Un omaggio sentito, un ritratto corale per celebrare uno degli interpreti più acuti e sensibili della sua generazione. In occasione di quello che sarebbe stato il 70° compleanno di Pier Vittorio Tondelli, la Regione Emilia-Romagna ha prodotto un documentario inedito dal titolo emblematico: “Viva Tondelli, uno scrittore delle nostre parti”. L’opera, della durata di 60 minuti, è un viaggio emozionante nella vita e nell’eredità letteraria dello scrittore di Correggio, autore capace di raccontare con uno stile unico e dirompente i mutamenti sociali e culturali dell’Emilia-Romagna tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80.

Il documentario, ideato dal giornalista dell’Agenzia di informazione e comunicazione della Regione, Stefano Asprea, e diretto da Michael Petrolini, è stato presentato in conferenza stampa dall’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni. Presenti anche Giulio Tondelli, fratello dello scrittore e presidente del Centro di documentazione Tondelli, ed Enza Negroni, presidente di Der-Documentaristi Emilia-Romagna, che ha curato la produzione esecutiva in collaborazione con il Comune di Correggio.

Un Mosaico di Voci per Ricordare Tondelli

Il cuore pulsante di “Viva Tondelli” è rappresentato dalle testimonianze mai ascoltate di artisti, scrittori e amici che hanno conosciuto Tondelli o che dalla sua opera hanno tratto profonda ispirazione. Le parole emozionate di figure di spicco del panorama culturale italiano tessono un ritratto intimo e poliedrico dello scrittore. Tra queste spiccano le voci di:

  • Luciano Ligabue, che ricorda la “botta” ricevuta dalla lettura di “Altri libertini”, libro all’epoca sequestrato per oscenità e circolante quasi clandestinamente.
  • Enrico Brizzi, che definisce Tondelli “un gentleman in versione emiliana”, sottolineandone l’anima al contempo rock e punk.
  • Vinicio Capossela, che contribuisce con il suo ricordo a delineare la statura di Tondelli come narratore europeo.
  • Massimo Zamboni, musicista e scrittore, che offre la sua prospettiva su un autore fondamentale per la sua generazione.
  • Altri importanti contributi arrivano da Alberto Bertoni, Licia Lanera, NicoNote, oltre a quelli, più personali, del fratello Giulio Tondelli e di Giuliana Belelli.

Queste testimonianze, intrecciate a letture, immagini di repertorio e materiali inediti, restituiscono la forza di una scrittura che, pur partendo dalla provincia emiliana, ha saputo parlare un linguaggio universale, scavalcando “il tempo e lo spazio, senza mai smettere di ispirare, emozionare e vivere”, come sottolineato dall’assessora Allegni.

Un Legame Indissolubile con la Terra Emiliana

Nonostante il respiro internazionale della sua opera, che lo portò a viaggiare e a confrontarsi con i miti letterari europei come Ingeborg Bachmann e Jack Kerouac, il legame di Tondelli con la sua terra rimase un punto fermo. L’Emilia-Romagna non è solo uno sfondo nelle sue narrazioni, ma un vero e proprio personaggio, un microcosmo di tensioni, desideri e inquietudini che Tondelli ha saputo elevare a metafora della condizione umana. Dalle strade di Correggio alla vita universitaria di Bologna, fino alle atmosfere di Rimini, i suoi romanzi – da “Altri libertini” a “Camere separate” – hanno fotografato un’epoca, raccontando una generazione in bilico tra la ricerca di libertà e le contraddizioni di una società in rapida trasformazione.

Le Celebrazioni per “Tondelli 70”

Il documentario si inserisce in un più ampio calendario di iniziative, denominato “Tondelli70. Correggio Bologna Rimini”, volto a celebrare la vita e le opere dello scrittore. Il progetto, che coinvolge le tre città simbolo del percorso umano e artistico di Tondelli, prevede un ricco programma di eventi tra settembre e dicembre 2025.

Il tour di “Viva Tondelli, uno scrittore delle nostre parti” prenderà il via con un’anteprima speciale il 13 dicembre a Correggio, città natale dell’autore, presso il Cinepiù, all’interno di una giornata interamente dedicata allo scrittore. Successivamente, il documentario farà tappa in altre importanti sale della regione:

  1. Reggio Emilia: al cinema Rosebud a gennaio 2026.
  2. Bologna: nel programma di febbraio 2026 del prestigioso cinema Modernissimo.
  3. Rimini: sempre a febbraio 2026, al cinema Fulgor.

Inoltre, grazie alla collaborazione con Agis-Anec e Fice, il documentario sarà distribuito nelle sale d’essai e inserito nei calendari delle proiezioni per le scuole, per far conoscere anche alle nuove generazioni la potenza e l’attualità del linguaggio tondelliano. A corredo del progetto, è stata inaugurata anche una mostra fotografica a Bologna, presso il ballatoio della sede della Regione in viale Aldo Moro 52, con gli scatti di backstage realizzati da Cristina Gaddi.

Un’operazione culturale a tutto tondo, quindi, per ricordare non solo lo scrittore, ma anche l’uomo, il curatore editoriale, il saggista e il drammaturgo che ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura italiana. Un’eredità viva, che continua a dialogare con il presente e a raccontare “le nostre parti” con una lucidità e una passione che il tempo non ha scalfito.

Di euterpe

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