NARDO’ (Lecce) – Si arricchisce di nuovi dettagli il caso di Tatiana Tramacere, la 27enne di Nardò ritrovata viva dopo undici giorni di apprensione nella mansarda dell’amico Dragos Ioan Gheormescu, 30 anni. A parlare è l’avvocato di quest’ultimo, Angelo Greco, che in una dichiarazione rilasciata all’ANSA ha fermamente respinto ogni accusa di maltrattamento o costrizione, delineando un quadro di “comune accordo” e “allontanamento volontario”.
La versione della difesa: “Tutto fatto di comune accordo”
Secondo il legale, la versione fornita dal suo assistito agli inquirenti del comando provinciale di Lecce è chiara e coerente. “Dragos conferma quello che ha dichiarato al colonnello del comando provinciale di Lecce: tutto è stato fatto di comune accordo. Facevano una vita normale. Non c’è stato alcun maltrattamento o altro“, ha affermato l’avvocato Greco. Questa versione sarebbe stata confermata dalla stessa Tatiana Tramacere, chiudendo di fatto il cerchio su una vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso l’intera comunità salentina.
L’ipotesi di un sequestro di persona, circolata nelle prime ore concitate del ritrovamento, è stata esclusa “quella sera stessa” dagli investigatori, anche alla luce delle dichiarazioni rese dai due giovani. L’avvocato Greco ha inoltre precisato che anche la possibilità di un “intento a malnutrirla è un’ipotesi che è stata esclusa anche dagli inquirenti“. Le condizioni della ragazza, descritta dal padre come “sofferente e senza forze” al momento del ritrovamento, potrebbero essere attribuite, secondo una valutazione personale del legale, a un “periodo di stress“.
Le indagini verso l’archiviazione
La svolta nel caso della scomparsa di Tatiana, sparita il 24 novembre, è arrivata la sera del 4 dicembre, quando i Carabinieri, dopo giorni di intense indagini, l’hanno ritrovata in uno stanzino adiacente alla mansarda in cui vive Gheormescu. Le indagini, coordinate dalla Procura di Lecce, si sono avvalse di strumenti tecnici, come l’analisi dei video delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso Tatiana e Dragos entrare insieme nell’abitazione di lui la sera della scomparsa. Da quel momento, la ragazza non era più uscita.
Inizialmente, il 30enne era stato indagato per istigazione al suicidio, ipotesi poi decaduta. Alla luce delle dichiarazioni concordanti e dell’assenza di elementi che configurino reati gravi, l’inchiesta si avvia ora verso una probabile archiviazione. Non sembrano sussistere, infatti, né il reato di procurato allarme, non essendo stata presentata alcuna denuncia dalla ragazza maggiorenne, né quello di false dichiarazioni, in quanto rese da Gheormescu alla polizia giudiziaria e non al pubblico ministero. La famiglia di Tatiana, inoltre, ha fatto sapere che non intende sporgere denuncia contro il giovane.
Il racconto di Dragos e il sollievo della famiglia
Dragos Ioan Gheormescu ha raccontato ai carabinieri che Tatiana gli aveva confidato di essere “giù di morale” e di voler “isolarsi dal mondo per un po’“, chiedendogli aiuto perché lo riteneva l’unico di cui potersi fidare. Una versione che, come detto, ha trovato riscontro nelle parole della stessa ragazza. Il 30enne, che nel frattempo è tornato al suo lavoro in un’officina di pneumatici, ha espresso il suo rammarico per le conseguenze pubbliche della vicenda, parlando di un “forte sentimento reciproco” che non gli ha fatto comprendere appieno la portata delle loro azioni.
Dall’altra parte, la famiglia Tramacere, pur tra i tanti interrogativi, ha espresso soprattutto un enorme sollievo. “In questo momento sto vivendo anticipatamente il mio Natale in famiglia“, aveva dichiarato a caldo il padre Rino. Ora, come sottolineato dal loro legale, Tommaso Valente, la priorità è la serenità di Tatiana, che dopo essere stata visitata in ospedale è potuta finalmente tornare a casa.
