MATTINATA (Foggia) – La fragilità del territorio garganico torna a manifestarsi con un evento che ha scosso la mattinata odierna. Un grosso masso si è staccato da un costone di roccia che sovrasta la Strada Statale 89 Garganica, franando rovinosamente sulla carreggiata e provocandone l’immediata interruzione. L’incidente è avvenuto nel tratto strategico che collega due delle perle del Gargano, Vieste e Mattinata, un’arteria fondamentale per la viabilità locale e per il flusso turistico che caratterizza la zona.

Fortunatamente, al momento del crollo, non transitavano veicoli nel punto esatto dell’impatto, un dettaglio che ha permesso di evitare conseguenze ben più gravi per le persone. L’allarme è stato dato tempestivamente, consentendo un rapido intervento sul posto.

L’INTERVENTO DI ANAS E LA GESTIONE DELLA VIABILITÀ

Le squadre di pronto intervento dell’Anas, società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, sono giunte sul luogo della frana per le prime valutazioni e per avviare le complesse operazioni di messa in sicurezza. In una nota ufficiale, l’ente ha comunicato la chiusura temporanea della strada in entrambe le direzioni. Questa misura si è resa indispensabile non solo per permettere la rimozione del materiale franato, che ostruisce completamente la carreggiata, ma soprattutto per consentire ai tecnici e ai geologi di effettuare tutte le verifiche necessarie sulla stabilità del costone roccioso da cui si è originato il distacco.

Per mitigare i disagi alla circolazione, il traffico veicolare è stato immediatamente deviato su un percorso alternativo. I veicoli vengono ora indirizzati lungo la Strada Provinciale 53, che attraversa l’interno del promontorio, comportando un allungamento dei tempi di percorrenza ma garantendo la continuità dei collegamenti.

UN TERRITORIO FRAGILE: IL CONTESTO DEL DISSESTO IDROGEOLOGICO SUL GARGANO

L’episodio odierno riaccende i riflettori su una problematica ben nota e profondamente radicata nel territorio del Gargano: il dissesto idrogeologico. La conformazione geologica del promontorio, caratterizzata da formazioni calcaree soggette a fenomeni di erosione e carsismo, rende la costa particolarmente vulnerabile a eventi franosi, specialmente in seguito a periodi di intense precipitazioni o a cicli di gelo e disgelo che possono indebolire la coesione delle rocce.

La Statale 89, in particolare nel tratto costiero, è un’opera ingegneristica di grande pregio paesaggistico, ma corre spesso ai piedi di imponenti pareti rocciose. Negli anni, non sono mancati eventi simili che hanno richiesto interventi di consolidamento e l’installazione di reti paramassi. Questo incidente sottolinea ancora una volta l’importanza cruciale di un monitoraggio costante e di una manutenzione predittiva per garantire la sicurezza di chi percorre quotidianamente queste strade.

LE PROSPETTIVE: TEMPI DI RIAPERTURA E INTERVENTI FUTURI

Al momento, non è possibile stabilire con certezza i tempi necessari per la riapertura della Statale 89. Le operazioni di rimozione del masso, che richiederanno l’impiego di mezzi speciali, sono solo il primo passo. La priorità assoluta è l’analisi del versante roccioso per escludere il rischio di ulteriori crolli.

I tecnici dovranno valutare se procedere con interventi di disgaggio, ovvero la rimozione controllata di altre porzioni di roccia instabili, o con l’installazione di nuove barriere di protezione. Solo al termine di queste approfondite verifiche, l’Anas potrà dare il via libera alla ripresa della circolazione in piena sicurezza. Nel frattempo, la comunità locale e gli operatori turistici osservano con apprensione l’evolversi della situazione, consapevoli di quanto la piena funzionalità di questa arteria sia vitale per l’economia del territorio.

Di veritas

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