Un ruggito potente ha scosso la prima serata televisiva italiana, un suono che mancava da quasi mezzo secolo. È il ruggito della Tigre della Malesia, tornata a solcare i mari del piccolo schermo con un volto nuovo e un’ambizione globale. Sandokan, la serie evento prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, ha debuttato su Rai1 con un trionfo che ha superato ogni più rosea aspettativa: ben 5 milioni e 755mila spettatori, con uno share che ha sfiorato il 34%, hanno assistito alla rinascita di un mito. Un dato quasi anacronistico nel frammentato panorama mediatico odierno, che testimonia la fame del pubblico per un’epica fatta di avventura, amore e libertà.

Al timone di questa imponente produzione internazionale, distribuita in tutto il mondo da Fremantle, i registi Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo, che hanno raccolto la pesante eredità dello storico sceneggiato del 1976 diretto da Sergio Sollima. “Ci siamo confrontati con un ‘mostro sacro'”, ha ammesso sorridendo Michelini, raccontando l’esplosione di gioia del team alla lettura dei dati Auditel. Una scommessa vinta, dunque, che ha saputo unire la nostalgia di chi è cresciuto con il volto di Kabir Bedi a una nuova generazione di spettatori.

Una Tigre per il Nuovo Millennio: il Sandokan di Can Yaman

Il cuore pulsante di questa operazione è lui, Can Yaman, l’attore turco di fama internazionale chiamato all’arduo compito di incarnare un’icona. Un ruolo preparato con dedizione quasi monastica, durata cinque anni, tra preparazione fisica e approfondimento del personaggio. “Can non è solo un eroe d’azione, ha voluto fare tutto senza controfigure, ma aveva anche tante scene emotive, forti, con cui confrontarsi, è stato bravissimo, è un attore completo“, ha dichiarato il regista Michelini. La sua è una “origin story”, un racconto che esplora la genesi dell’eroe, prima che diventasse la leggenda che tutti conoscono. Un pirata che vive alla giornata, ma nel cui sguardo si intravede già il destino di un leader destinato a lottare per la libertà del suo popolo.

Il confronto con l’indimenticato Kabir Bedi è inevitabile e, se da un lato ha alimentato lo scetticismo di alcuni puristi sui social media, dall’altro ha creato un ponte ideale tra passato e presente. Lo stesso Bedi, oggi 79enne, ha commentato con eleganza la performance del suo erede: “È un attore molto bravo e molto bello. Io posso solo rivendicare l’orgoglio di essere stato il primo“. Parole di stima che accompagnano il tentativo, per ora mancato ma non escluso per il futuro, di un suo cameo nella serie, un passaggio di consegne che avrebbe un valore simbolico immenso.

Un Cast Stellare tra Tradizione e Novità

A fianco di Sandokan si muove un cast composito e di caratura internazionale, pensato per dare respiro e solidità al racconto. Troviamo un Alessandro Preziosi in una veste inedita e sorprendente nei panni del fedele Yanez de Gomera, descritto dal regista come capace di portare una meravigliosa leggerezza. La Perla di Labuan, Marianna, ha il volto fresco della giovane esordiente britannica Alanah Bloor, scelta al suo primo provino per un ruolo che fu di Carole André. A completare il quadro, due “pezzi da novanta” del cinema e della serialità internazionale: John Hannah (Quattro matrimoni e un funerale) interpreta il Sergente Murray, mentre il ruolo del grande antagonista, il cacciatore di pirati Lord James Brooke, è affidato a Ed Westwick, l’indimenticato Chuck Bass di Gossip Girl.

La Visione Registica: Rispetto per Salgari, Linguaggio Moderno

Jan Maria Michelini, già apprezzato per successi come Doc – Nelle tue mani e I Medici, ha spiegato di essersi immerso prima nei romanzi di Emilio Salgari e poi nello sceneggiato di Sollima. L’obiettivo era chiaro: conservare gli elementi dell’esotismo e dell’avventura “all’italiana” che hanno reso celebre la saga, ma innervandoli con un linguaggio visivo e narrativo contemporaneo. Una linea di continuità che, a detta del regista, è stata apprezzata anche da molti fan della prima ora. Le riprese, svoltesi tra le bellezze naturali di Lazio, Toscana e in particolare della Calabria, che ha ospitato la ricostruzione della colonia inglese di Labuan, hanno contribuito a creare un mondo visivamente ricco e credibile.

Un Successo che Guarda al Futuro: Si Lavora Già alla Seconda Stagione

Il trionfo del debutto non è un punto d’arrivo, ma un trampolino di lancio. La produzione ha annunciato con entusiasmo di essere già al lavoro sullo sviluppo di una seconda stagione, le cui riprese potrebbero iniziare tra la primavera e l’estate del 2026. Addirittura, si parla già di una potenziale terza stagione, segno della grande fiducia nel progetto e nella sua capacità di evolversi in una vera e propria saga televisiva moderna. Un successo che conferma come, quando si investe in qualità, scrittura e ambizione, la televisione generalista sia ancora in grado di creare grandi eventi capaci di riunire intere famiglie davanti allo schermo.

Di euterpe

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