ROMA – Un’altra giornata di campionato si è conclusa, lasciando dietro di sé, come di consueto, un bagaglio di emozioni, polemiche e, soprattutto, episodi arbitrali da analizzare. A fare chiarezza, come ogni martedì, è intervenuto Andrea De Marco, responsabile dei rapporti istituzionali della CAN A e B, durante il consueto appuntamento con “Open Var”, il format di DAZN realizzato in collaborazione con FIGC e AIA. De Marco ha espresso un giudizio complessivamente positivo sull’operato della classe arbitrale, definendolo “un bel weekend per tutta la squadra”.
Napoli-Juventus: La Penna promosso a pieni voti
Sotto la lente d’ingrandimento è finito in particolare il big match dello stadio Maradona tra Napoli e Juventus, diretto da Federico La Penna. Due sono stati gli episodi principali che hanno acceso il dibattito, entrambi valutati correttamente dal direttore di gara secondo l’analisi di De Marco.
- L’ammonizione a Kalulu: Il primo caso riguarda un intervento in scivolata del difensore juventino Kalulu su Olivera del Napoli. La panchina partenopea ha protestato vigorosamente, invocando il cartellino rosso. De Marco, tuttavia, ha avallato la decisione dell’arbitro: “La Penna era piazzato benissimo e, infatti, è intervenuto immediatamente mostrando il cartellino giallo”, ha spiegato. “Il piede di Kalulu è basso, non è alto, e il fallo di gioco non è violento. Per questo motivo l’intervento è da ammonizione e la decisione corretta”. Una valutazione che sottolinea l’importanza del posizionamento dell’arbitro per giudicare l’intensità e la pericolosità di un contrasto.
- Il gol di Yildiz: Il secondo episodio analizzato è l’azione che ha portato al gol del momentaneo pareggio della Juventus, siglato da Kenan Yildiz. Le discussioni si sono concentrate su un recupero palla di Locatelli a centrocampo, giudicato falloso da alcuni. Anche in questa circostanza, De Marco ha difeso l’operato di La Penna: “C’è un intervento del calciatore della Juventus sul pallone. Anche in questo caso La Penna era posizionato bene, quindi è giusto non fermare il gioco e non concedere la punizione”. La decisione di lasciar proseguire ha quindi trovato piena conferma.
Verona-Atalanta: la difficile decisione sul gol di Bernede
Un altro match che ha offerto spunti di analisi significativi è stato quello tra Verona e Atalanta, con un episodio complesso che avrebbe potuto cambiare radicalmente l’inerzia della partita. Si tratta del gol del 3-0 siglato da Bernede per il Verona, un’azione viziata da un presunto fallo di mano di Bella-Kotchap nell’area di rigore scaligera pochi istanti prima del contropiede vincente. Si sarebbe potuti passare da un potenziale calcio di rigore per l’Atalanta al gol che di fatto chiudeva la partita.
De Marco ha riconosciuto la complessità della situazione: “È stata una decisione difficile”, ha ammesso. L’analisi si è concentrata sul lavoro del VAR, affidato a Gianluca Aureliano. “Abbiamo visto come il Var Aureliano avesse avuto l’impressione che il pallone fosse stato toccato all’inizio, però il pallone non cambia giro e direzione e dunque l’impressione avuta non è stata una certezza”. Proprio questa mancanza di una prova chiara ed evidente è stata la chiave della decisione. “Dunque è giusto che il Var non sia intervenuto, confermando così la decisione corretta del campo di Mariani di assegnare il 3-0 al Verona”. Un caso emblematico che illustra uno dei principi cardine del protocollo VAR: l’intervento è previsto solo in caso di “chiaro ed evidente errore”, e in assenza di certezza assoluta, la decisione presa sul terreno di gioco rimane sovrana.
Pochi minuti dopo, lo stesso Bella-Kotchap è stato protagonista di un altro tocco di braccio in area, che ha portato stavolta all’assegnazione di un calcio di rigore per l’Atalanta, realizzato da Scamacca. In questa seconda occasione, l’arbitro Mariani è stato richiamato al monitor e ha potuto constatare la posizione innaturale del braccio, assegnando correttamente il penalty.
Il ruolo del VAR e la trasparenza di “Open Var”
Le analisi fornite da De Marco nel corso di “Open Var” si confermano uno strumento prezioso per addetti ai lavori e tifosi, contribuendo a fare luce sulla logica che guida le decisioni arbitrali. La trasparenza offerta dal format, che permette di ascoltare anche i dialoghi tra arbitro e sala VAR, si rivela fondamentale per comprendere le difficoltà e le dinamiche del mestiere arbitrale nell’era della tecnologia. La promozione della classe arbitrale da parte di una figura istituzionale come De Marco, al termine di un weekend intenso, mira a rafforzare la fiducia nel sistema e a favorire un dialogo costruttivo tra tutte le componenti del calcio italiano.
