MILANO – Un fulmine a ciel sereno, o forse la conseguenza inevitabile di una tensione che covava sotto la cenere. Alla vigilia della delicata trasferta di Champions League contro l’Inter, il Liverpool piomba nel caos: Mohamed Salah, stella indiscussa della squadra, non è stato convocato. Una decisione forte, perentoria, presa dal tecnico Arne Slot in pieno accordo con la dirigenza, come reazione diretta e immediata alle esplosive dichiarazioni rilasciate dall’attaccante egiziano dopo il pareggio per 3-3 contro il Leeds.

Nella conferenza stampa tenutasi a San Siro, il manager olandese non ha usato mezzi termini per spiegare una scelta che ha scosso il mondo del calcio. “Non mi aspettavo queste dichiarazioni di Salah per come si era allenato e per come si era comportato nei giorni scorsi, assolutamente no”, ha esordito Slot, visibilmente sorpreso e deluso dall’atteggiamento del suo giocatore. “La reazione è quella che abbiamo deciso immediatamente: non è stato convocato e non sarà della partita. L’unica comunicazione che abbiamo avuto dopo sabato è la non convocazione”.

La genesi della frattura: tre panchine consecutive e lo sfogo mediatico

Tutto ha avuto inizio dopo la terza panchina consecutiva per Salah, culminata con i 90 minuti passati a guardare i compagni contro il Leeds. Una situazione che l’egiziano, abituato a essere il faro della squadra, ha evidentemente vissuto come un’umiliazione. Le sue parole, rilasciate ai media nel post-partita, sono state di una durezza inaudita: “Mi sento come se il club mi stesse gettando sotto l’autobus. È così che mi sento”, ha dichiarato Salah. “Credo sia chiaro che qualcuno volesse scaricarmi addosso tutta la colpa. Ho ricevuto molte promesse in estate e ora sono in panchina da tre partite, quindi non posso dire che le abbiano mantenute”. L’attaccante ha poi rincarato la dose, parlando di un rapporto ormai inesistente con il suo allenatore: “Ho detto molte volte in passato di avere un buon rapporto con Slot e all’improvviso non abbiamo più alcun rapporto”.

La risposta di Slot: sorpresa e pugno di ferro

Le parole di Salah hanno colto di sorpresa il tecnico olandese, che in conferenza ha sottolineato la professionalità mostrata dal giocatore in allenamento. “Si è allenato davvero duramente”, ha affermato Slot, aggiungendo di essere rimasto spiazzato dalle dichiarazioni. Tuttavia, la reazione del club e dell’allenatore è stata inflessibile. L’esclusione dalla partita più importante della stagione è un segnale chiaro: certi comportamenti non sono tollerati, a prescindere dal blasone del giocatore. “Ha tutto il diritto di sentirsi come si sente, ma non ha il diritto di condividerlo con i media senza che il club prenda provvedimenti”, ha sentenziato Slot.

Nonostante la fermezza, l’allenatore non ha chiuso definitivamente la porta a un reintegro. Alla domanda se Salah giocherà contro il Brighton, ha risposto: “Siamo alla vigilia di una partita importante contro l’Inter. Valuteremo”. E sulla possibilità che quella contro il Leeds sia stata l’ultima apparizione dell’egiziano con la maglia dei Reds, Slot è rimasto vago: “Non posso rispondere in questo momento. Sono fermamente convinto che ci sia sempre la possibilità che un giocatore torni a giocare”.

Il futuro di Salah: tra la Coppa d’Africa e le sirene arabe

Questa rottura, che appare difficilmente sanabile, apre scenari imprevedibili sul futuro di Mohamed Salah a Liverpool. Con il contratto in scadenza nel 2027, rinnovato solo pochi mesi fa, una sua partenza sembrava improbabile, ma ora la situazione è drasticamente cambiata. A gennaio, l’attaccante partirà per la Coppa d’Africa con il suo Egitto, un allontanamento che potrebbe raffreddare gli animi o, al contrario, segnare l’inizio della fine della sua avventura ad Anfield.

Le sirene del mercato, in particolare dalla ricca Saudi Pro League, si fanno già sentire. Club come l’Al-Ittihad e l’Al-Hilal, che già in passato avevano mostrato interesse, potrebbero tornare alla carica, forti di una potenza economica in grado di soddisfare sia le richieste del Liverpool che l’ingaggio del giocatore. Un ritorno in Serie A, dove ha già vestito le maglie di Fiorentina e Roma, appare al momento più complicato a causa dell’elevato stipendio e dello status di extracomunitario.

Il caso Salah è esploso, lasciando il Liverpool a gestire una crisi interna in un momento cruciale della stagione. La partita contro l’Inter a San Siro non sarà solo una sfida sportiva, ma anche un test sulla capacità della squadra di reagire alle turbolenze, orfana del suo campione più rappresentativo. Il futuro di uno dei più grandi attaccanti della sua generazione è ora appeso a un filo, con Anfield che trattiene il fiato in attesa di capire se potrà ancora ammirare le gesta del suo Faraone.

Di nike

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