UDINE – Un urlo di gioia che sa di liberazione e consapevolezza. Il Genoa di Daniele De Rossi espugna il Bluenergy Stadium di Udine con una prestazione di carattere e sacrificio, portando a casa tre punti fondamentali in chiave salvezza. Al termine della gara, il tecnico rossoblù si presenta in conferenza stampa con la lucidità di chi sa di aver vinto una battaglia importante, ma con la consapevolezza che la guerra è ancora lunga. Le sue parole, cariche di orgoglio e pragmatismo, tracciano il ritratto di una squadra che sta trovando una nuova identità, basata su valori umani prima ancora che tecnici.

“Ho visto una squadra, una famiglia vera”

Il concetto chiave, ripetuto più volte da De Rossi, è quello del gruppo, della “famiglia”. “Ho visto una squadra, delle trame interessanti, abbiamo giocato e palleggiato“, ha esordito l’allenatore. “Abbiamo lottato come una vera famiglia e non è scontato. Io stesso ho fatto parte di squadre che lottavano per finta o lottavano in 8, o facevano gli schizzinosi quando entravano. Noi invece abbiamo lottato tutti insieme, dal primo minuto al 96′“. Una dichiarazione forte, che mira a cementare lo spogliatoio e a sottolineare l’importanza dell’atteggiamento. De Rossi si dice “fortunato ad ereditare questa squadra”, costruita “con valori umani importanti”. La gioia più grande, ammette, è vedere la partecipazione e la dedizione di chi subentra a partita in corso, un segnale inequivocabile di un ambiente sano e coeso.

Analisi tattica: pregi e difetti di una vittoria sofferta

Non solo cuore, ma anche tattica. De Rossi non si nasconde dietro l’entusiasmo del risultato e analizza con precisione chirurgica la prestazione dei suoi. Il tecnico ha apprezzato la capacità di palleggio e la costruzione di trame offensive interessanti, ma ha individuato anche un punto debole su cui lavorare: “Non mi è piaciuto quando ci siamo abbassati troppo dopo il gol fatto, dobbiamo migliorare in questo“. Un calo di tensione che avrebbe potuto costare caro, un aspetto che De Rossi imputa a una naturale insicurezza in un momento delicato della stagione, ma che confida di poter correggere. L’obiettivo è chiaro: imparare a gestire i momenti della partita, capire quando è il momento di palleggiare e quando di difendersi con ordine, senza però rinunciare a giocare.

L’elmetto per il futuro: la strada per la salvezza

Con questa vittoria, il Genoa compie un passo importante, allontanandosi momentaneamente dalle zone calde della classifica. Ma De Rossi sa bene che non è tempo di abbassare la guardia. “Ora dobbiamo allontanarci il più possibile dalla zona retrocessione“, ha ammonito, “ma dobbiamo indossare l’elmetto perché adesso affronteremo squadre molto più forti di noi“. Un richiamo all’umiltà e alla concentrazione, perché il cammino è ancora irto di ostacoli. L’impatto dell’ex capitano della Roma sulla panchina del Grifone è stato finora notevole, con una striscia di risultati utili consecutivi che ha ridato fiducia a tutto l’ambiente.

Focus sui singoli: la crescita di Norton-Cuffy

Nelle parole di De Rossi c’è spazio anche per elogi individuali, in particolare per il giovane Brooke Norton-Cuffy, autore del gol decisivo. “Diventerà fortissimo, sta crescendo e ascoltando i consigli di tutto lo staff“, ha dichiarato il tecnico. L’esterno inglese, classe 2004, è un talento su cui la società punta molto e De Rossi ne sta curando la crescita con attenzione, mostrandogli video di giocatori di alto livello che interpretano il suo ruolo, come Bellanova. “Ha una fisicità da big europea“, ha aggiunto, sottolineando il potenziale “bestiale” del ragazzo, che deve imparare a gestire la sua forza e a comprendere al meglio il calcio italiano. Un lavoro meticoloso che sta già dando i suoi frutti, con il gol di Udine che rappresenta una conseguenza diretta delle indicazioni tattiche, ispirate a maestri come Gasperini, di attaccare lo spazio e chiudere l’azione sul secondo palo.

Di nike

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