.

Di veritas

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