Dalla cornice del Mount Airy Casino Resort in Pennsylvania, il presidente Donald Trump ha inaugurato il suo ‘roadshow’ nazionale, una serie di comizi mirati a rinvigorire e diffondere il suo messaggio economico. In un discorso fiume di 96 minuti, davanti a oltre duemila sostenitori entusiasti, Trump ha toccato i temi cardine della sua agenda: protezionismo, deregolamentazione energetica e una critica feroce alle politiche europee, senza tralasciare una battuta sibillina su un possibile terzo mandato.

“Dazi, la mia parola preferita”: il cuore della Trump-economia

Il fulcro del suo intervento è stato un’appassionata difesa della sua politica commerciale protezionistica. “La mia parola preferita è dazi”, ha esclamato Trump, sottolineando come le tariffe imposte stiano “portando nelle nostre casse miliardi di dollari”. Secondo il presidente, questa strategia sta producendo risultati tangibili: i prezzi, a suo dire, stanno calando “molto”, le aziende reinvestono massicciamente negli Stati Uniti e i mercati finanziari continuano a segnare record storici. Ha rivendicato di aver abbattuto l’inflazione, aumentato i salari e ridotto i costi di beni di prima necessità come benzina e uova, sebbene alcune statistiche recenti mostrino un quadro più complesso con un’inflazione ancora in accelerazione. L’amministrazione Trump ha imposto tariffe doganali significative su importazioni da diversi paesi, inclusi partner storici come l’Unione Europea, con l’obiettivo di contrastare pratiche commerciali ritenute ingiuste e favorire la produzione interna. Questa politica, nota come “America First”, mira a rinegoziare gli equilibri commerciali globali, anche se diversi economisti avvertono sui rischi di una guerra commerciale e di un aumento dei prezzi per i consumatori.

“Drill, baby, drill”: la visione energetica contro la “truffa del Green Deal”

Un altro passaggio chiave del discorso ha riguardato la politica energetica e ambientale. Trump ha ribadito la sua ferma opposizione alle politiche verdi, etichettando il Green Deal come una “truffa”. In netto contrasto con le agende di sostenibilità, ha rilanciato con forza lo slogan che riassume la sua visione: “Noi abbiamo una politica semplice: drill, baby, drill”. Questa frase, che letteralmente significa “trivella, tesoro, trivella”, è un chiaro appello a intensificare l’estrazione di petrolio e gas naturale sul suolo americano. L’obiettivo è quello di rendere gli Stati Uniti completamente indipendenti dal punto di vista energetico, abbassare i prezzi per i consumatori e rafforzare la posizione geopolitica del paese esportando energia a livello globale. Questa politica si scontra frontalmente con gli sforzi internazionali per la transizione verso fonti di energia rinnovabile e la lotta al cambiamento climatico, temi che l’amministrazione Trump ha spesso trattato con scetticismo.

Attacco all’Europa: “Immigrazione ed energia la distruggeranno”

Il comizio in Pennsylvania è stato anche l’occasione per un ennesimo, duro attacco all’Europa. Secondo Trump, il Vecchio Continente è minacciato da due fattori principali: l’immigrazione e le politiche energetiche. “L’immigrazione e l’energia la distruggeranno”, ha sentenziato, criticando implicitamente le politiche di accoglienza e la transizione verde promossa da Bruxelles. Queste dichiarazioni si inseriscono in una narrativa più ampia di scetticismo verso le istituzioni sovranazionali e gli accordi multilaterali, che ha caratterizzato la sua presidenza. La visione di Trump per l’Europa è quella di un continente che dovrebbe assumersi maggiori responsabilità per la propria difesa e sicurezza, riducendo la dipendenza dagli Stati Uniti.

Il “sogno” del terzo mandato

Tra un’acclamazione e l’altra, non è mancato un riferimento alla sua permanenza alla Casa Bianca. A chi tra la folla invocava un terzo mandato, il presidente ha risposto con una battuta che lascia aperte le interpretazioni: “Non me lo consentono. Ma abbiamo tempo davanti a noi. Abbiamo tre anni e due mesi e con Trump sono un’eternità”. Sebbene il 22° emendamento della Costituzione americana vieti esplicitamente di essere eletti per più di due mandati, Trump ha più volte accarezzato l’idea, alimentando le speculazioni e l’entusiasmo della sua base elettorale. Giuristi ed esperti si dividono sulle reali possibilità di aggirare tale divieto, ma la sola menzione serve a consolidare la sua immagine di leader pronto a sfidare le convenzioni.

La Pennsylvania, uno stato chiave

La scelta della Pennsylvania come prima tappa del tour non è casuale. Si tratta di uno “swing state” cruciale, uno stato in bilico che ha giocato un ruolo determinante nelle ultime elezioni presidenziali. Con la sua base operaia e industriale, la Pennsylvania è un terreno fertile per il messaggio economico di Trump, incentrato sulla protezione dei posti di lavoro americani e sulla rivitalizzazione del settore manifatturiero. L’evento al Mount Airy Casino Resort, quindi, non è stato solo un comizio, ma un chiaro segnale strategico in vista delle prossime scadenze elettorali, a partire dalle elezioni di medio termine del 2026.

Di atlante

Un faro di saggezza digitale 🗼, che illumina il caos delle notizie 📰 con analisi precise 🔍 e un’ironia sottile 😏, invitandovi al dialogo globale 🌐.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *