Udine – In una serata ad alta tensione, carica di significato per la classifica di entrambe le squadre, il Genoa di Daniele De Rossi piazza un colpo da maestro, espugnando la Dacia Arena con un goal allo scadere che sa di liberazione. Un 2-1 sofferto, cinico e pesantissimo, che permette al Grifone di allontanarsi dalle sabbie mobili della zona retrocessione e che, al contempo, infligge una brusca frenata alle ambizioni europee di un’Udinese combattiva ma sprecona.
La partita, valida per l’anticipo della quindicesima giornata di Serie A, ha offerto un copione ricco di emozioni e capovolgimenti di fronte, risolto solo nei minuti finali da una zampata che potrebbe cambiare il volto della stagione per i rossoblù.
La cronaca di una battaglia sportiva
Il primo tempo si apre con i padroni di casa, guidati da mister Kosta Runjaic, determinati a imporre il proprio gioco. L’Udinese preme sull’acceleratore, costruendo trame offensive interessanti e mettendo in apprensione la retroguardia ligure. La supremazia territoriale dei friulani sembra concretizzarsi quando trovano la via del gol, ma l’esultanza del pubblico di casa viene strozzata in gola dall’intervento del VAR, che annulla la rete per una posizione di fuorigioco millimetrica, una decisione che accende ulteriormente gli animi.
Scampato il pericolo, il Genoa dimostra di aver imparato la lezione. La squadra di De Rossi si riorganizza, serra le fila e attende il momento giusto per colpire. E l’occasione arriva, puntuale, al 34′ minuto. Con una ripartenza fulminea, orchestrata con precisione chirurgica, i rossoblù si proiettano nell’area avversaria, costringendo la difesa bianconera al fallo. L’arbitro non ha esitazioni e concede il calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Ruslan Malinovskij, il cui sinistro potente e preciso non lascia scampo al portiere, portando in vantaggio il Grifone. È il goal che spezza l’equilibrio e manda le squadre al riposo sullo 0-1.
Nella ripresa, l’inerzia della gara cambia nuovamente. L’Udinese torna in campo con la rabbia e la determinazione di chi deve recuperare. La pressione si fa costante, ma la difesa del Genoa, guidata da un De Rossi che in panchina vive la partita con un’intensità travolgente, regge l’urto. Almeno fino al 65′ (il ventesimo della ripresa). Una splendida azione corale dei friulani libera in area Jakub Piotrowski, che con una girata al volo di pregevole fattura scaraventa il pallone sotto la traversa. Un goal bellissimo che ristabilisce la parità e promette un finale di fuoco.
Quando il pareggio sembra ormai il risultato più giusto e probabile, ecco il colpo di scena che decide il match. In uno degli ultimi assalti, una combinazione magistrale del Genoa libera in area il giovane Norton Cuffy. Il suo tocco è letale, la palla si insacca e fa esplodere di gioia il settore ospiti. È il goal del 2-1, una doccia gelata per l’Udinese e tre punti di platino per un Genoa che non ha mai smesso di crederci.
Implicazioni di classifica e analisi tattica
Questa vittoria rappresenta una boccata d’ossigeno purissimo per il Genoa. I tre punti consentono alla squadra di De Rossi di creare un solco importante rispetto alla terzultima posizione, un margine che dona serenità e fiducia per il prosieguo del campionato. La squadra ha dimostrato carattere, sapendo soffrire nei momenti di difficoltà e capitalizzando al massimo le occasioni create.
Per l’Udinese, invece, è una sconfitta amara che lascia l’amaro in bocca. Mancare l’aggancio alla zona che vale un posto nelle coppe europee rappresenta una grande delusione, soprattutto per come è maturata la partita. La squadra di Runjaic ha creato molto, ma ha peccato di concretezza e ha pagato a caro prezzo le disattenzioni difensive. Un passo falso che dovrà essere analizzato per ripartire immediatamente e non vanificare quanto di buono fatto finora.
